Rinascerà la “Riviera di Sorso”?

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di Piero Murineddu

Occupa una vasta porzione lungo la litoranea tra la Marina di Sorso e Platamona la piazza dove su due piani di un lungo lato una volta sorgevano varie attività commerciali. Nel  villaggio di cui fa parte e in quello confinante  vi sono diverse famiglie che ci vivono tutto l’anno, mentre in altre abitazioni i proprietari ci vanno durante bella stagione. Un luogo dove per diverso tempo molti di noi hanno portato i figli a scorrazzare in bici. Tutto sommato, una bella uscita estiva serale. Un gelato, due risate con gli amici, quattro chiacchiere col conoscente incontrato casualmente, atmosfera rilassante per la nascita di nuove amicizie e di possibili nuovi amori.

Tutto sembrava andare per il meglio, con l’orgoglio per noi sussinchi di avere una “nostra” Riviera.  Località ambìta per acquistare o prendere in affitto una casa immersa nel verde. Attività ricreative e di svago. Serate di musica o di altro genere. Movimento di gente.

Ad un certo punto qualcosa inizia a non andare. Persone dall’aspetto e dal fare ambiguo e poco raccomandabile si vedono sempre più spesso, qualche negozio inizia a chiudere e la gente viene sempre meno.Esternamente alla piazza le radici degli alberi tirano su l’asfalto senza che nessuno se ne curi, creando difficoltà alla circolazione delle auto. L’acqua della fontana centrale, quella che si vede nella foto,  smette di uscire. I gestori dei negozi aspettano sempre più inutilmente clienti che non arrivano. Le insegne rotte vengono sostituite sempre meno. Il colpo finale sembra darlo un efferato omicidio. Una giovane ungherese viene trovata col capo mozzato.

Nonostante la nuova poco piacevole aria che tira, buona parte dei residenti non molla, ma diversi decidono di trasferirsi altrove, spesso svendendo la propria casa.

Oggi, quando capita di passarci davanti,vieni preso da un senso di desolazione.

L’argomento l’ho lanciato su facebook, e in migliaia si sono sentiti coinvolti. Nelle reazioni, la nostalgia  per qualcosa che era e non è più ha prevalso su tutto il resto.

In realtà i bambini che ci vivono ci stanno benissimo e non vorrebbero abitare da altre parti, in città specialmente. Tranquillità e contatto con la natura assoluti. Il problema è che nelle serate estive la piazza non brulica più di vita e le uniche attività  rimaste sono un baretto e un mini market.

Le cause. Andato ieri a prendere un caffè, son rimasto a parlare col titolare del mini market, che scopro essere anche l’amministratore del posto, proprietario anche della gelateria, ora chiusa ma che una volta contribuiva ad attirare tanta gente per l’uscita familiare nelle serate estive. Tonino, un uomo affabile, dice che le cause del decadimento del luogo bisogna cercarlo nella crisi generale che ha colpito tutte le piccole attività economiche, e nel sassarese, la grande distribuzione dei mega centri di Predda Niedda non è esente da “responsabilità”.

La cosa non è infondata. Ormai si preferisce salire in macchina e recarsi in questi negozioni, da dove, facendo ritorno a casa, ti ritrovi ad aver acquistato cose non previste e di cui probabilmente non avevi assolutamente necessità. Così facendo, oltre soddisfare la voglia e diciamo pure il bisogno di svago, si ha solamente l’illusione di aver risparmiato, ma in realtà ti ritrovi principalmente col portafogli più leggero e con parecchi euro in meno nel conto in banca. Quello che succede nei nostri paesi, a maggior ragione è successo per le piccole attività della di questo piccolo centro commerciale della “Riviera”, destino non molto dissimile da quello di Platamona.

Mi viene da pensare che la gente, per sfuggire la monotonia e la solitudine, s’illude di superarle immergendosi in mega negozi super affollati. Stringi stringi, questi luoghi sono stati concepiti e studiati per spingere le persone a mettere mano ai portafogli.

Il porre fine a questo ingabbiamento spetta alla decisione individuale. Naturalmente questi aspetti condurrebbero ad analisi socio culturali e non è questo il luogo più adatto per affrontarle.

Torniamo a noi. Un bar e un piccolo market, dicevo. Alla fontana zampillante basterebbe poco per rimetterla in funzione. In entrambi gli esercizi si vendono i quotidiani nazionali e al  piano superiore dove sono posti si può accedere tranquillamente anche in carrozzina.

L’idea di un’atmosfera rovinata da presenze losche è frutto di paure infondate e da esagerazioni prodotte dalla fantasia. Niente e nessuno impedisce ai giovani genitori di portare i propri pargoli e trascorrere delle ore liete in compagnia. I negozietti piano piano probabilmente riaprirebbero e nella stagione estiva potrebbero riorganizzarsi serate musicali e ricreative, come il karaoke che il sabato sera ha già ripreso, a cura del gestore del bar.

Con quello che rimane dal malloppone dei famosi nove milioni regionali, coi quali  si sta costruendo la  pista ciclabile – pedonale lungo la litoranea e dando nuovo decoro alle varie discese a mare, il Comune di Sorso potrebbe sistemare i tratti d’asfalto tirato su dalle radici dei grossi pini. È sua e di nessun altro la competenza.

È bello sentirsi in mezzo ad altri simili, e non è assolutamente il caso che avvenga nei centroni dove si sborsano soldoni senza che neanche te ne rendi conto. E se lo si fa addirittura d’estate, si rischia di rimbecillire completamente.

Prima di concludere, voglio tornare un attimino ai vari commenti su FB, dove in uno solo si è toccato l’aspetto “economico” e la difficoltà che oggi patiscono le famiglie.  Chi eventualmente decidesse di riaprire le varie attività commerciali nel posto  inevitabilmente dovrebbero dare ai loro prodotti prezzi attraenti, altrimenti la gente continuerà a fare i propri acquisti nei vari discount.

Ognuno faccia la sua parte. È solo questa la condizione per andare oltre la semplice “nostalgia”, spesso legata a rimpianti inutili e lamentele sterili e del tutto inutili.

Rinascerà la “Riviera di Sorso”?ultima modifica: 2018-04-17T14:55:45+02:00da piero-murineddu
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Commento (1)

  1. piero-murineddu (Autore Post)

    Scusa per il ritardo nel rispondere al tuo scritto. Intanto grazie per l’attenzione. Spero che la decisione che hai preso sia quella giusta per te e i tuoi cari. Non posso fare altro che augurarti buona fortuna e buona crescita dei tuoi figli

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