Andrea&Andrea

di Piero Murineddu

“Non mi dispiace per lui, mi dispiace per me. Come quando se ne andò don Gallo, mi sento un po’ più sola. Questi due Andrea, seppur in contesti e modalità differenti, hanno dato voce a molti dei miei pensieri, di quelli che io spesso non riuscivo a tradurre in parole. Ora siamo tutti un po’ più poveri e più soli, soprattutto perché non si vede all’orizzonte chi possa raccoglierne il testimone. Non vedo nessuno all’altezza. Forse questo significa che ci dobbiamo mettere in tanti”

Parole di spessore queste che l’amica piemontese Luciana scrisse come reazione ad un qualcosa che un anno fa, in occasione del ricordo dedicato ad Andrea Gallo e  Andrea Camilleri, pubblicai su feisbuk.

“Non vedo nessuno all’altezza. Forse questo significa che ci dobbiamo mettere in tanti”.

Avere un senso di vuoto per la mancanza di persone che hanno dato tanto alla Vita e questo “vuoto” poter essere colmato da ciascuno di noi che puó raccoglerne il testimone in termini di

Coraggio,

Libertá,

Forza interiore…

 

Qualitá, queste tre, solo per fare qualche esempio e che i due vegliardi hanno vissuto appieno sino all’ultimo respiro.

Il prete genovese nato il 18 luglio del ’28 e deceduto il 22 maggio 2013 dopo aver fatto disperare i cardinali alla Giuseppe Siri e fatto storcere il naso ai tanti cattolici benpensanti ma in fondo “sepolcri imbiancati”; lo scrittore nato il 6 settembre del ’25 a Porto Empedocle, Sicilia, e spirato il 19 luglio di un anno fa, dopo averci allietato e fatto pensare, scrivendo prevalentemente in “licatese”, col personaggio di Montalbano e quel simpatico imbranatone di Catarella e compagnia stipendiata dalla collettivita per “aiutarla”, spesso a suon di sganassoni ben assestati, a rispettare le leggi (embé, siamo fatti così siamo fatti…..).

Della loro vita sulla Rete c’é tantissimo, per cui chi vuole si accomodi pure.

Io mi sono arricchito con tre filmati.

Nel primo, purtroppo reso privato e oggi non visibile in Rete, Andrea prete, intervistato da quell’altro Andrea con due cosi così, Scanzi di cognome, accenna al gallopensiero riportando il suo parere sul Berlusca(zz) e a quando disse che l’avrebbe accolto volentieri nella sua comunitá a San Benedetto al Porto per aiutarlo a riprendere sembianze umane; alle speranze aperte (!) dal movimento del suo concittadino grilloparlanteanchetroppo; alla Chiesa, sua casa spesso con le porte chiuse e che Francesco ha iniziato se non a spalancare almeno a non tenere sprangate; a Formigoni lassemmupirdhì; all’omosessualitá, o meglio omotropia, in cui non vi é solo l’aspetto di due corpi che si uniscono carnalmente…..

Nel secondo video Camilleri parla di come, da italiani, abbiamo ridotto la nostra capacità umana di solidale accoglienza ai minimi storici. Da ascoltare con molta ma molta attenzione. Come con estremo rispetto é da seguire il terzo video – credo da copiare e incollare su google o dove si vuole – in cui ancora Andrea (giustamente Calogero perché siculo) Camilleri, stimolato dalle domande di Domenico Iannacone, parla di come la sua cecitá, incredibile ma verissimo, l’abbia aiutato a….Vedere meglio. Che cosa ce lo racconta lui.

E con questo, buona settimana che si apre ai miei contati lettori che neanche i denti in bocca a certi vecchi (cit. Guccini), con l’augurio di Luciana da Rivalta da Torino:

“Non vedo nessuno all’altezza (di don Gallo e Andrea Camilleri). Forse questo significa che ci dobbiamo mettere in tanti….” 

 

….. e non si tratta affatto di dover fare gli eroi!

 

 

 

https://www.raiplay.it/video/2020/07/Che-ci-faccio-qui-Camilleri-una-delle-ultime-interviste-vedere-oltre-502b03bb-2480-4170-93a5-75dbe3da8e76.html

Andrea&Andreaultima modifica: 2020-07-20T04:39:21+02:00da piero-murineddu
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