Antefatto: la nostra musica. Fatto: quella di Daniele Ricci

 

L’Antefatto

Bellissima cosa che una coppia che decide di sposarsi, coinvolga parte degli invitati (familiari,parenti e amici) per scegliere e preparare insieme i canti per la propria liturgia nuziale. Qualcuno che mi conosce sa che per anni ho fatto io insieme a qualcun altro quest’attività di animazione musicale per questo momento importante della vita di coppia. Solitamente i canti sono stati scelti secondo i miei gusti personali e considerando i mezzi ( e il personale, nel senso di coristi) a disposizione. Raramente gli sposi hanno fatto loro qualche proposta, a parte la solita “Deus ti salvet Maria” e normalmente tutti si è rimasti soddisfatti dei risultati. Ma questa volta la cosa è andata diversamente. I genitori dello sposo in questione, amici di vecchia data, già per il matrimonio avvenuto lo scorso anno dell’altra figlia avevano pensato la stessa cosa, trovandoci in largo anticipo per le prove e arrivando all’appuntamento con la resa “tecnica” molto soddisfacente, oltre che con  inusuale …distensione umorale. Rilassati al massimo, insomma, perchè sicuri di ciò che si era appreso nel corso di tante prove, e nella “sicurezza”, la festa è come se diventasse più …..festosa.  Ugualmente sta avvenendo in preparazione di questo secondo matrimonio in famiglia, salvo nella difficoltà di scegliere diversi ma sempre appropriati canti. Per questo motivo e per maggior coinvolgimento, invito tutti a fare una ricerca (video su youtube, repertori parrochiali vari….) e che si prendano loro la responsabilità di fare proposte. Naturalmente sono alcuni che prendono la cosa seriamente, nel senso di fare una reale ricerca e i risultati arrivano, anche se ancora e giustamente ciascuna proposta passa al vaglio dei gusti dei coristi.

Il Fatto

No, per “fatto” non immaginatevi chissà che.  Pe quanto mi riguarda,  è stata una inattesa e graditissima scoperta. Grazie a questa ricerca di una delle coriste, vengo a conoscere un autore e musicista di grande valore. Qualche sua canzone la conoscevo gia, ma non sapevo chi ne fosse l’autore. Parlo di Daniele Ricci, più o meno settantenne ingegnere con la passione per la musica, aderente al Movimento dei Focolarini fondato da Chiara Lubich e autore di molti dei brani eseguiti dai due grossi gruppi musicali del Movimento, “Gen Rosso” e “Gen Verde”.

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Nel suo sito ho trovato, con possibilità di scaricarle, moltissime sue canzoni, e quasi tutte di alto valore e di diversi generi musicali. Daniele ha musicato di tutto, non disdegnando di cantarsela anche in romanesco. Prevalentemente i testi si rifanno al suo incontro con la Fede tramite l’incontro , dicevo, con Chiara Lubich, la cui spiritualità, insieme a pratica e impegno sociale, verte prevalentemente sull’unità del genere umano, tra singoli, in famiglia, nella società, nel mondo. Daniele è autore di molti brani a uso liturgico, ma anche Musical completi, brani per bambini, canzoni su tematiche sociali. Vi consiglio di andare nel suo sito

http://www.danielericci.it/      e di servirvene liberamente.

Su youtube trovate molti suoi video, ad esempio

Nel video, il signore in questione è quello al centro, semi coperto dal microfonone da studio di registrazione.

 

Tra i tanti brani, che ascolto sempre volentieri (con gli auricolari) anche durante le mattinate, svolgendo un lavoro che mi consente di farlo, mi ha colpito “Bussare a tante porte“, composto – così mi ha detto – durante una crisi “spirituale” nel lontano 1974, quando neo laureato, si stava sbattendo in ogni dove alla ricerca di un posto di lavoro. Trovatolo e capendo da subito che si trattava di dare il proprio apporto per la costruzione di armamamenti, decide di non accettarlo. Certo, ci sono tutte le forti motivazioni di fede e personali che lo avranno portato a questa dura decisione, ma intanto è l’esempio che è possibile rifiutare di contribuire alla costruzione di armi che, stringi stringi, hanno lo scopo di distruggere la vita. Ascoltatela nel suo sito e scaricatevela. La trovate nell’album ( o pagina) “Il mio viaggio

http://www.danielericci.it/content/doverosi-cenni-biografici

 

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Riporto le parole che Daniele gentilmente mi ha inviato

 

BUSSARE A TANTE PORTE

Bussare a tante porte per trovare lavoro: strane selezioni che fanno loro…

Caselle da sbarrare, quiz, pulsanti e qualcuno che ti passa sempre avanti.

Essere ingegnere è proprio duro, non riuscire a immaginare che sarà il tuo futuro.

È un mestiere qualificato che ha pochi sbocchi sul mercato.

E dopo due anni ti domandi: “Ma perché ho studiato?” / Se sei nei miei panni ti senti quasi disperato.

Finire a vendere l’enciclopedia: un lavoro è buono qualunque esso sia…

Cercare d’affibbiarla alle casalinghe a forza di lusinghe.

E mi ricordo lacrime che scendevano mentre guidavo:/ io non avevo niente nelle mani

Con quelle lacrime usciva dal cuore mio… / con quelle lacrime usciva il mio canto a Dio,

ma non ricordo se fosse dolore, o la gioia di avere per me / soltanto Dio.

Quand’ecco che una grossa società mi fa fare un colloquio, che alla fine va.

“D’accordo, ingegnere: lei è preparato e l’assumiamo perché è il più indicato!”

Mi parlarono con fare gaio di gittate, d’inerzia e di canne d’acciaio.

E appena io riuscii ad orientarmi… io capii che costruivano armi.

E dopo vent’anni hai capito per cosa hai studiato! / Se sei nei miei panni ti senti che sei arrivato.

Sì, d’accordo che io sono cristiano, / ma che c’entra? Se io accetto non c’è niente di strano:

questo è proprio il lavoro mio, e anche in questo ambiente posso amare Dio…

E mi ricordo lacrime che scendevano mentre guidavo: / io non avevo pace dentro me.

Che devo fare? Io non so io, io non vedo chiaro. / Che devo fare di questo che è il mio lavoro?

E mi ricordo l’amore di amici, un amore che è luce per me, / ed era Dio.

È pazzia l’idea di rinunciare a quest’unica proposta che mi può realizzare.

Di gente che lavora con le armi, in fondo ce n’è tanta a questo mondo.

Io mi dissi: – Tanti lo faranno, lo so, come loro, uguale a loro sistemarmi potrò!-

Io mi dissi: – Tanti lo faranno, lo so… ma io no!”

E mi ricordo lacrime che scendevano mentre guidavo: / ancora una volta niente nelle mani.

Con quelle lacrime usciva dal cuore mio… / con quelle lacrime usciva il mio grazie a Dio

e più non era dolore, ma gioia, la gioia di avere per me Lui.

E mi ricor­_do lacrime che zampillavano pure dal cuore: / c’era una gioia immensa dentro me.

E non avevo perduto niente certo, io, / ma avevo fatto un altissimo volo in Dio,

avevo tutto perché ero Suo figlio, ero figlio di Dio, ero io.

E mi ricordo…

ricordo gli alberi che s’inchinavano lungo la strada, / io mi ricordo il sole che illuminava…

E non sapevo nemmeno che alla fine del viaggio / m’attendeva un inimmaginabile messaggio,

era l’amore di Dio che guidava i miei passi / ed io stavo con Lui, stavo con Lui.

 

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Ci sarebbe tanto da commentare, ad iniziare accennando all’Innominabile Smargiassone Americano che sta riportando il mondo a livelli di tensione di reale pericolo per tutti, continuando  sfacciatamente e senza scrupoli a smerciare i suoi super armamenti ai nababbi sauditi.

Anche in Sardegna, la mia terra continuamente colonizzata a tutti i livelli nel tempo, si costruiscono armamenti di distruzione di massa da  scambiare coi dollaroni sauditi, e questo con l’approvazione del Governo nazionale italico che se ne infischia della Costituzione. Gli antimilitaristi cercano di fare quello che possono, ma  le armi continuano ad essere costruite e l’isola è sempre più campo di addestramento militare – terrestre, navale e aereo – oltre che ospitare vari ordigni nucleari.

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E’ cosa probabile che Daniele abbia trovato a suo tempo un lavoro più consono alle sue idee e sicuramente più coerente alle scelte fatte, sopratutto alla luce della sua fede di non violenza e di rispetto per la vita. Non so neanche se abbia svolto la professione per cui aveva studiato oppure si sia dedicato ad altro. Però una cosa la so. Come ho gia detto detto, ha dimostrato che in certe crocevie  che l’esistenza prima o poi presenta davanti a ciascuno di noi, è possibile non prescindere da certi valori, seppur con molta fatica e rinunce. Daniele lo ha fatto e probabilmente più di una volta, nel passato, nel presente e, per quanto potrà, nel futuro. Grazie per l’esempio, Daniele.

Antefatto: la nostra musica. Fatto: quella di Daniele Ricciultima modifica: 2017-05-22T05:48:57+02:00da piero-murineddu
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