Amministrative 2014 a Sorso – ComiziFinali&Putacasoche

di Piero Murineddu

Putacaso  che qualcuno si stesse chiedendo cosa avrà fatto quel discolone di pieromurineddhu quellochenonvendelerobbe la sera in cui le ListeinLizza, dopo essersi contese l’uso della Piazza “Collocatore Primo”, funtumaddu sorsinco conosciuto meglio come Saivadori Andria lu Poeta di Sossu, si son dovute “accontentare” di radunare le rispettive tifoserie nel piazzale della stazione (povero praticello e piantine del troppo esiguo spazietto recintato dei famelici divoratori di pizze serali!) e nella Piazza S.Agostino (quello si centrale e storico luogo che nel passato ha risuonato della voce amplificata di vari politici, buona parte dei quali son caduti grazieadio nel dimenticatoio echepreferiscononfarenomi !).

Putacaso, dicevo, che qualcuno si stesse ancora chiedendo cosa ho fatto vennari a sera e specialmente se sono entrato in crisi per dover scegliere quale dei due illuminati Condottieri, con le proprie truppe radunate ed imbellettate, andare ad ascoltare. Il travaglio interiore e mentale mi stava macerando tutto il giorno. Non sapevo se affidarmi alla provvidenziale monetina tirata in aria, a “lu toccu” con le dita fatto con la gattina che ospitiamo a casa, alla direzione delle poche nuvole di passaggio, osolodiosaachecosa.

C’era d’altronde un altro dilemma che mi stava dilaniando: se fossi andato a sentire Signor Mì, vedendomi nella platea poco impegnato a spellarmi le mani applaudendo alla necessità che RICOMINCIARE E’ MEGLIO urlata dall’oratore coi pantaloni incredibilmente attillati, in qualcuno avrei potuto creare qualche perplessità, facendogli pensare “ma a si bò sabbè con chi stà questo difficilmente collocabile pieromurineddhu quellochenonvendelerobbe!?”. Dall’altra parte, se mi fossi stretto tra l’ “azùa” davanti alla stazione, più di uno mi avrebbe preso per un nemico infiltratosi per spiare le mosse di coloro che “CONTINUARE E’ MEGLIO”, o ancora peggio, qualcun altro poteva dedurre che “finalmente” mi sono ricreduto su questi cinque anni sussinchi appena trascorsi e sopratutto, su certi personaggi, cosa quest’ultima che più passa il tempo, più sta diventando impossibile (mai dire mai, comunque).

Cosa ho fatto allora per evitare fraintendimenti da parte di chicchessia? Una cosa saggissima e meravigliosa, insieme naturalmente alla mia fedele complice  mugliera. No, non quella “cosa lì”….per quella “meraviglia” c’è tempo in tutta la giornata. Ci siamo invece vestiti cun robbi vecci e siamo andati in campagna. Si, in campagna…. finalmente!

Appena arrivati e dopo essermi fatta una corsa aperdifiato per inseguire quel toppone che si era insediato tra i vecchi attrezzi lasciatimi dalla generosità dei miei avi, mi son armato di pazienza e di pinnattu e ho dato degna sepoltura alle povere piante a cui diversi mesi orsono, di nascosto e protetto solo dalla sua infinita imbecillità, qualcuno aveva pensato di troncar loro la vita, questa volta col suo implacabile pinnattu.

Ih, foramari – alcuni di voi potrebbero pensare – e gosa marasolthi èra suzzessu pa fà’ una gosa cussi vigliacca?!

Ah, non lo sapete? Presto detto. Negli ultimi mesi dell’anno scorso, insieme a pochi altri, avevo portato avanti una battaglia per la regolare apertura del sito della Billellera, la cui gestione era stata affidata maldestramente – e credo ancora lo sia –  ad un’associazione che non ha mai garantito la concordata e regolare apertura e pulizia. Insomma, uno dei tanti atti amministrativi irregolari e poco trasparenti compiuti da questa uscente Amministrazione Comunale, denunciati recentemente anche dalla Segreteria Generale dello stesso comune. A proposito, che seguito c’è stata a questa poco allegra relazione (denuncia) pubblica?   Ah, tutto archiviato. Va bè, dimenticavo che a li sussinchi interessano principalmente

  • le rotatorie fiorite a gogò

  • la “mondezza” regolarizzata e contenuta in eleganti “isole ecologiche”

  • i posti di trabagliu probabili et imminenti delle Residenze Sanitarie

  • l’acqua gasata dalla fontana perchè-quella-di-casa-non-è-proprio-potabilissima-come-legge-imporrebbe,

  • i piccoli fazzolettini di terra pubblica affinchè i nostri cari vecchietti possano coltivare le lattughine e sentirsi (forse) ancora utili alla società

  • lo scandaloso completamento oltre ogni tempo massimo del giardinetto davanti a quel mostro archittetonico di via Europa che-chissa-chi-ha-dato-il-permesso-di-edificare-quel-dì

  • il proseguimento della strada politica-religiosa-turistica che conduce all’albero da dove (insegna le leggenda perpetuata dai fraticelli, figli di quel Francesco d’Assisi che se-tornasse-non-so-cosa-farebbe-loro-anche-se-pacifista-e -nonviolento) la Mamma di Gesù non voleva assolutamente essere spostata. E perchè mai, potrebbe chiedersi qualche scettico “protestante”? Così! Forse le piaceva l’aria sana della campagna e non voleva essere rinchiusa a sentire la puzza di muffa e di candele della chiesa di San Pantaleone (dottore) di Sossu.

I sorsinchi sono anche molto interessati alla buona conservazione del Palazzo Baronale, da dove il furfante signorotto di quei tempi là soggiogava i poveri indigeni, almeno fino a quando quest’ultimi non si sono rotti i cabasisi e zi l’hani mandaddu tuttu cantu che la chisgina, a eddhu e a tutta la famiglia. Chissà che prima o poi codesto fatto non si ripeta ancora ai nostri tempi!

Oibò! Ancora una volta ho divagato. Dicevo di quello che ho fatto nella sera dedicata ai comizi finali dei due Candidati a fa lu Sindaggu di Sossu e di quello che era successo alle mie innocenti piante. Io avevo collegato la mia inascoltata battaglia per La Billellera ad una possibile ritorsione per il mio parlare troppo, almeno per qualcuno. Avevo evitato di fare regolare denuncia ai carabinieri, e qualcuno mi dice ancora che ho fatto male. Forse ha ragione.

Dopo aver fatto un po’ di ordine nella campagna, ho ripreso finalmente in mano la mia amata chitarra, un po’ offesa perchè da molto non si sente considerata come merita, e insieme a mia moglie Giovanna ci siamo messi a cantare, ringraziando quel straBenedetto Iddio che ci vuol bene e ci accetta così come siamo, ma anche squarciagolandoci contro il Governo (come al solito “ladro”)  e i suoi locali rappresentanti. E’ possibile che l’abbiamo fatto anche come antidoto al magrissimo conto che abbiamo in Banca (in attesa di spostarlo nella Banca Etica).  I vicini, rientrando in paese e sentendoci cantare, si sono fermati. Gentilmente li abbiamo fatti entrare, offrendo loro una birretta fresca e invitandoli ad unirsi al coro, cosa che hanno fatto senza farsi pregare. Diverse volte abbiamo dovuto interromperci per accogliere altri inaspettati visitatori. Sapete come è andata a finire? La compagnia ha talmente fraternizzato, che sul tardi abbiamo deciso di ordinare delle fumanti pizze e mettere altra birra in frigo. La serata è andata avanti allegramente oltre ogni previsione, immalinconita soltanto dal pensiero preoccupato di cosa ci attende in questi prossimi cinque anni.

Meno male che avremo la possibilità di consolarci ( e di farci forza…attiva!) con le nostre amate canzoni accompagnate dalla mia vecchia chitarra a cui devo decidermi a cambiare le corde oramai arruginite. E questa volta insieme a tanti altri.

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Amministrative 2014 a Sorso – ComiziFinali&Putacasocheultima modifica: 2014-05-24T11:26:57+02:00da piero-murineddu
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