La musica a Sorso? Eccone una parte…..

di Piero Murineddu

A quanto di tanto in tanto mi capita di sentire, la passione per la musica a Sorso è da parecchio tempo che si coltiva, nel privato sopratutto, ma quando si riesce a superare le difficoltà di collaborare con altri, lo si fa anche in gruppo, sicuramente in modo più stimolante. Certi  lo facevano in vista di esibizioni pubbliche, altri, credo i più, per il semplice obiettivo di divertirsi stando insieme. Certi hanno imparato a strimpellare la chitarra, per forza di cose lo strumento più diffuso, nella scuola ……della strada, guardando e cercando di rifare gli accordi dell’amico seduti i ri ianniri delle case, fors’anche i ri buttighini, o più vicino a noi nel tempo, nelle “salette” delle varie “greffe“. Chi voleva farlo in modo più serio e più metodico, andava in privato da qualcuno che magari aveva avuto la fortuna di frequentare il Conservatorio oppure, seppur esercitandosi da solo, era riuscito a raggiungere livelli ragguardevoli. Esperienza senz’altro da ricordare, rimasta praticamente unica, è quella della banda musicale, i cui componenti oggi sono ultrasettantenni e da parecciu tempu hanno appeso lo strumento al muro, almeno quelli che lo avevano in proprietà. Ne avevo parlato in

Il mio 1957 e quella Banda Musicale a Sorso


L’ensable musicale, composta per lo più da ottoni,  allietava le occasioni festose dei sorsinchi e all’occasione, anche di qualche località nel circondario. Durata pochi anni, purtroppo, come  da queste parti durano le cose belle e di valore. Negli stessi anni hanno iniziato a nascere i “complessini“, alcuni dei quali son riusciti a mettere su un degno repertorio per essere in grado di esibirsi in pubblico. Pochissimi quelli che si son fatti conoscere oltre gli stretti confini paesani. Complessi musicali più che altro rockettari, per la non troppo capacità che richiede questo genere. Quattro accordi e un po’ di ritmo sostenuto. Altra cosa è sicuramente il jazz, genere molto più impegnativo. Posso dire comunque che anche di questo genere ci son stati degli appassionati che hanno provato a mettere su una piccola band. Ancora vivente Andrea Pietri, quando andavo a trovarlo nel suo laboratorio di pittore, oltre i tantissimi suoi quadri di varie dimensioni, conservava anche un discreto numero di strumenti musicali e mi raccontava che saltuariamente, con altri amici, si ritrovavano insieme a casa del fisarmonicista Giampaolo  Cicu e il genere musicale sul quale si dilettavano, si avvicinava molto al jazz. Anche Piero Tangianu, trombettista,  in gioventù con altri amici aveva messo su una piccola band, e quando tornava in paese dalle sue lunghe permanenze lavorative all’estero, il gruppetto non mancava di ritrovarsi. Ne ho parlato in

A Sossu, jazziamo o non jazziamo?

So che negli ultimi anni a Sorso c’è stata la bellissima iniziativa della Scuola Civica di Musica, ma diverse vicissitudini le hanno reso la vita difficile e ho paura che anche quella si sia estinta. Quando ancora funzionava il Centro di Aggregazione, vi era una sala prove di tutto lusso e fornita di varia strumentazione e i ragazzi che frequentavano erano diversi. Conoscete pure il destino desolante di questa esperienza di uno stare insieme “sano” per ragazzi e per anziani, anche se ho senticchiato che nella stessa sala, non so a che titolo perchè il Centro ufficialmente è chiuso, ci siano dei giovani che suonano. Se qualcuno riesce a saperne di più, cortesemente mi faccia sapere.

Tempo fa, quando nel Convento dei frati vi era padre Leonardo, anche lì vari gruppi avevano possibilità di suonare insieme. Adesso regna un “sacro” silenzio. Quando ancora esistevano i locali collegati alla chiesa di Santa Croce, la musica era un’attività pressoché quotidiana. Lo stesso dicasi quando il sito de La Billellera era gestito da un grande ed entusiasta gruppo di ragazzi che avevano la parrocchia di Santu Pantarèu come riferimento. Se oggi ci si affaccia alla ringhiera dell’entrata principale, si “sente” musica assolutamente silenziosa e…lugubre
So che qualche appassionato sorsinco sta curando un sito internet  con lo scopo di far conoscere i tanti musicisti (fra i quali alcuni di alto livello) o più modestamente, musicanti locali, che hanno avuto o continuano ancora ad avere confidenza con qualche strumento musicale. Lodevole iniziativa.

Quelli più avanti in età ricordano anche le serenate notturne che qualche spasimante faceva, o faceva fare a qualcun altro capace,  davanti alla finestra dell’amata. Gli strumenti erano la chitarra o il mandolino, e in assenza, ci si serviva anche del grammofono.

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Nella foto, al centro vi è Angelino Marongiu, sarto che  coltivava la passione per la chitarra e spesso veniva chiamato per suonare in queste serenate amorose. Credo che anche l’amico che gli sta alla sinistra, Paolino Roggio, sarto anche lui, facesse altrettanto col mandolino. Del terzo, Mario Cossu, non so se avesse interesse per la musica, probabilmente però partecipava al coretto durante la serenata romantica. Di quello appoggiato al muro so per certo della grande passione per il tamburo, ma non tanto perchè lo suonasse lui direttamente, quanto perchè  era sempre lui ad aprire le processioni religiose dove il tamburo non poteva mai mancare. In verità apriva anche i cortei funebri, ma  a Sorso non vi è stata mai l’usanza di accompagnare il feretro con la banda musicale, salvo qualche rarissima ecceziome. Qualcuno avrà capito che sto parlando del mitico Cicitu. Anche di lui ho parlato in

“Operazione Bangui”, entusiasmante esperienza dei primi anni ’70 a Sorso

Mi racconta il figlio di Angelino, Giovanni Marongiu, che questi e altri giovanottoni si ritrovano spesso sopra l’attuale Banco di Sardegna a fare musica non proprio in modo delicato e poco rumoroso. Si da il fatto che proprio dove ora sorge la banca, abitasse o aveva lo studio l’avvocato Ugo Puggioni, un allegrone professionista che le cose che gli rodevano dentro non le mandava a dire. Una sera, particolarmente scocciato dal frastuono proveniente dal piano superiore, sbottando in malo modo: ” Beddha la chiterra, beddha la visarmonica, beddhu puru lu mandorinu, ma ghissu tum tum di ra batteria m’ha rumpiddu li……gugguni !” Impressionati dal furente notabile, per quella sera probabilmente gli strumenti si azzittirono, ma gia dall’indomani, ripresero a suonare con ancora più energia. Giovanni non mi ha saputo dire come la storia andò a finire.

Sempre grazie alla gentilezza di Giovanni, ho rintracciato questo breve filmato realizzato a Sorso dalla  RAI dove suona una band sussinca. Sicuramente molti riconosceranno questi baldi giovanottoni, ad alcuni dei quali viene chiesto se preferiscono studiare o fare musica. La risposta è immaginabile, credo…..

 

La musica a Sorso? Eccone una parte…..ultima modifica: 2017-02-09T17:42:28+01:00da piero-murineddu
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