Amministrative 2014 a Sorso – “SORSO DOMANDA E SI CONFRONTA”,un tentativo di Democrazia Partecipata in occasione delle precedenti Amministrative nel 2009 (prima parte)

Di seguito viene descritto nei dettagli l’esperimento di “Democrazia Partecipata”  tentato in occasione delle Amministrative svoltesi a Sorso nel 2009, in cui si contendevano il governo locale la lista guidata da Maria Antonietta Foddai e quella guidata da Giuseppe Morghen. Raccolte svariate domande poste dai cittadini attraverso posta elettronica e piccoli contenitori distribuiti in vari esercizi commerciali,  nella serata del 3 giugno 2009 si erano presentate ai candidati durante  un’ Assemblea Pubblica. 

Il testo è quello originario scritto subito dopo l’evento, a cui non è stato apportato alcun ritocco. Nei prossimi giorni pubblico l’elenco completo delle domande pervenute agli organizzatori.

 

desiderio

 

di Piero Murineddu

Per rimanere fedeli all’impegno preso coi cittadini e con coloro che hanno formulato le domande – proposte, che ancora una volta ringraziamo per la passione e la civiltà con le quali l’hanno fatto, pubblichiamo integralmente il materiale pervenuto.

Si ritiene prima necessario portare a conoscenza le fasi che hanno caratterizzato la preparazione e la realizzazione del confronto fra i candidati davanti ai cittadini.

Inizialmente si era sentita l’esigenza di fare qualcosa di diverso nell’imminenza della campagna elettorale per eleggere la nuova giunta comunale a Sorso, comune nel frattempo retto da un commissario prefettizio a causa della caduta anticipata della giunta di Centrosinistra. Il progetto era semplice: far rispondere in una pubblica piazza i candidati alle domande poste per iscritto dai cittadini.

Le prime riunioni col gruppo dei promotori ( Agostino Pinna, Antonio Fini, Pino Piana,Peppino Dedola e Piero Murineddu), erano incentrate sulla ricerca di vedute comuni riguardo al lavoro che si voleva intraprendere, se non altro perché, non essendoci stata frequentazione negli ultimi tempi, si voleva assicurare una sintonia d’intenti. Da qui, massima preoccupazione per fare in modo che all’interno del gruppo si creasse maggior comunicazione possibile, ancor prima d’avviare l’organizzazione pratica dell’evento. Essendoci diverse sensibilità intellettive e sociali, si constatano da subito alcune difficoltà nel procedere del lavoro. La bontà condivisa del fine fa superare le inevitabili divergenze, che persistono lungo tutte le fasi preparatorie. Messo a punto un criterio comune e alcune regole condivise, inoltriamo gli inviti alle due coalizioni candidate, con la raccomandazione che la firma dell’accettazione fosse conseguente alla decisione comune fra tutti i candidati di ciascuna lista.

Iniziano le difficoltà e vengono a galla le prime diffidenze nei confronti dell’iniziativa, specialmente da parte di una coalizione. Il desiderio di realizzare un evento che potesse contribuire a migliorare la dialettica ed il livello culturale nella nostra città, hanno portato ad una contrattazione con le parti, fino ad accettare alcuni compromessi, ( esempi: la pretesa dei “garanti”(*) durante l’ “elaborazione” delle domande, la forzata consegna delle stesse prima della manifestazione…) Nonostante tutto, da parte nostra è rimasta la preoccupazione costante di rimanere al di sopra delle parti .

Intanto, negli avvisi pubblici abbiamo raccomandato di evitare nei quesiti posti qualsiasi polemica e attacchi personali che avrebbero potuto impedire un confronto sulle cose da realizzare in prospettiva. Il numero rilevante delle domande pervenute non permetteva di formularle tutte, per cui si è deciso di raggrupparle per tematiche d’interesse sociale: partecipazione alla democrazia, accesso all’amministrazione e alle informazioni, servizi sociali e servizi pubblici, valorizzazione del territorio, cultura e istruzione, infrastrutture, varie. A questo lavoro, ha dato un contributo rilevante Tore Piga. Come stabilito in precedenza, si è deciso di evitare di porre durante la serata domande con accuse personali e legate a polemiche improduttive.

(*) I “garanti“, segno evidentissimo della diffidenza nei confronti degli organizzatori, sono stati imposti dalla coalizione di Centrodestra, pena (pena!!) la non partecipazione. Erano Piero Ruzzettu, e Leo Spanu per la coalizione di Centrosinistra.

 

Alcune considerazioni personali

Ritengo che l’iniziativa, con tutti i limiti organizzativi, sia servita per avvicinare la politica, ambito della vita sociale che inevitabilmente ci riguarda tutti, alla cittadinanza. Molte volte si preferisce starne alla larga, probabilmente per la valenza negativa che le si dà.

 Riconosco che ci sono stati vari errori, ingenuità e manchevolezze nelle fasi preparatorie, resesi evidenti nel corso del confronto pubblico. Il mancato raggiungimento di una perfetta sintonia all’interno del gruppo organizzatore, dovuta in parte alla non completa comunicazione, ha portato ad alcuni cedimenti oltre al non puntuale rispetto dei tempi riservati alle risposte e alla mancata vigilanza perché non si creassero improduttivi battibecchi, come da intenzioni. Il più evidente è stato il momento in cui – in modo sicuramente incauto – si è dovuta concedere come ultima domanda quella che ai politici navigati avrebbe potuto dare (come effettivamente è accaduto) la ghiotta occasione di manifestare la “furbizia” (?) di disattendere l’impegno di trasformare un incontro civile in semplice polemica elettorale. Parlo della domanda sul “programma copiato”, pretesa da una delle due coalizioni poco prima dell’inizio del confronto, pena la non partecipazione della stessa alla serata. Forse posta all’inizio e nei tempi concordati sarebbe stata più utile all’incontro.

 Nel politico navigato continua a persistere diffidenza verso chi vuole operare nella società civile fuori dagli scranni dell’Aula e dagli scontri di partito. Forse abbiamo avuto l’eccessiva preoccupazione di ottenere un confronto “sereno”, attenuando la rabbia contenuta in diverse domande. Così facendo abbiamo evitato domande imbarazzanti, preconfezionando l’elaborazione delle stesse. In futuro m’immagino un confronto diretto tra amministrati e amministratori attraverso delle assemblee pubbliche, naturalmente con delle regole condivise che permettano tale confronto. Lo ritengo necessario e veramente democratico.

Diverse persone ritengono fosse stato meglio far rispondere solamente i capolista. Inizialmente si vedeva la possibilità offerta a ciascun candidato di far sentire la propria voce ai cittadini, magari ammettendo la propria impreparazione ma manifestando nello stesso tempo il desiderio di conoscere e studiare per portare avanti le istanze di cui lui si voleva far portavoce. Neanche la nostra proposta di usare la prima parte autogestita a questo scopo non è stata presa in considerazione. Non credo che la gente abbia il desiderio di sentire l’eloquenza e i paroloni di chi abbia facilità di parola, quanto credere che chi si mette in politica lo faccia per il bene di tutti, e non per cercare il proprio tornaconto e allargare il raggio della sua influenza per scopi non sempre nobili. Chi ha il coraggio di prendere qualche iniziativa che vada fuori dalla semplice idea di assistenzialismo, del clientelismo e del puro divertimento, è quasi sempre guardato con sospetto.

***

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A seguire, gli interventi introduttivi dei due conduttori della serata, svoltasi il 3 giugno 2009

 

 

 

Amministrative 2014 a Sorso – “SORSO DOMANDA E SI CONFRONTA”,un tentativo di Democrazia Partecipata in occasione delle precedenti Amministrative nel 2009 (prima parte)ultima modifica: 2014-03-17T18:53:51+01:00da piero-murineddu
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