ANDEDDI A FAVV’AMMAZZA’, ovvero Pietosa Arroganza Clericale

Invito a scorrere con attenzione questa conversazione telefonica. Per renderla leggibile, cliccarci sopra.

 

mani

 

         

        ANDEDDI A FAVV’AMMAZZA’

 

di Piero Murineddu

 

Prima di arrivare a Cagliari, Giuseppe Mani è stato capo di tutti i cappellani militari, con diritto ai gradi di Generale. Per nove anni ha retto la Chiesa del capoluogo sardo, e in seguito è stato anche presidente della Conferenza Episcopale dell’isola.  Evidentemente, questo vecchio vescovo ormai in pensione, è un tipetto poco diplomatico e molto diretto. Diciamo al limite dell’istintivo. Se dessimo retta alla fondatezza degli influssi zodiacali, essendo il Nostro venuto alla luce il 21 giugno, ha fatto appena in tempo a superare l’irrequietezza dei Gemelli per abbracciare l’irascibilità del Cancro, ma lo scetticismo verso queste influenze delle stelle nella vita individuale è ammissibile. Ma poi, se si vuole assolutamente leggere l’oroscopo prima di mettere il naso fuori casa, chi se ne impipa:ognuno è libero di agire come meglio gli aggrada, di vivere secondo raziocinio o di consultare gli astri.

Tra gli episodi che hanno caratterizzato la  permanenza  dell’Illustrissimo Reverendo in Sardegna, precisamente nel 2007, dopo aver disposto il trasferimento del parroco di Sant’Eulalia di allora, in un incontro coi parrocchiani contrariati della decisione, affermò piccato: “Non vorrei che pensaste che voi amate la Chiesa e il Vescovo la odia, che voi siete intelligenti e io un cretino che fa le scelte. Levatevelo di testa, questo nella Chiesa non vige; questa non è Chiesa, questa è baracca!” Le cronache raccontano che andò via accompagnato dai fischi.  Un uomo abituato a dare ordini dunque, e gli ordini, perdinci, guai a discuterli, e non solo in ambito militare. E’ possibile che il caratterinonientemale  abbia sempre accompagnato l’  “uomo di Dio”, e si sa, con l’avanzare dell’età certi aspetti della persona si accentuano. Dunque, interpellato per telefono dal giovane giornalista impertinente, il vecchio prete ha perso la (poca) pazienza e ha mandato lui, i colleghi e il proprietario del giornale a “morì ammazzati” (nel posto dove vivo io si dice più modestamente a fass’ammazzà), non facendo mancare l’invito finale d’ordinanza di lodare Gesù Cristo. E va bè,che sarà mai…..di persone sanguigne e facilmente infiammabili il mondo è strapieno, e anche le gerarchie ecclesiastiche non sono esenti.  Il fatto è che la reazione è stata causata da lecitissime domande poste dall’intimorito giornalista (timore dal trovarsi ad interloquire con un monsignorone, tra l’altro addirittura  Generale), il quale non ha avuto neanche il tempo di rispondere il “Sempre sia lodato” finale d’ordinanza. Ognuno dia al fatto il giudizio che crede.

Voglio piuttosto soffermarmi sul seguito del poco gentile augurio:”Non voglio vedere il mio nome sul giornale, altrimenti do ordine ad un gruppo di gente di non comprare l’Unione per una settimana”. Oh caspiterina, proprio un vero Generale! Sembra che anche quando era a Cagliari abbia attuato questa – come chiamarla – minaccia, ritorsione, vendetta o, più poeticamente, boicottaggio. Nel caso di quest’ultima possibilità, sarebbe una forma di lotta nonviolenta, ma – e di questo chiedo scusa –  non propendo a pensare che l’illustre Mani sia un seguace di Gandhi o di Luther King. Credo invece che la minaccia del vecchio prete sia frutto dell’antica arroganza clericale che ha portato molti ad allontanarsi – grazie a Dio- da una certa Chiesa, che per secoli ha abusato del potere non solo spirituale sulle anime per tenere sottomesse le persone e condizionarne le vite. Anche grazie all’azione dell’attuale Papa, il Messaggio originale evangelico sta’ ritornando faticosamente in primo piano, nonostante le molte resistenze all’interno della stessa Chiesa (gerarchie, preti e molti laici). Ho fiducia che questa vicenda del mica tanto reverendissimo Mani sia uno degli ultimi colpi di coda di un clericalismo da sempre combattuto dallo stesso Gesù Cristo. Ma comunque, Egli è venuto a salvare i peccatori e, a differenza di quella umana, la Giustizia divina  guarda nel profondo. Se lo si vuole, nessuno è esentato dall’intraprendere un cammino di conversione, anche i gerarchi della Chiesa. Pentimento e Ripararazione, quindi: il vecchio arcivescovo si tolga i pesanti gradi di Generale, riconosca il suo sbaglio, chieda scusa a chi ha offeso e collabori, per quanto può, a svelare  tutte le turpitudini che hanno scandalizzato i piccoli e i grandi. Così sia

ANDEDDI A FAVV’AMMAZZA’, ovvero Pietosa Arroganza Clericaleultima modifica: 2015-05-20T23:39:27+02:00da piero-murineddu
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *