di Piero Murineddu
E quindiequindi Ennio – per essere scrittore e giornalista, drammaturgo, intenditore di cinema le cui sceneggiature venivano richieste da un saccaccio di registi, e persino o forse più di tutto umorista, ovvero quell’allegrott’arte che fa viver meglio chi la fa e, facendoli pensare sorridendo e non ingrugniti, ancor più gli altri – non ha avuto bisogno di completare gli studi in archittetura ( eh si, a ben sommare anche mezzo architteto) per praticare tutto il gran popó di attivitá. Un diploma al liceo artistico ( ah, ecco…) é stato più che sufficiente per sviluppare l’intelligente ereditá genetica regalata da papá e mammá.
Un’intelligenza che é servita per fargli capire di quale pasta (per me di scarto) fossero fatti i fascisti. Per farne un quadro verosimile al cento e piu per cento, é bastato far con loro, logicamente del tutto casualmente, il viaggio in treno nel lontano addì 27 ottobre del ’22 alla volta di Roma per quella tragica Marcia che sappiamo: lui facendosi gli affari suoi e logicamente osservandosi intorno, quegli altri schiamazzanti e con gli abiti inzuppati di puzzolente vino ossidato, trangugiato in continuazione per aiutarsi a convincersi della bontá di mettersi al seguito del tipo ben mascellato, pettorato e coi pugni ben piantati nei fianchi adiposi. A proposito della sporcizia e odorazzo nauseabondo emanato dagli abiti e dai rutti prodotti senza ritegno, sará mica questo il motivo della definizione LURIDI FASCISTI? No, nessun riferimento alla potenziale dignitá, evidentemente in questo caso non sviluppata, che ha ciascuna persona, quanto alla perversa visione di vita che si accingevano a mettere in pratica, quellilá come gli attuali di nero ma anche di verde incamiciati, compresi gli innumerevoli nascosti dietro una giacca e una cravatta sempre ben stirate. Solo che al tempo in buona parte erano inconsapevoli, mentre questi sanno, oh quanto sanno!
L’acuto ragazzello, ancora senza baffi e appena dodicenne, proveniva da Pescara, dove mamma Francesca e babbo Cetteo (Cetteo? E questo che nom’é?) l’avevano messo al mondo dopo una nidiata di sei figli. A proposito, ah i bei tempi di famiglie numerose quando la prole faceva a cazzotti con se stessa per assicurarsi un pezzetto di pane nero&duro!
Dalla cittá che si affaccia sull’Adriatico per arrivare a Roma, attualmente un treno di media velocitá impiega cinque ore circa (foramari! E noi sardi pensavamo di essere i piu malmessi tra gl’italiani…). Lo prova questo fermo immagine ricavato da google, per cui non sono fantasie mie…..
Ora, presumendo con equilibrato senso delle misure che allora i treni erano mooolto più lenti di adesso e infischiandocene di uno degli innumerevoli e fantasiosi miti che ne esalterebbero la puntualitá in quei lugubri tempacci, l’acutissimo Ennio, seppur frastornato dall’indicibile e rozzo casino provocato dalla patetica esuberanza che ha dovuto subìre durante l’interminabile tragitto, ha avuto tutto il tempo di scrutare e studiare per benino il fascista tipico, e queste che seguono sono le sue lucidissime deduzioni messe a punto una volta diventato adulto.
Grazie Signor Ennio, che ancora oggi ci aiuti a capire la non invidiabile psiche di questa gente di scarsissimo valore, intellettuale e ancor peggio ( mi dispiace sinceramente per i figli) umano….
Questo é ciò che ho sempre pensato del Fascismo
di Ennio Flaiano