Saluto fascista al funerale e ” lasseddi chi s’ ammazziani tra eddhi”

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Se nelle chiese si usasse meglio il potere che dà il microfono…

di Piero Murineddu

Rissa per droga, quindi. Non per questioni di corna, di “sei stata col mio ragazzo…” o altre amenità varie che caratterizzano la quotidianità, aldilà del colore della pelle. Le indagini hanno appurato che….. Il finale dell’articolo, tratto da La Nuova di ieri, domenica 23, quasi elogia il videoamatore, grazie al quale ecc.

Ne ho parlato lo scorso 18 settembre, introducendo il post con i commentini “filosalvini” che fa l’improvvisato cameraman, senza scomporsi minimamente quando la rissa prende talmente una brutta piega che da uno coinvolto si sente il disperato invito a chiamare la polizia. Lui, il videoamatore, è troppo impegnato nelle riprese e a fare le sue considerazioni, per cui è impossibilitato ad intervenire. D’altronde si sente all’inizio del filmato:“Lasseddi chi s’ammazziani tra eddhi…“. Cioè, un atteggiamento vomitevole. Adesso è quasi un eroe, perchè grazie al suo video, gli inquirenti ecc ecc…..

Nell’articolo che riporto all’ inizio non traspare minimamente il freddo e disinteressato fare di chi filma. Potevano anche ammazzarsi, ma lui era impegnato a filmare e a commentare.Non so se essere disgustato più dal videoamatore oppure dall’articolista anonimo…..

Voglio proporre  la riflessione riguardo al saluto fascista di gruppo durante il funerale di un “camerata”  fatta da Gaetano Galia, prete impegnato su vari fronti del vivere sociale a Sassari, dove sono avvenuti i due fatti, a mio giudizio, strettamente collegati.

Prete ed educatore, oppure educatore e prete, fate voi. Fatto sta’ che non è il solito pretino della domenica che ti fa la sua brava omelia politically correct , attento a non scontentare nessuno e sopratutto a non toccare certe corde sensibili del quotidiano vivere di questi tempi. Duri tempi, e non tanto per me personalmente, quanto per le pericolose tensioni sociali che vediamo sempre più in crescendo. Diciamolo chiaramente: sono pochi i preti che abbassano lo sguardo su ciò che avviene nel quotidiano. Più comodo stare col viso in sù, fare riflessioni sul gia e non ancora…… Eppure il parlare dall’ambone domenicale avrebbe influenza. Poca? Molta? Avrebbe influenza. Punto. Epperò, l’ho gia detto, potrebbe far storcere il naso a più di un pio fedele. Devotissimo, per carità, ma che all’uscita dalla chiesa distoglie lo sguardo da chi tende la mano invece di fargli un fraterno sorriso. Non vuoi dargli i soldi perchè pensi che li usi per ubriacarsi o chissà per cos’altro? Ma almeno non fare la faccia schifata. E’ il minimo che si richiede a chi presume di seguire l’insegnamento cristiano. Eppoi ci sono le considerazioni a largo raggio (prima gli italiani…..ma perchè non se ne vanno da dove son venuti……zingari brutti, sporchi, cattivi, ladri…….).

Ecco, dicevo, se nell’usare il potere del microfono domenicale, il prete insistesse su certi temi terreni LEGATISSIMI alla fede, forse in giro i giudizi dei bravi praticanti sarebbero diversi, più cristiani e meno salviniani. Certo, condizione indispensabile è che non sia lo stesso prete a pensarla in un certo modo, diciamo del “respingimento” invece che dell’accoglienza. Se così fosse, ci sarebbe da ripensare l’intero cristianesimo……

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EDUCARE PER PREVENIRE: COSì SI BATTE IL FASCISMO

di Gaetano Galia

Cari insegnanti, genitori, catechisti e volontari delle Associazioni civili, in riferimento agli ultimi fatti accaduti a Sassari, mi son preso un po’ di tempo, prima di esprimere un commento. E non sarebbe male che lo facessimo sempre tutti.

La riflessione, la distanza dagli eventi, la presa di coscienza delle cause che portano a certi fatti, consentono, con un po’ di distacco emotivo, di essere un po’ più oggettivi.

Per esempio, in riferimento all’episodio del saluto fascista davanti alla Chiesa di san Giuseppe, le prime reazioni emotive, portavano alla paura di una Sassari fascista. Come si reagisce?

Certo una prima reazione è di denuncia e di sdegno. Sono ancora fresche le paure che rinnovano ricordi spiacevoli nella nostra storia. E dunque?

Il mio pensiero si rifà alla metodologia educativa salesiana dell’approccio preventivo promozionale. Se tutte le maestre, gli insegnanti, genitori, catechisti, si prendessero l’impegno di descrivere nei particolari, ai nostri giovani, la storia dell’Italia fascista con

le privazioni delle libertà,

gli imprigionamenti,

gli esili e i confinamenti delle persone con un’opinione diversa,

l’adesione alle leggi razziali,

l’eccidio di una generazione di giovani mandati in guerra senza senso…..

forse avremmo una generazione futura che non inneggerà più al fascismo e alla sua ideologia totalitaria e non avremmo più bisogno di indagare i nostri giovani, i nostri figli, per il reato di apologia del fascismo.

Le agenzie educative, dunque,

la prevenzione,

l’educazione,

la proposta di valori quali

la democrazia,

il rispetto della persona,

il rispetto della diversità delle idee,

l’uguaglianza delle persone;

valori fondamentali da riproporre continuamente nella quotidianità delle nostre esperienze educative.

Forse abbiamo abbassato la guardia!
Questi segnali, più che farci prendere dal panico, devono sensibilizzarci al fatto che questa tremenda ideologia è sempre dietro l’angolo, perché, c’è sempre un uomo che

vuole prevalere su un altro,

che vuole prevaricare sull’altro,

che vuole sedersi su un gradino superiore per sete di denaro, di potere e di successo.

Ma l’uomo di destra di turno potrebbe obiettare: e le dittature di sinistra? Ebbene sì, anche le dittature di sinistra vanno denunciate alla stessa maniera, tutte le forme di terrorismo, di violenza, vanno condannate allo stesso modo e mai giustificate per un’adesione ideologica.

E la storia della Chiesa con le sue violenze? Certo, anche la dittatura religiosa, il fanatismo religioso, o forme teocratiche anacronistiche, allorquando sono violente e opprimenti, non hanno nessuna attinenza col messaggio evangelico di Gesù, garantista, pacifista, democratico e non violento e vanno condannate.

Tutte le forme totalitarie sono negative e deleterie, anche se si avvicinano ad una nostra sensibilità politica o ideologica o di fede.

Non esistono dittature buone o meno buone.

Certe discussioni sono davvero ridicole. Come quando si dice che una “certa gelosia” fa bene all’amore.

Un elemento negativo, non può avere niente di buono, perché ha alla base un virus negativo, che non si concilia con nessuna positività.

L’unica forma di governo è solo e sempre la democrazia, perfettibile certo, ma sempre in mano al popolo.

Famiglia, scuola, chiesa, società civile, dovranno lavorare a livello di prevenzione ed educazione, anche con l’esempio quotidiano: quando si dice ad un bambino in maniera ferma “stai zitto!”, o gli urliamo: “non urlare”, o esclamiamo: “cosa ci fano tutti questi negri in città”, stiamo già comunicando la nostra modalità di relazione antidemocratica, dispotica e razzista.

Nessun bambino cresce democratico e libero se vive e sperimenta un ambiente oppressivo e dispotico.

E il primo fascismo da debellare è quello della nostra intolleranza, intransigenza ed estremismo.

Solo il dialogo, il rispetto e l’accoglienza delle differenze può creare una vera società democratica.

Saluto fascista al funerale e ” lasseddi chi s’ ammazziani tra eddhi”ultima modifica: 2018-09-24T06:06:57+02:00da piero-murineddu
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