Peppino Manzoni

 

manzoni

 

 

Giuseppe Manzoni era nato a Sassari il 20 luglio 1930. Il 15 giugno 1960  sposa  Grazia Antonietta Salis e viene ad abitare a Sorso. Prima di dedicarsi all’insegnamento, grazie al diploma in Agraria aveva concentrato i suoi interessi nella coltivazione degli agrumi e negli impianti delle vigne. Tra Sorso e Sennori molte vigne sono nate col suo contributo. Pensava infatti che lo sviluppo di una comunità doveva passare necessariamente attraverso la valorizzazione di quello che di buono possiede e produce. E’ stato anche il primo in assoluto in Sardegna a utilizzare le serre per coltivare i legumi.

Essendo stato a lungo segretario dei Consorzi Stradali, incaricato quindi di rifare a nuovo le strade di penetrazione agraria, conosceva quasi tutte l campagne di Sorso. Negli anni ’70 aveva progettato anche i giardini di via Borio, di fronte al cimitero. Ne aveva deciso le piante da mettere a dimora. In quel periodo succedeva che le piante messe di giorno, la notte venivano fatte sparire. Ma questo naturalmente è un altro discorso.

La sua famiglia era originaria di Castelsardo e negli anni 50 proprio questo comune, conoscendone l’intelligenza e la capacità di adattarsi a qualunque lavoro, gli aveva affidato la direzione di un cantiere – scuola per il recupero delle strade nel centro storico del paese e sono molte le persone anziane che ancora si ricordano di lui.

Amico di Petronio Pani, condividevano la passione per l’archeologia del territorio, e non solo sui libri, ma recandosi sui siti, molte volte per liberarli dall’abbandono e dall’incuria. Oltre alla sua famiglia e al suo lavoro, amava molto Sorso e la sua gente. Parlava perfettamente non solo il sardo settentrionale, ma anche il sorsese del quale conosceva e utilizzava termini purtroppo caduti ormai in disuso. Questa sua confidenza col particolare dialetto (lingua?) è stata di fondamentale aiuto per la realizzazione dei due volume di Andrea Pilo dedicati ai ricordi e ai racconti della Sorso di una volta e scritti in sorsese e in italiano. Trascorrevano ore e ore a concordare la scrittura esatta di certi termini, ed è facile immaginarne la fatica dal momento che una grammatica non è stata mai definita. Andrea dettava, e Peppino – come era conosciuto da molti – batteva con entusiasmo sui tasti del computer, indugiando non poco prima di tradurre in lettere certi suoni espirati, cacuminali e fricativi, tipici della parlata locale.

Il 29 luglio 2013 una breve e brutale malattia l’ha strappato alla vita.

 

(con la preziosa collaborazione dei figli Nicola e Giantommaso)

Peppino Manzoniultima modifica: 2014-11-01T19:53:41+01:00da piero-murineddu
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