VOTO DI SCAMBIO 1 – “Noi siamo felici, noi siamo contenti…..”

 voto

di Leo Spanu

 

Poco tempo fa il Presidente Renzi ha parlato del voto di scambio. Bravo! Credevo che in questo rincorrersi di elezioni che “s’hanno da fare” il tema fosse diventato obsoleto. Allora anch’io, nel mio piccolo come le formiche di Gino e Michele, vorrei pormi qualche domanda e, se possibile, darmi qualche risposta su quello che ormai sembra essere diventato la colonna portante della nostra malandata democrazia: il voto di scambio. Intanto la prima domanda è:

                                         PERCHE’ VOTIAMO?

Per ideologia no di certo; le ideologie non esistono più, almeno così sostengono illustri intellettuali in tutti i dibattiti televisivi. Destra e sinistra servono solo per distinguere le mani e a volte qualcuno si confonde. Allora votiamo per  partiti che esprimono valori nei quali ci riconosciamo?  Neanche per sogno, i vecchi partiti sono scomparsi e quelli di oggi sono spesso personalizzati con volti e nomi che ci rimandano a reminescenze storiche mal digerite: l’Italia è stata invasa prima dai Visigoti o dagli Scilipoti? Boh!  Allora votiamo per un simbolo? E cosa sono i simboli: la F.C.A. della ex FIAT che fugge dall’Italia dopo averla saccheggiata o il logo arrapante di una fabbrica di intimo per signora? Lo scudo crociato che fa tanto fede religiosa o quattro negretti con gli occhi bendati per non vedere come vengono trattati? Troppo complicato. Forse il voto è solo un prodotto da vendere e comprare, si tratta solo di stabilirne il prezzo di mercato. Se le cose stanno così il mio voto è a disposizione del miglior offerente: un posto di lavoro per  me (magari se è solo un posto senza lavoro è meglio), uno per  mia  moglie, uno per  mio figlio  e siccome sono una persona generosa chiedo anche una pensione di invalidità per la zia zitella, una nomina a scrutatore per il fratello minore disoccupato e rassegnato e un pezzo di terra, nel cimitero, per la nonna.

Non c’è uomo politico che non sia sensibile a questo grido di dolore che riecheggia dagli Appennini alle Ande dove c’è il solito  italiano emigrato che tiene famiglia. Di mille promesse fatte dal candidato amorevole e sensibile potranno essere soddisfatte massimo l’uno per cento ( dieci fortunati!) che moltiplicato per sessanta milioni di italiani, neonati e pensionati compresi, fanno seicentomila posti di lavoro tutti statali o parastatali. Qualcuno mi deve spiegare quale azienda in Italia è capace di tanto. Non devi avere particolari titoli di studio, al limite ti compri una laurea in Albania o dove ti pare; le conoscenze professionali non sono indispensabili; l’intelligenza è meglio lasciarla a casa, troppo pericolosa. Bastano  una buona dose di stupidità  e di ruffianeria  per recitare il ruolo di cani fedeli e scodinzolanti e il gioco è fatto.

Recitava una vecchia filastrocca goliardica:

             NOI SIAMO FELICI, NOI SIAMO CONTENTI,

            LE CHIAPPE DEL C… PORGIAM SORRIDENTI.

In questi versi boccacceschi di antiche origini, viene definita la posizione culturale, sociale e geometrica di parte del popolo italiano. Ma i  rappresentanti della politica, delle istituzioni, del potere economico non vengono da altri mondi. Sono uomini come noi e sono  stati delegati  a rappresentare il nostro modo migliore di essere cittadini.  Così li vogliamo mediocri, furbastri e incompetenti  come noi per poterli offendere, diffamare e sputtanare su Facebook magari in forma anonima.  Ma loro sono solo lo specchio pubblico dei nostri vizi privati. Li vogliamo disonesti perché anche noi ruberemmo avendone la possibilità; li vogliamo impuniti perché così possiamo giustificare i nostri piccoli e quotidiani sotterfugi; li vogliamo bugiardi perché nessuno ci ha mai spiegato e fatto capire il piacere dell’onestà. Nel nostro futuro non c’è “ Il sol dell’avvenire” ma  un telefonino o un tablet sempre più accessoriato: ci puoi fare di tutto, giocare a poker, diffondere ricette di torte indigeste, parlare male del tuo migliore amico, dare sfoggio della tua ignoranza spacciandola per  erudizione, circuire ragazzine ingenue. Molto presto farà l’amore per noi e dopo si fumerà anche una sigaretta. Forse ci salverà  la cultura. Quale? Quella delle Città Mercato e similari che sono i  musei e le gallerie d’arte dei nostri tempi?

Cosa andiamo a visitare oggi, mia cara? Caravaggio e Picasso . E chi  sono? Guarda invece che amore quel completino per il pupo  con la scritta anche oggi ho fatto la mia cacchina quotidiana.  

C’è il body con tette incorporate e l’assorbente con le ali e le piume. Chissà se vola pure.  C’è il pantalone con buchi e tagli firmati manco fossero quadri di Fontana ( il pittore non le sorelle modiste!) e la tuta unisex, molto attillata, per signori con pancetta debordante e signore con deretano straripante. E le scarpe? Che meraviglia! Ma come faranno i bambini e le bambine del Vietnam ( o sono del Laos?)  a lavorare così bene. Semplice: li pagano una miseria in compenso lavorano dalla 12 alle 16 ore al giorno festività comprese.  Il consumismo esasperato ha travolto il nostro cervello come uno tsunami. Tutto è stato spazzato via e restano solo macerie e buchi neri. Le prossime schede elettorali saranno sponsorizzate . Ora che hai purificato la tua coscienza purifica anche il tuo corpo e l’aria intorno a te con Ricinol, dal 1922 nelle case di tutti gli italiani. Oppure ci sarà il gratta-e-vinci. Grattate tutti i simboli dei partiti e se ne trovate uno che vi dice la verità potrete vincere fino ad un milione di euro. Ma il voto è ancora la nostra unica arma per difendere la libertà di pensiero, la libertà di pretendere una vita dignitosa e svincolata da ogni forma di schiavitù mentale e fisica. E’ la nostra assicurazione  per costruire una società democratica, con regole rispettate e da rispettare. Davvero vogliamo scambiarlo con una pizza surgelata,con  una cena elettorale offerta da un tizio che fino a ieri non ti guardava neanche in faccia, con  una pacca sulle spalle da chi ti dice “ci penso io” e ti promette la luna? Allora di che ci lamentiamo?

VOTO DI SCAMBIO 1 – “Noi siamo felici, noi siamo contenti…..”ultima modifica: 2014-05-13T12:24:36+02:00da piero-murineddu
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