(P.Muri.)
Teologo e filosofo, molto attento ai punti in comune tra cristianesino e marxismo e per questo espulso da diverse istutuzioni accademiche, è venuto a mancare il 26 febbraio del 2012, all’età di 86 anni.
In questa intervista non poteva immaginare che Benedetto XVI avrebbe dato le dimissioni nel 2013 e che gli sarebbe succeduto un Papa come Bergoglio, col quale sicuramente avrebbe avuto un dialogo intenso.
Grande estimatore del “Che”, su cui ha scritto un libro, e studioso molto attento delle istanze di liberazione di molte popolazioni dai regimi oppressivi e dittatoriali, in particolar modo dell’America Latina.
Iniziatore dei “Cristiani per il Socialismo”, gli ultimi anni d’insegnamento li ha trascorsoi presso l’università di Sassari.
È la sua vita in sé a porre una domanda molto inquietante per la coscienza cristiana:
in situazioni estreme di difesa contro l’oppressione violenta, esempio durante il nazismo o anche il ventennio fascista in Italia,
È MORALMENTE LECITO L’USO DELLE ARMI?
In ogni caso, onore alla memoria di Giulio Girardi.