Toponomatica della Romangia. Parte quinta: dalla D alla L

Premessa

di Piero Murineddu

Loccamadonna“. Nel mio immaginario, questo  termine  è indissolubilmente legato alla…..bicicletta. Nel senso che quando “scendevo” al mare in bici, all’andata ero velocissimo, anche perchè mi piegavo completamente verso il manubrio e mi sentivo un pilota di Formula 1.

Al ritorno, arrivato a quel punto, solitamente mi arrendevo e mi facevo “l’azzadda di monti” a piedi, almeno fino a dove attualmente c’è il marmista. I più “toghi” continuavano a pedalare. Magari leggermente “zigzagando”, ma orgogliosamente in sella.  I più soggetti allo spompamento (ed in questo non mi batteva nessuno), dovevamo  invece miseramente affrontare  l’onta di farci quel breve tragitto a pedotta, sdraiati sulla dueruote e supplicandola di trascinarci fin su.

Luogo della Madonna, quindi. “Locca”, uno dei tanti termini che nel tempo, perchè privati di una parlata anche scritta, di bocca in bocca abbiamo storpiato.

 

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TOPONOMASTICA della ROMANGIA 

 

di Nicola Manzoni

D

Decima (la) (Sorso, cat.urb.) = “la decima [ecclesiastica]”. Oggi il toponimo è disusato. Deriva dal logud. dèguma.

Donna Barbara (Sorso, cat.) = “[sito] di signora Barbara”, nome pr. Chi fosse questa signora, non è possibile saperlo. Denominazione oggi scomparsa

Dororiziu (Sorso, cat.urb.; Doloriziu) = è un toponimo di difficile interpretazione

E

 

Éibba frissa (Sorso, IGM; erba e frissa, elba frissa) = “[sito] in cui abbonda la cèppita” (Dittrichia viscosa) o “erba vischio”[NPS89]. Wagner, riporta tale fitonimo come Inula viscosa. Mentre il Penzig, come Cupularia viscosa L. Ait. Nel CSP 309, troviamo il toponimo: erua frisa. Il Wagner la ritiene di origine preromana. Il termine éibba, deriva dal lat. HERBA[REW4109]. Troviamo anche l’éibbarána (Chelidonium majus o Ranunculus sceleratus), che è conosciuta in italiano come, erba dei porri o erba sardonia, e l’éibbavvérru (Oryzopsis miliacea), che comprende diverse specie, in italiano miglio selvatico; il cinquefoglio (Potentilla reptans) e la cedracca (Ceterach officinarum). Confr. [DES I, 547]

F

 

Fárrosa (la) (Sorso, IGM) = “il [sito] in cui abbonda o si coltiva il farro”. Il farro è una specie di frumento duro, conosciuto anche come “spelta”. Deriva dal lat. FAR, FARRIS dal quale a sua volta deriva il cognome Fárru, diffuso in Sorso, e che troviamo nel CSNT 16, 68-69 e CSP 337: Ithoccor de Thore Calcafarre. Confr. [DES I 504 : fàrre]

Fémmina mórta (sa) (Sennori-Sorso, cat.) = “il [sito] della donna morta”. Questo toponimo probabilmente è derivato, dal rinvenimento in passato del cadavere di una donna, sconosciuta ai frequentatori della zona.

Ferrague (su) (Sorso, ESABS 1723) = probabilmente questa è una trascrizione spagnola, che ha il significato di: furràga = fornace. A causa delle trascrizioni spesso approssimative non è possibile commentare correttamente gran parte di toponimi riportati nell’ESABS 1723.

Fiàscheri (lu) (Sorso, cat., fiascheri) = “il [sito] del venditore” o eventualmente “[dell’impagliatore] di fiaschi o bottiglioni”.

Figga niédda (Sorso, IGM) = “[sito] del fico nero“ o “[dei fichi] neri”, qualità di fichi. Il primo termine, deriva dal lat. FICUS [REW 3281]. Tra le qualità di fichi più diffusi in Sorso, sono da segnalare : lafigga ginuésa, la figga di gabbidánnu, lafigga di driura, la figga mataroni, la figga baldasciótta, la cana éra e la più rara, la figga trapadé, ed infine la figgadindia.

Figu niédda (Sorso, ESABS 1723: variante sarda) = vedi figga niédda.

Fiurintina (la) (Sorso, cat. Urb; la fiorentina, fiorentina, trascr. italiana; sa fiorentina, trascr. sarda) = “la [strada] della fiorentina”. Questo toponimo, che troviamo nel 1555, probabilmente indica, in questa zona, la presenza di una persona proveniente da Firenze o genericamente dalla Toscana. In questa via, murata nella facciata di una casa, si può ancora vedere una lastra di marmo rettangolare recante un iscrizione quasi illeggibile, in quanto è ricoperta da calce, nella quale si ricorda Antonio Gambella : “1546 Antonius Gambella (filis) Gonnari Domini Romangia…. Opus…”.

Fonte buddúleddu (Sorso, IGM) = “fonte della cicuta”. Vedi buddúleddu.

Fonte córru alzáddu (Sennori-Sorso, cat.) = “fonte del punto di raccolta [o sito del raduno] del bestiame, in salita”. Vedi córra alzádda.

Fonte di lu puschággiu (Sorso, IGM) = “fonte del guardiano dei maiali”.

Fonte riolu (Sorso, IGM) = “fonte del rigagnolo”. Vedi riolu.

Fóssi (li) (Sorso, cat.; str.vic.) = “i fossi”. In logud., sono conosciuti come piscinàs e sono dei fossi che si formano ai fianchi del fiume.

Fóssu di la fòza (lu) (Sorso) = “il fosso della foce”.

Fóssu lòngu (lu) (Sorso, IGM) = “il fosso lungo”.

Fòza (la) (Sorso, cat.) = “la foce”. È lo sbocco a mare del fiume Silis. Deriva dal lat. FOX.

Franzési (li) (Sorso, cat.) = “i francesi”. La presenza dei francesi è segnalata da toponimi in gran parte della Sardegna. A Sorso, è storicamente documentata per il XVI° secolo, nel contesto delle guerre franco-ispaniche. Nel 1527, un’armata francese al comando di Renzo Orsini, dopo aver inutilmente tentato di conquistare Castello Aragonese, si diresse verso Sassari e qui devastò il villaggio di Sorso, che si trovava sulla sua strada, in cerca di vettovaglie.

Fratelli Fazzij (Sorso, cat.urb.) = “[strada o via] dei fratelli Fazzi”, cognome ancora vitale. Pronunzia del primo termine : faddréddu e fraddéddu. Oggi il toponimo è disusato.

Frisciu (lu) (Sorso, cat.) = lettm. “la serratura, la toppa”, deriva dal lat. FIST(U)LA. Potrebbe avere anche il significato di “lucchetto”, vedi ad esempio : frisciu muréschu. Ma, è probabile che sia la trascrizione errata di frùsciu = pungitopo. Vedi frùscios.

Frúsciu (Sennori-Sorso, cat.) = vedi frúscios.

Frúscios (Sennori-Sorso, IGM) = “[sito] in cui abbonda il pungitopo” (Ruscus aculeatus L.). È un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle gigliacee. Con rami schiacciati dall’aspetto di foglie ovali, coriacee terminanti con un aculeo pungente e recanti al centro fiori verdastri e frutti costituiti da una bacca rotonda di colore rosso acceso. Confr. [NPS 223, 241]. Lo stesso è conosciuto anche come : surighina.

Funtàna (Sorso, cat.urb.) = “[la] sorgente pubblica”. È un altro nome con cui è conosciuta la billèllera.

Funtàna di l’ábbiu (Sorso, IGM) = “sorgente dell’ontano”.

Funtàna di la billèllera (Sorso, cat.urb.) = probabilmente ha il significato di “sorgente dell’elleboro”. Secondo il Wagner, è un toponimo d’origine preromana e d’etimologia oscura. Al soggetto di questa fontana, si hanno diversi detti popolari : “bier de s’abba de sa billèllera”, che ha il significato di “esser pazzo” [Spano, Proverbi…p.1, s.v. abba]. Troviamo anche: “hai biddu l’éba dila billèllera”, per indicare qualcuno che è uscito di senno. Nell’antichità classica, si aveva la credenza che l’elleboro, potesse curare i sintomi della pazzia. L’attuale fontana in origine, fu costruita in epoca spagnola da degli sconosciuti lapicidi genovesi. Ha quattro mascheroni a testa di leone da cui scaturisce l’acqua. fu restaurata nel 1858 da Salvatore Madau d’Ozieri. Confr. [DES I 206 : billèllera]

Funtàna di lu buttangaru (Sorso, IGM) = “sorgente delle pozzanghere”. Vedi lu buttangaru.

Funtàna di la figga (Sorso, IGM) = “sorgente dei fichi”. È un altro nome con cui è conosciuta la fùntana di l’àbbiu.

Funtàna di li fóssi (Sorso, IGM) = “sorgente [del sito] dei fossi”. Vedi li fossi.

Funtàna di Geridu (Sorso, IGM) = “sorgente [del sito] di Gerito”. Vedi Geridu.

Funtàna di giòrra (Sorso, IGM) = “sorgente della giara”. Vedi giòrra.

Funtána di lárdu (Sorso, IGM; fontana di lardu, funtanadi laldu, funtana dilardu; trascr. italiana, fontana del lardo) = lettm. “sorgente del lardo”. È molto probabile che lárdu, sia la corruzione della voce logud. càrdu, àrdu = cardo, per cui il toponimo originario è funtàna di l’árdu = “sorgente del cardo [o dei cardi]”. [Pronuncia : gàsdhu.]. Confr. [DES I 300-1 : cárdu]

Funtàna di lu mattòni (Sorso, cat.) = “sorgente del mattone”.

Funtàna niédda (Sorso, IGM) = “sorgente nera, fosca, scura”. Questo toponimo potrebbe essere collegato al fatto che, questa fosse ricoperta da una fitta vegetazione. Oppure, ha il significato di “sorgente di Niédda”, cognome.

Funtàna di la paulédda (Sorso, cat.) = “sorgente dell’acquitrino, piccolo”. Vedi la paulédda.

Funtàna Ròcca (Sorso, IGM) = “sorgente [di o dei] Ròcca”, cognome, non più vitale, che troviamo sotto la forma Roca, è diffuso anche in Spagna. Potrebbe anche avere il significato di “sorgente [che scaturisce] dalla roccia”.

Funtàna di salinellu (Sorso, cat.urb.)= “sorgente [del sito] del piccolo ontano” (Alnus glutinosa L.). La forma più probabile è s’alinellu. Il documento più antico in cui compare questo toponimo risale al XVI° secolo. Confr. [DES I 71 : álinu]

Funtàna di Sàntu Miáli (Sorso, IGM) = “sorgente [del sito] di San Michele di Plaiano”.

Funtàna Simiòni (Sorso, IGM; cat.: fontana Simeone, trascr. italiana) = “sorgente di Simeone”, nome pr.

Funtàna vézza (Sorso, cat.urb.)= “sorgente vecchia o antica”. Il vocabolo vézza, è un italianismo, che comincia a comparire negli Statuti Sassaresi. Il documento più antico in cui compare questo toponimo risale al XVI° secolo.

Funtanázza (Sorso, IGM; fontanazza) = “sorgente brutta”. In genere, il dispreg. di funtána, equivale a “pozza, sorgente che sgorga in pianura”, cioè quelle pozze sorgive dei terreni pianeggianti, che formano spesso degli acquitrini.

Funtanèddi (li) (Sorso, cat.) = “le sorgentelle”.

Funtanèddas (sas) (Sorso, ESABS 1723) = è una variante sarda. Vedi li funtaneddi.

Furràzziu (lu) (Sorso, cat.) = ha il significato di “vampata calda che esce dalla bocca del forno”. È probabilmente in origine un soprannome. Confr. il sassarese furràzziu.

Fusthiàivvi (li) (Sorso, IGM; lu fultialvu, li fitialvi, lifultialvi, trascr. errata) = “il [sito] in cui abbondano i pioppi”. A Sennori è conosciuto come: pultiálvu (Populus nigra). E’ un termine bimembre, composto da fuste che deriva dal lat. FUSTIS = tronco d’albero e àivvi che deriva dal lat. ALBUS = bianco.

Fustialvos (sos) (Sorso, ESABS 1723) = è una variante sarda. Vedi li fusthiáivvi.

G

 

Geridu (Sorso, IGM; CSPS, Gereti ed in altri documenti Gerido e Geridi) = il Paulis,lo inserisce nelle serie onomastiche di probabile origine preromana e d’etimologia oscura. Villaggio alto giudicale, che di recente è stato parzialmente riportato alla luce, sito attorno alla chiesa di Sant’Andria. Lo Spano, erroneamente lo collocava nelle immediate vicinanze di bágnu e chiamava questa zona gelithon o jelithon, località che è esistita solo nelle fervide menti dei falsari di documenti dello scorso secolo. Probabilmente fu fondato nel corso del X° secolo, sui resti di un precedente insediamento abitativo romano. Le prime fonti scritte, che parlano del villaggio risalgono al 1110, nel CSPS, doc nn.104 e 135, compaiono due suoi abitanti : Dorgotori Iscarpa su de Gereti e MarianeGallu Thurungone su de Gereti.Vedi [DES II 555-556: Turunkrone]. Wagner, lo riporta come “lombrico di terra” voce probabilmente d’origine preromana. Fu donato nel 1131, ad Ithoccor Gambella da Gonnario I. Se ne parla nel 1287. Nel 1330, contava una popolazione di 1250 persone. Nel 1323, fu concesso in feudo al Comune di Sassari. Nel 1324, appartenne a Guglielmo Colomari e aveva 324 abitanti; nel 1331, passò a Tommaso Ça-Costa, con l’impegno di prestare servizio con quattro cavalli armati e 30 giorni di fatica l’anno. Nel 1333, si cita un altro suo abitante, Barisone Cano di Gerito, che è ricordato anche nel Componimento del 1335. Nel 1338, appartenne a Donna Leonora de Çervellon e nel 1341, ne era Rettore Berengario Mascarola. Tra il 1341 e 1343, si aveva un vicario chiamato Eniego Exameni, con al suo servizio uno scrivano e uno sbirro. Il 13 giugno 1343, troviamo altri due abitanti della villa : Petro y Berçolo de Valle. Nel 1344, gli abitanti di Geridu si lamentavano dei carichi fiscali divenuti eccessivi a causa dell’emigrazione di molti loro concittadini a Sassari. Nel 1358, contava appena 70 abitanti. Il calo così evidente dei suoi abitanti, in parte è dovuto alla peste nera che colpì la zona tra il 1350 e il 1384, ma soprattutto anche ad una eccessiva pressione fiscale che si esercitava sugli abitanti della zona. Questa, pagava le decime nel 1363. Nel 1427, è del tutto abbandonato e la città di Sassari si appropriò delle sue terre. Nel 1434, Iaime de Besora, la diede a Pietro Spano di Sassari, che a sua volta la vendette a Pietro de Ferrera, ma questa era già da tempo spopolata. Nel 1455, Sassari chiese che il viceré, riconosca la giurisdizione sullo spoglio di Gerido.

Ghisgiu (lu) (Sorso, IGM; trascr. errata: lu ghisciu, lu ghisu) = “il [sito] in cui abbonda il gesso”. Deriva dal catal. guix.

Giàga (la) (Sorso, cat.; giagga) = “il cancelletto rustico (dei poderi)”. Confr. [DES I 706 : yáka]

Giàga mànna (Sorso, cat.) = “[sito] maggiore, del cancelletto rustico (dei poderi)”.

Giannecca (Sorso, IGM) = “[sito] di Giannakis”. E’ un toponimo che deriva dal nome pr. gr.-biz. Giannakis o Iannakis.

Giòrra (Sorso, IGM) = “[sito] delle giarre” o “[sito] delle pozze d’acqua”. In questa località, si trovano delle domo de janas, mal conservate, dalle quali fuoriescono delle acque sorgive.

Giòrra di sóttu (Sorso, cat.) = “[sito] delle pozze d’acqua di su”. Vedi giórra.

Giósu (lu) (Sorso, cat.) = è questo un piccolo appezzamento di terreno, che si trovava in genere alla periferia del paese.

Giuanni Múccu (Sorso, cat. f° 38) = “[la località, la proprietà] di Giovanni Muccu”, personale. È un cognome non più vitale, ha il significato di moccio e deriva dal lat.MUCCUS. Da múccu, deriva múcchinosu = moccioso.

Giunchéddu (Sorso, IGM) = “[luogo] in cui abbondano i giunchi”. Nel CSP, troviamo il nome di luogo : Junketu. Deriva dal lat. IUNCETUM.

Giunchéddu di sòttu (Sorso, cat.) = “[sito] in cui abbondano i giunchi, di sotto”. Questa denominazione ha valore oppositivo rispetto alla presenza del toponimo giunchéddu di sòbra.

Giùris (Sorso, cat. f. 5) = probabilmente ha il significato di “[luogo] in cui abbonda il nasturzio” (Nasturtium officinale L.), che è conosciuto in Sorso, come giùru, mentre a Sennori come asòne e a Sassari asciòni. In Sorso, è conosciuto come: giuruiùru (lu iuru iùru), che è anche il nome del sedano selvatico (Apium nodiflorum).

Grabbiòni (lu) (Sorso) = questa è l’esatta pronuncia in sorsense, del toponimo lu crabiòni.

Gulbare dessa pètra dess’asinu (Gennor, CSPS, doc n.206) = “vaccile della pietra dell’asino”. Il documento più antico in cui compare questo toponimo risale al XII° secolo. Località che si trovava nel territorio di Gennor.

I

 

Immuzzeddu (Sorso, cat.) = è probabilmente la trascrizione errata d’almuzzedu, “(luogo) in cui abbondano gli asfodeli”. Si trovano due specie d’asfodelo: (Asphodelus ramosus L, Asphodelus phistulosus L.).

Iscia (l’) (Sorso, IGM) = denominazione che si riscontra solo nel territorio di Sorso. Ha il significato di “terreno fertile alluvionale, irriguo o paludoso”, deriva dal lat. INSULA[REW 4475], termine che indicava i tratti di terreno formati da depositi alluvionali. Vedi [DES I 662 : iscla].

Iscia d’agliàsthru (l’) (Sorso, cat.) = “terreno alluvionale dell’olivastro, o degli olivastri”.

Iscia di bágnu (l’) (Sorso, cat.) = “terreno alluvionale delle terme”. Vedi bàgnu.

Iscia di la mándra (l’) (Sorso, cat.) = “terreno alluvionale del recinto per il bestiame”. Vedi la màndra.

Iscia di la mènta (l’) (Sorso, cat.) = “terreno alluvionale [del sito in cui abbonda]la menta” (Mentha officinalis Hull). Vedi la mènta.

Iscia di lu pònti (l’) (Sorso, cat.) = “terreno alluvionale del ponte”. Vedi lu ponti.

Iscia di riolu (l’) (Sorso, cat.) = “terreno alluvionale del rigagnolo”. Vedi riolu.

Isciaddòri (Sorso, cat.; l’isciadore) = toponimo bimembre composto da iscia=terreno alluvionale e la sincope di un termine che finisce con –ddori. Probabilmente ha il significato di “[sito] dei terreni alluvionali paludosi”.

Isciaddòri di sòbra (Sorso, cat.) = questa denominazione ha valore oppositivo rispetto a quella seguente. Vedi isciaddòri.

Isciaddòri di sòttu (Sorso, cat.) = questa denominazione ha valore oppositivo rispetto al toponimo precedente. Vedi isciaddòri.

Iscla de bubbui (Gennor, CSP, doc n.206) = “l’acquitrino di Bubbui”, questa è una località che apparteneva al territorio di Gennor. Il Paulis, inserisce il toponimo bubbui nelle serie onomastiche di probabile origine preromana e d’etimologia oscura. Il documento più antico in cui compare questo toponimo risale al XII° secolo.

Iscla de Petru de Nurki (Gennor, CSPS, doc n.206) = “l’acquitrino (appartenente) a Pietro de Nurki”, personale. Anche questa è una località appartenente a Gennor. Il documento più antico in cui compare questo toponimo risale al XII° secolo.

Isterradu (s’) (Sorso, ESABS 1723) = probabilmente ha il significato di “la distesa”. Deriva dal logud. iste’rrere.

Ixias de silis (Sorso, ESABS 1723) = “i terreni fertili alluvionali del Silis”. Denominazione oggi scomparsa, questa è la grafia settecentesca. Vedi Silis.

L

 

Lacchéddi (li) (Sorso, IGM) = “[le] pozzette, gli incavi nella roccia”. Questo toponimo è insorto a causa della presenza d’incavi naturali formatisi nella roccia per l’erosione operata dagli agenti atmosferici.

Lacchéddu (lu, su) (Sorso, cat.) = “[la] pozzetta, l’incavo della roccia”.

Lenposti (Gennor, CSPS, docn°206) = era una località che apparteneva al villaggio medievale di Gennor. Il Paulis, lo inserisce nelle serie onomastiche di probabile origine preromana e d’etimologia oscura. Il documento più antico in cui compare questo toponimo risale al XII° secolo.

Lepparéddu (Sorso, IGM) = “[sito] della piccola lepre”. Deriva dal lat. LEPUS, –ORE [REW 4991].

Locca Madonna (Sorso, IGM; trascr. errata: lucca madonna) = “[sito] della Madonna”. Toponimo bimembre composto da locca, che è una trascrizione errata della voce logud. lògu, lòcu = luogo, sito, che a sua volta deriva dal lat. LOCUS e da Madonna. Nella Sardegna giudicale, il vocabolo lògu, indicava il “territorio del governo sovrano”.

Lorenza Nali (Sorso, cat.) = “[la proprietà, la località] di Lorenza Nali”, personale. È una trascrizione italiana. Il nome pr. Lorenza, in Sorso si pronuncia: Larenza. Il cognome Nali, è al contrario originario della Liguria.

Lumbáglia (Sorso, IGM) = può essere la trascrizione errata di palumbáglia che ha il significato di “sito dei colombi, colombaia”, che deriva da palúmba = colomba selvatica e a sua volta dal lat. PALUMBUS. Oppure può avere una derivazione dal cognome lat. Palumba [RNG 374], nell’ambito di una proprietà fondiaria di epoca romana.

Lumbárgia(Sorso, cat. e lombáglia) = trascrizione errata. Vedi lumbáglia.

Lumbárgia di sòbra (Sorso, cat.) = trascrizione errata.

 

Abbreviazioni e simboli

= significa…..hailsignificatodi.
agg. aggettivo
AN atto notarile
antiq. antico\antiquato
avverb. avverbio
campid. campidanese
cat. catasto
cat.urb. catasto urbano
catal. catalano
cogn. cognome
confr. confronta
corrisp. corrispondente
CSPS Condaghe San Pietro di Silki
deriv. deriva, derivato
deverb. deverbale
dial. dialetto
dim. diminutivo
doc. documento
err. errata
ESABS 1723 elenco dei salti aratori della baronia di Sorso
foglio
femm. femminile
genov. genovese
gallur. gallurese
gr.- biz. greco-bizantina
IGM istituto geografico militare
indic. indicato
lat. latino/latinizzato
lettm. letteralmente
loc. locale/località
logud. logudorese
mapp. mappale
masch. maschile
mediev. medievale
merid. meridionale
mod. moderno
NBSA nuovo bollettino archeologico sardo
pr. proprio
omon. omonimo/a
orig. origine/originario
prob. probabile
probm. probabilmente
sf. sostantivo femminile
sass. sassarese
sec. secolo
sing. singolare
soprann. soprannome
sors. sorsense
sost. sostantivo
spagn. spagnolo
trad.pop. tradizione popolare
trascr. trascrizione
var. variante
vocab. vocabolo
Toponomatica della Romangia. Parte quinta: dalla D alla Lultima modifica: 2021-12-27T06:32:46+01:00da piero-murineddu
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