“Bilancio Partecipativo” a Sorso? Sempre più un’utopia

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di Piero Murineddu

Piste ciclabili. Il Desiderio Insperato di molti sta per concretizzarsi. Vuoi per i prezzi sempre alti dei carburanti, vuoi che mantenere un’auto equivale ad avere un figlio in più, vuoi che forse (forse!) la gente vuole riacquistare l’uso delle gambe per spostarsi e pensando anche al giovamento che la salute può trarne, fatto è che a Sossu s’inizia a parlare di “Mobilità Sostenibile”, ovvero incremento dell’uso dei mezzi pubblici e specialmente delle bici.

Ma dai! Ma avveru sei? Emmu: l’ha dittu lu giornale l’ha dittu!

I soldi, grazie al fattivo impegno dei nostri cari e preziosi (!) politici locali, sono stati stanziati. Gli appalti si è in procinto di affidarli con regolare (!!) e legale Gara. Oltre il rinnovamento e ammodernamento dell’intera litoranea, fornendola anche di queste preziose piste ciclabili, la cosa riguarderebbe anche la strada Sossu – la Marina, almeno la parte sinistra della carreggiata che porta a mari. A suo tempo, quando furono realizzate, le due piste erano una bella e gradita novità, seppur “ombreggiate” da un’impressionante “viale” di pali elettrici metallici.

Col tempo, le piante messe a dimora nelle aiuole che separano la striscia ciclabile (larga – porcaccialamiseria! – solo 1,28 m!) dal marciapiede, sono faticosamente riuscite a crescere. Per me, tutto sommato erano un’ottima cosa, e i soldi erano stati spesi bene. Una persona di buona memoria e di grande gentilezza m’informa:

“I  lavori furono fatti durante la giunta Bonfigli 1990/1995 e completati con la giunta Razzu 1995/2000.  Le aiuole e  le rifiniture furono fatte in questa seconda fase. La pista doveva essere più larga ma ciò avrebbe comportato l’esecuzione di espropri che avrebbero dilatato i tempi di realizzazione di anni e per questo è risultata così stretta. Il finanziamento era provinciale, essendo strada provinciale diciamo che la Provincia ha fatto i lavori mediante il Comune. Gli incarichi  furono fiduciari. Relativamente a quest’ultimo punto, sono stati sempre così, anche ora, quando i lavori sono fatti dal Comune. Le gare vengono espletate per l’impresa che effettua i lavori ma non per la progettazione tranne che questa non comporti un cofinanziamento da parte dei privati”

Quindi, come abbiamo letto, ci sono dei professionisti, locali o meno, che godono della fiducia dei momentanei governanti. Sappiamo quanto questa discrezionalità possa aprire il passo al “clientelismo”, in certi casi “selvaggio”. Anche qui si rileva la chiusura ad indire dei concorsi riservati alle persone professioniste (e capaci!) del posto, ma questo è un altro e lungo discorso.  Tornando alle due piste ciclabili esistenti, abbiamo constatato che la cura è spesso mancata. Le chiome che hanno mezzo invaso le due piste non hanno incoraggiato i purtroppo limitati appassionati sussinchi della due ruote a percorrerle. Le piante ma anche il fondo di cemento non hanno beneficiato della puntuale manutenzione.

Il solito punto molto dolente di tutte le opere pubbliche:

MANUTENZIONE

 

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Qual’è allora la già decisa e ormai imminente prospettiva? Spendere 400.000 euro per il completo rifacimento di una delle due piste: ricostruzione “al livello stradale”, con le “dovute sfumature cromatiche”. Sono due i mesi previsti per la realizzazione (più o meno come i giardini di via Europa!)

Più su dicevo del mio disappunto per l’1,28 m di larghezza, inferiore al regolamentare 1,50 che prevede la normativa (DL n.557 del 30 novembre 1999) se si tratta di pista monodirezionale (2,50 m per la bidirezionale). Ri-porcaccialamiseriaeanchezozza! Per appena 22 cm devono esser spesi tutti quei benedetti 400mila euro per rifarla ex novo! Oppure, perchè è proprio importante che le auto e le bici siano allo stesso livello, e anche perchè mancano le indispensabili “sfumature cromatiche? E quelle piante faticosamente venute su, che fine faranno?

Certo, oggi si è quasi obbligati a “buttare” invece che a “riparare” (prima era conveniente e c’era chi aggiustava telefonini, pc, lavatrici, orologi…….), ma quando si tratta di spendere soldi di tutti, bisognerebbe farlo con più, come dire, forse…… parsimonia?

Intanto, accennare al “Bilancio Partecipativo” (decidere le priorità di spesa insieme ai cittadini) è sempre più un’utopia con questa piccola politichetta nostrana che continua ad imporre le proprie decisioni ai cittadini sempre più disarmati e “assenti”.  L’attuale Opposizione, nel suo programma elettorale,  aveva accennato qualcosa al riguardo, ma si sa, le belle parole sono una cosa, l’impegno concreto tutt’altra.

Ma comunque, cari amanti delle due ruote, ci aspettano delle lunghe e allegre padalate. Chissà che il buonumore prodotto c’indurrà ad imprecare meno contro il  solito “governo ladro” e futtibecciu !

 

PISTA CICLA

 

“Bilancio Partecipativo” a Sorso? Sempre più un’utopiaultima modifica: 2014-07-09T16:51:13+02:00da piero-murineddu
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