- Famiglie con bambini, militanti dei gruppi indipendentisti, esponenti di associazioni e partiti politici, insieme per dire NO alle basi militari
- No all’esproprio di 30mila ettari di territorio
- Si dice che le basi militari dà migliaia di posti di lavoro, ma anche la camorra lo fa e nessuno si sogna di legittimarla per questo
- Ritrovata coscienza “nazionale” dei sardi
- Lo stato italiano ha messo la nostra terra al centro delle strategie di guerra
- Dismissione dei poligoni, bonifiche a terra e in mare, riconversione economica dei territori
- Contro il collaborazionismo con chi spaccia azioni di guerra per missioni di pace
- Non è ammissibile che la nostra terra venga venduta per esercitazioni militari
- Per il futuro nostro e dei nostri figli dobbiamo salutare con favore il ritorno alla consapevolezza del popolo sardo su questi problemi
- Siamo qua per dare la nostra testimonianza contro tutte le servitù, militari e industriali
- Vinceremo questa “guerra”
- Danziamo non bombardiamo
- Non fate cadere in prescrizione il reato di disastro ambientale
- Come accettare che vastissime aree di terra, di mare e di cielo vengano interdette agli uomini e agli animali per buona parte dell’anno?
- Non possiamo e NON DOBBIAMO più subìre le imposizioni dall’alto
e per finire………..
diamo la sveglia alla coscienza civile da troppo tempo profondamente addormentata
Ritagli sulla manifestazione di sabato 13 settembre a Capo fresca, in Sardegnaultima modifica: 2014-09-14T23:52:42+02:00da
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