Mino, “gettonino”,Piero,Jorge Mario e …..”chi non vive per servire, non serve alla vita”

milani

 

di Piero Murineddu

 

Questa mia lettera è stata pubblicata su La Nuova avantieri, domenica 20 dicembre:

 

Il Forziere Comunale eternamente vuoto o quasi. E’ questa l’assillante preoccupazione che toglie il sonno ai nostri generosi concittadini a cui abbiamo con fiducia dato incarico di trabanassi lu zeibbeddhu  per cercare di migliorare la nostra vita. Eia, dei politici sto parlando. E di quelli di Sorso in particolare. In margine a questo sempre triste argomento di mancanza di dinà, qualche settimana fa, all’interno del Consiglio  si è creato un carinissimo siparietto,  allorchè la maggioranza dei presenti ha bocciato la mozione presentata da due consiglieri, proponente la riduzione del 20% del “gettone”, cioè di quei pochi citi che ogni consigliere percepisce ogni volta che dedica ufficialmente del tempo per occuparsi del destino di noialtri amministrati. Ci sarebbero anche quei rimborsi per le “missioni” istituzionali (spostamenti e magnà), ma questo è un altro discorso. Poca cosa questo gettone (poco più di 15 euro a “seduta), specialmente se paragonato a quello sassarese, che va oltre i 100. A noi eternamente maliziosi rimane il dubbio che i due attribiddi, generosi e isolati consiglieri abbiano avuto come principale obiettivo far demagogia, ma ugualmente rimane lodevole l’intento di porre una questione di principio (“piccolo segnale di vicinanza ai nostri concittadini costretti a sacrifici…..”). Una parte della più o meno ininfluente Opposizione sussinca ha manifestato il “dispiacere” di non potere accettare la proposta. Si è richiamata infatti al Regolamento degli Enti Locali, che impedirebbe di privare i consiglieri di un legittimo diritto, qual’è appunto il  gettonetto. In mezzo a tutto l’affarratorio, sarebbe  probabilmente da seguire l’esempio di una consigliera, che a differenza di un  assessore “disoccupato”, ha detto che grazie al lavoro che  possiede, si può permettere di devolvere il magro guadagno istituzionale in favore di un’associazione di volontariato. In effetti, mi sembra proprio un’ ottima e “natalizia” soluzione.

 

La sera dello stesso giorno in cui l’avevo spedita, il 19 dicembre, leggo sullo stesso quotidiano la lettera di precisazioni sullo stesso argomento, firmata dal capogruppo PD sussinco in Consiglio Comunale. Ve la ripropongo.

 

MINI ROGGIO 19 dicembre 001


Nelle intenzioni del mittente, che nella mia profonda ignoranza non sapevo essere il capogruppo di quello che è rimasto del PD a Sorso, la lettera ha voluto “fornire ulteriori elementi” per conoscere e meglio capire  i fatti. Effettivamente, elementi di riflessione ne dà.  Per chi non lo sapesse, Roggio a suo tempo è stato sindaco della Forza Italia sussinca, ma i difficili equilibri (!) di potere interno al partito berlusconiano, per motivi oscuri alle masse erano saltati, ponendo tristemente fine a quello che sembrava un ….matrimonio indissolubile. Ora il Nostro si ritrova ad assere addirittura capo di un partito che un tempo era l’accerrimo “nemico”  del Signore di Arcore. Comunque, e sia detto senza malizia, è possibile cambiare idea, specialmente ricredersi su “peccati di gioventù” e  su eventuali sbagli commessi in passato.

E quindi la discussione in Consiglio verteva sulla presenza o meno di un “errore tecnico”, che tradotto nello specifico significa: ognuno, della propria (meschinetta) retribuzione  faccia liberamente ciò che più gli aggrada, possibilmente senza usare megafoni autoincensatori e senza pretendere che la sua destinazione in favore del popolo affamato sia decisa per legge. Che dire? In effetti le paghette dei nostri piccoli amministratori locali fanno quasi tenerezza, e se uno che si mette in politica dedica veramente tempo, fatica ed intelligente competenza per migliorare la vita di tutti, è giusto che venga gratificato, non solo con onori e saluti riconoscenti per la strada, ma anche economicamente, e possibilmente con cifre dignitose. Pensandoci bene, il problema riguarderebbe più che altro certuni che ricoprono incarichi politici nazionali, ma per rimanere a noi, anche regionali. Qui la cosa si che continua a far girare e rigirare i cosiddetti. O vogliamo che anche a quei livelli bisogna lasciare l’iniziativa  “benefattrice”  alla discrezione individuale? Eh no, miseriazzazozza! Lì si che “per legge” è necessario che chi occupa le ancora scandalosamente troppo care poltrone, tornino ad essere considerati normali cittadini, specialmente dal punto di vista delle disponibilità finanziarie. Non dico come  il mio conto in banca, sempre più vicino al poco allegro color rosso, ma neanche come gli ancor troppi  paperoni  politicanti, con cappello a cilindro, doppio petto e sigarone in bocca. Quando questo accadrà, sarà sicuramente e sempre troppo tardi.

 

Auguri, allora. Come “di che?” Di quello che volete, perDinci e perSossu !!

Anzi no, un augurio lo voglio fare. A me prima di tutto, ma anche a te, a lei, al prete e al sagrestano, all’impiegato, a zia Bainza e a zia Tiresa, alla donna cattolica e alla donna che le piace starsene a casa sua al calduccio, al consigliere e al consigliato, al poltrone e all’imPOLTRONAto, all’omosessuale,  bisessuale, trisessuale, quadrisessuale e sessuale quanto e come gli pare….. Insomma, a tutti e specialmente a ciascuno: che nel nuovo anno (e sempre!) riusciamo  a fare strada agli altri, specialmente a chi è nel bisogno, vincendo la tentazione di usare gli altri per far strada a noi stessi. Magari una frase  “esagerata e dura” di Bergoglio – si, quel Papa così criticato e specialmente attaccato ferocemente da certi cardinaloni e giornalistoni panzuti da strapazzo –   può richiamarci a questo impegno:

Chi non vive per servire, non serve alla vita“.


Mino, “gettonino”,Piero,Jorge Mario e …..”chi non vive per servire, non serve alla vita”ultima modifica: 2014-12-30T12:50:01+01:00da piero-murineddu
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