di Piero Murineddu
“Signor Murineddu, lo sa che fare un po’ di moto fa sempre bene, e poi col lavoro che fa, sempre piegato sul computer….”
Si, un po’ pigretto lo sono, ma mettermi in tuta e farmi ogni santo giorno il “Viale dell’Ipertensione” (la strada per la Marina, intendo), non fa proprio per me. Preferisco di tanto in tanto passeggiarmela in paese, stando dietro al mio paziente e allegro Ciuffo, che non gli sembra vero sperare di far la corte a qualche cagnetta che incontra per strada.
Così ho fatto oggi, sperando che questa stramaledetta lombalgia si attenui e mi dia un po’ di tregua.
Che dopo, abituati come siamo a stare sempre col culo ben poggiato sul sedile davanti allo sterzo, male non è, quando se ne ha voglia, fare cinquemila e più passi, almeno scambi anche saluti veri con persone in carne ed ossa, reali e non solo virtuali. Senza contare gli incontri interessanti che puoi fare o che vuoi fare, come nel mio caso.
Intanto ho parlato col giovanotto che occupa ormai da illo tempore la vecchia caserma dei CC. Chiedere come va e vederlo come un essere umano, e non solo come un accudiddu che abusivamente ha messo piede dentro uno stabile pubblico, contribuendo a ridurlo in uno stato pietoso.
“Iiiihh, come va…. in mezzo ai topi vivo, e il piano di su è sempre pieno d’acqua. E non solo. Ieri mi hanno rubato anche il carburatore della motoretta che mi serve per fare qualche lavoretto di trasporto….Ogni tanto Zappino mi dà qualche confezione di pasta, ma non è che me la passi proprio bene…..”
Certo che questa vicenda è alquanto strana. Dura e perdura da molto tempo, e soluzioni non se ne intravedono.
Ciau Bru’……..embè Giova’….. mi a Saivadori mi....
Il caffè del bar di “piazza”, uno dei tanti e di nuova gestione, è ottimo, in più è stato agevole raccogliere la caccarella di Ciuffo e metterla dentro il porta rifiuti. Almeno nei bar vi sono questi contenitori, dal momento che per tutto il paese è quasi impossibile trovare un cestino.
Buongiorno zia Mari’…..A passeggio, Antoni’……. Marioooooo…..
Finalmente ho occasione di varcare quel grande portone. l’interno del quale mi è stato sempre sconosciuto e anche un po’ avvolto da uno strano mistero. Ma non solo. Scopro che Francesco che vi abita, ora ottantenne ma che sembra un arzillo giovanotto, scrive poesie e ha pubblicato (in proprio) una ventina di volumi. In seguito ne parlerò. E poi quella gradevole vista su Santu Pantareu disegnata sulla parete d’ingresso.
“Ci sentiamo presto, France’, e grazie del tuo libro che mi hai lasciato da leggere”
” Pietro torna indietro…”
“Eia, tranquillo France’. Fidati di Piero….”
Buongiorno Anto’…… Eh, Giuanni’: ancòra vibu sei?.….
La capatina veloce dalla mia amica inchiodata alla poltrona e impossibilitata a muoversi non poteva mancare. Ed è lì vicino che scopro che a Sorso qualche fontanella pubblica c’è ancora. Non solo: ne esce addirittura acqua, credo pure potabile.
Buongiorno, zi’Anni’: beddha dì è fendi oggi…… Embè Vince’……
E dato che c’ero, non potevo non suonare al campanello del prof, colpito qualche tempo fa da un ictus, appassionato di astrologia, di fossili ed altro ancora. ” Magari ci sentiamo più in là. Adesso lascia che mi rimetta un po’ in sesto…”
La seconda fontanella la trovo nel piazzaletto di Santa Croce, funzionante anch’essa. Qui faccio una scoperta. Scopro che gli “angioletti” della Settimana Santa esistono ancora. Ci si prenota e via.
Mi a Tonello…….. Embè, Ma’: fatta l’abii chiddha cosa?…….Buongiorno Mariantonie’……..
Non posso fare a meno di fermarmi ad ammirare lu bocciu , proprio di fronte alla casa dove abitò il podestà Antonio Sabino, babbo dell’ancora vivo e vegeto Franzischinu, ultracentenario e che Dio lo tenga ancora per molto in salute.
Ma senza togliere valore ai precedenti, il massimo degli incontri fatti è quando mi trovo davanti gli azzurrissimi occhi della sempre bellissima Marisa, novantanni lo scorso novembre e vedova dell’indimenticabile Andrea Pilo.
“Pieeeero….tu sei ! Entra, entra…”
“No, Marisa. Sto facendo cinquemila e più passi, come mi ha consigliato il medico, e mi è capitato di passare qui davanti. E come stà?”
” Invecchiando, ma vorrei che tutti arrivassero almeno alla mia età, abbastanza in salute e lucida come mi sento io….”
” Ma sa che ogni tanto pubblico qualcosa su Andrea…..”
” Eh, di Andrea li sussinchi se ne sono dimenticati…..”
” Si, è vero: noi sorsesi abbiamo la memoria corta, ma, nel mio piccolo, aiuto a ricordare…….”
Si, lo ammetto, faccio in tempo a rientrare a casa prima di stramazzare al suolo, ma il medico aveva ragione. E dabboi,quegl’occhi azzurrissimi della sempre bellissima novantenne, romana e vissuta a Sossu per stare accanto al suo amato Andrea……