Raccomandazione? Molto spesso fa rima con sottomissione

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di Piero Murineddu

Eppure si continua a credere che la raccomandazione sia moralmente accettabile.

Eppure il politico che ha fatto carriera dispensando raccomandazioni a piene mani, si sente un benefattore dell’umanità.

Eppure il beneficiato dalla raccomandazione si sente giustificato.

Eppure la gente continua a pensare che il politico che ha “sistemato” molti suoi concittadini (elettori!), abbia fatto …..solo del bene al prossimo

Eppure il religioso (frate, suora,prete, vescovo…) che ha chiesto l’intercessione del politico per riparare la chiesa e che lo presenta ai fedeli come esempio positivo (e quindi da votare!), si sente a posto con la coscienza.

Eppure si continua a giustificare qualunque nefandezza del politico, perchè “comunque ha fatto lavorare mio figlio, mia cugina, mio nipote…..”

Eppure……….

 

Ripropongo una mia lettera sull’ argomento pubblicata nel 2013 sul quotidiano La Nuova Sardegna, quando era ancora in vita il curatore della pagina Manlio Brigaglia e a me di tanto in tanto saltava di divulgare il mio modestissimo parere attraverso la carta stampata.

QUANDO LA RACCOMANDAZIONE DIVENTA UN CRIMINE

 

Seduti al bar con altri tre amici, parliamo della RACCOMANDAZIONE. Mentre Mario afferma che per l’urgenza di assicurarsi la pagnotta, gli scrupoli morali ai tempi d’oggi sono rarissimi, Umberto mette in evidenza che le Caste sociali si reggono su questi interessi ed intrecci trasversali. Maria Antonietta dice che taluni che ne usufruiscono addirittura l’ostentano e per chi la concede è motivo di orgoglio.

La discussione si anima.

È esagerato affermare che nei concorsi pubblici la cosa diventa criminale? Presentarsi con le carte in regola è un diritto, ma non è dignitoso raccomandarsi al Potente perchè intervenga.Se il Potente interviene è illegale, ma è ancora più grave se la Commissione giudicante si fa manovrare nello stilare la graduatoria di merito.Una concezione distorta della politica, che riduce i cittadini a sudditi che assicurano all’Influente Benefattore il potere raggiunto,perpetua questo mal costume. Ma l’insicurezza e i rapporti all’insegna del “do ut des” comprende anche i rapporti interpersonali, fino al punto che si cerca per istinto il conoscente che lavora in qualsiasi ente pubblico per ottenere il più elementare diritto.

Bisogna ammettere la triste verità, cioè che questa malattia è talmente cronicizzata e siamo in una situazione del “si salvi chi può”, che importa solo risolvere il proprio problema personale? Chissà se il prete dei tempi passati immaginava che la sua innocente lettera di raccomandazione per il bravo parrocchiano avrebbe generato un tale sconquasso nella nostra società!

Intanto, nel pieno della discussione, ci lamentiamo col barman siciliano perchè il caffè servito è imbevibile e chiediamo di portarci qualche bustina in più per tentare di migliorarne il gusto. Ci risponde di non rompere i cabasisi, aggiungendo che sono questi discorsi che facciamo che lo rendono amarissimo.

Raccomandazione? Molto spesso fa rima con sottomissioneultima modifica: 2024-06-04T05:07:11+02:00da piero-murineddu
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