Laura, ristoratrice felice e artista

DOVEROSA PRECISAZIONE

di Piero Murineddu

Come probabilmente coloro non prevenuti nei miei confronti avranno dedotto, il mio intento, oltre quello di manifestare pubblicamente, e secondo me doverosamente, il mio giudizio e punto di vista riguardo alle cose che mi circondano con atteggiamento “nè da servo nè da padrone” (figuriamoci), come obiettivo, specialmente per quanto riguarda la cura della pagina FB “Sorso e Sennori – Banca della Memoria”, mi son preso l’impegno di divulgare e far conoscere , innanzitutto all’interno del nostro territorio romangino, le “eccellenze”, umane sopratutto. di chi vuole raccontarsi, con la certezza che il vissuto di ciascuno sia sempre ricco e meritevole di attenzione e di rispetto. Inevitabilmente e giustamente,uso particolare attenzione per chi coltiva qualche passione e qualche capacità artistica e letteraria. Man mano che vado avanti, mi accorgo che personaggi da approfondirne la conoscenza e da valorizzare  non appartengono solo al tempo passato. Diversi nostri contemporanei, magari senza tanti strombazzamenti e nel chiuso  dei loro silenziosi “laboratori”, portano avanti attività artigianali e artistiche che forse neanche i vicini di casa ne sono a conoscenza. Ecco, per quello che riesco a venirne a conoscenza, il mio desiderio e sforzo è quello di divulgare il loro operare . Non possiedo particolare ed eccelsa capacità di critica letteraria o artistica. Anzi, devo ammettere che se non mi si dà la spiegazione, di un quadro ultramodernista, non ne capisco un tubo. Stesso discorso per certe poesie troppo elucubrate, e certi testi che mi annoiano li metto subito da parte,compensando magari la frustrazione riprendendo in mano un Diabolik o un Tex visti e rivisti ma che non ricordo mai il finale.

Questa premessa per “giustificare” tra le mie attenzioni la persona di cui leggerete in questo articolo, tra l’altro non fatto da me ma tratto da una rivista a tiratura nazionale. Apparentemente sembrerebbe quasi che vi sia l’intento di fare pubblicità ad un’attività economica, cosa che non rientra assolutamente tra le mie furbe finalità. La persona in questione non la conosco direttamente, almeno finora. So, sempre indirettamente e non per conoscenza diretta, salvo qualche caffè consumato molto saltuariamente,che l’esercizio di ristorazione che gestisce è molto frequentato. Non dico altro. Vi lascio alla lettura,  con la certezza che capirete subito il motivo del mio interesse.

Laura Mura: le sue opere, un viaggio tra Arte e “Food”

articolo tratto da Rivista Donna – 8 marzo 2017 (senza firma)

Laura, da 22 anni nella ristorazione con l’animo artistico, valorizza ogni angolo del suo ristorante che gestisce insieme al marito con la passione sempre viva e vivace.
La sua vita è lì 24 ore su 24.
Diventa la psicologa del food dentro il suo ristorante.
Riconosce il cliente da come apre la porta, sa già i suoi gusti culinari; è difficile che Laura si confonda, il suo è un intuito micidiale: spaghetti al pomodoro o all’aragosta?.
Un’artista a 360 gradi, il ristorante per lei diventa come per il pittore la stanza dei colori.
Partendo dal food per arrivare a delle vere e proprie opere dove possiamo scoprire non solo la ristorazione, ma una libera interpretazione di un’arte che completa la sua vita. Nelle opere tutto il suo lavoro, l’ardore vivo delle sue emozioni ed un grande sogno, che coltiva ogni giorno.
I protagonisti assoluti diventano quindi la natura, i suoi colori, i sapori, le forchette, i coltelli, orpelli vari e tovagliati. Qualunque oggetto può diventare strumento per esprimere la sua vena artistica.
Una stilista Pop-Art molto innovativa. All’interno della “Risacca“, nome dato al ristorante che in origine era una camera iperbarica, troviamo a completare l’arredamento i suoi bellissimi manichini stravaganti, opere originarie e pezzi unici.

  “RivistaDonna” la ha incontrata per voi.

Buongiorno Laura, come nasce la tua ispirazione?

La mia è una  grande passione che mi accompagna sin da piccola, il desiderio di creare arte sempre e ovunque mi trovi.
Ho sempre dovuto mettere un po  da parte questa mia attitudine,  per il senso del dovere nel  mio lavoro;un lavoro di grandi sacrifici e rinunce , una vita dedicata alla famiglia e al ristorante.

Come nasce il collegamento tra arte e ristorazione?

 Nasce dal binomio tra la passione per il “food” e la voglia di creare delle opere d’arte che hanno il “sapore” di ciò che offro.

Descrivici la tua opera preferita.

Sono tante le opere a cui sono legata, ma la più significativa per me rimane sempre la prima, a cui ho dato il nome di “Guerre Stellari“.
Un’opera concepita completamente con coltelli rivolti verso il cielo, come ad invocare una “forza”, la mia forza; quella che dimostro ogni giorno.
Il cappello è esclusivamente composto da cucchiaini e il vestito di sole posate.

L'opera "Guerre Stellari".

L’opera “Guerre Stellari”.

 Parlaci delle altre tue altre opere.
Dalla natura prendo tutto e creo.
Nelle mie opere la natura c’è: i colori sono importantissimi per me; ho concepito un’opera intitolata “Le Quattro Stagioni”, ispirata totalmente ai giardini che circondano il mio ristorante.
Abbiamo anche un’opera itinerante che viaggia a bordo della nostra “barca-ristorante”, un’opera di raso e altri tessuti che esprime uno sbocciare di colori tra verde, rosa e rosso che ha come elemento portante i fiori, protagonisti dell’opera, completati da un bellissimo cappello da cuoco.
Una altra mia creazione vede protagonisti il bianco ed il celeste, colori della nostra squadra di Sorso.
Quest’ “abito”   avvolge un manichino, vestendolo con questi due colori che richiamano anche  il bellissimo nostro mare e la serenità.
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Quanti ristoranti gestisci e tra loro quale è la punta di diamante.

Il nostro primo ristorante è “La Risacca“, che in origine era una camera iperbarica e che negli anni, con duro lavoro e sacrificio, abbiamo restaurato completamente e trasformato in un azienda di eccellente livello.
Il secondo è “Lo Scoglio Lungo“, che si trova a Porto Torres.

Uno scorcio di Marina di Sorso

Uno scorcio di Marina di Sorso

Inoltre abbiamo una “Barca-ristorante“, che circumnaviga la Sardegna e le sue bellissime acque, offrendo un‘atmosfera romantica e servendo a bordo un menù a base di pesce fresco per tutta l’estate.
Sono diversi i servizi all’interno della barca, e ovviamente personalizzabili ed adattabili alle richieste del cliente.

Spiegaci la psicologia che utilzzi per ciascun cliente.

Essendo nata nella ristorazione posso dire oggi di riuscire a riconoscere il cliente dal momenti in cui varca la soglia del ristorante, quando tocca la maniglia della porta.
Questa caratteristica fa un pò sorridere tutti i coponemti della mia famiglia, perchè non sbaglio un colpo!
So riconoscere intuitivamente le richieste ed i gusti del cliente, se ordinerà uno spaghetto al pomodoro o uno spaghetto all’astice e così via.
Chiaramente è molto difficile, nonostante il mio intuito, gestire il cliente ed accontentarlo in ogni sua richiesta.
Spesso tutto ciò richiede molto tatto, pazienza e delicatezza, ma il risultato non delude mai.
La sinergia lavorativa con mio marito è reciproca, e  ciò mi consente di dare il mio meglio sul lavoro.
 

Quante rinunce e sacrifici in un lavoro come il tuo?

Tantissime rinunce e sacrifici.
La mia casa ormai è il ristorante, gestiamo 50 dipendenti e sono 24 ore al lavoro, insieme a mio marito.
Tutto questo l’ ho potuto realizzare perchè per me questa è la felicità e da tantissime soddisfazioni.
Ora ancor di più dal momento in cui sono riuscita ad esprimere la mia arte che per molto tempo ho dovuto mettere in secondo piano.
E’ bellissimo poter dar sfogo alla mia vena artistica a “casa” mia.
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Raccontaci il tuo sogno nel cassetto.

Ho diversi sogni nel cassetto: tutto ciò che mi mette allegria, tutto ciò che è creare e potermi esprimere.
Laura, ristoratrice felice e artistaultima modifica: 2017-03-13T05:50:44+01:00da piero-murineddu
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