Una volta…….

 

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di Piero Murineddu

La ragazzina della foto potrebbe essere chiunque oggi si ritrova parecchi anni già vissuti.

Tempi in cui, specialmente se appartenenti al sesso femminile, cioè a quello realmente “forte”, si contribuiva fattivamente (e faticosamente!) alla conduzione della casa.

E questo sia perché le famiglie erano numerose, sia perché le mamme trascorrevano buona parte della giornata a lavorare nei campi, sia perché non erano tutti che frequentavano la scuola (per mancanza di obbligo legislativo, perché non se ne capiva l’importanza o semplicemente perché a casa c’era da dare una mano….).

Ai tempi non c’era assolutamente l’obiettivo di avere titoli di studio. Parlo della gente del “popolo” ovviamente, nel senso di famiglie il cui l’unico reddito era la magra cifra che il capofamiglia o l’eroica mamma che lavorava “a giornata” in campagna riuscivano a mettere insieme, perché per i figli di professionisti lo studiare era scontato, dal momento che dovevano subentrare all’attività di papà una volta andati in pensione e anche prima, spesso con lo studio, inteso come luogo, bell’e che pronto. La cosa avviene anche oggi, ma non con l’evidenza di una volta.

Dicevo delle ragazzine che per forza (di necessità) dovevano crescere in fretta, dovendo fare pure da mamma ai fratelli più piccoli.

In “compenso”, in vista d’incontrare un buon partito (o quelli che per prima le “metteva” incinte!), si provvedeva anno dopo anno, e questo sin da tenera età, a preparar loro un buon “corredo”, cioè asciugamani, lenzuola con federe possibilmente ricamate dall’esperte mani di mamme e nonne, indumenti intimi, copriletto, tovaglie……

Di proposito mi sto soffermando sulla figura femminile, da sempre destinata ad essere “angelo del focolare domestico”, e se qualcuna deviava da questo ruolo tradizionalmente imposto, non raramente era definita
“masciu” e addirittura, chissà perché, “maru”.

La mancanza di frequentazione scolastica, dicevo, salvo le dovute eccezioni. Diciamo che in un certo qual senso per buona parte di loro era anche preclusa. L’ho detto: era della casa che dovevano principalmente occuparsi. Eppoi l’istruzione, la conoscenza……erano considerate cose evanescenti, non collegate direttamente alla realtà di ogni giorno. Al massimo, per molte, c’erano i corsi di cucito o per diventare buone casalinghe.

Attenzione, non voglio generalizzare. Vi erano anche genitori che, pur non avendo potuto studiare, ne capivano tuttavia l’importanza, e facevano immani sacrifici perché ai propri figli (e figlie!) si creassero opportunità a loro mancate.

Potrei andare avanti, ma preferisco fermarmi qui.

Confronti coi giorni d’oggi? Fate voi, anche perché ho un impegno da assolvere con una certa urgenza.

Una volta…….ultima modifica: 2018-09-18T15:32:36+02:00da piero-murineddu
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