“CAZZ BOH”

di Piero Murineddu

Alessandro Carta, componente del gruppo sassarese Nasodoble, bene ha fatto ad arricchire la sua canzone, nata quasi come scherzo col nome di Nicola di Banari, con la presenza di artisti del calibro di Ilaria Porceddu, Beppe Dettori, Francesco Più e il rocker cagliaritano Joe Perrino. Da un palco significativo quel’è un letto di una privata e anonima cameretta, dove ciascuno di noi raccoglie e mette a punto tutte le più intime e spesso inespresse incazzature, ci cantano con riso sardonico e pungente e triste sarcasmo parte delle troppe nefandezze che la terra sarda – e anche se a volte lo “dimentichiamo”, anche noi romangini ne facciamo parte! – e quindi ciascuno di noi e i nostri figli, siamo costretti a subire.

 

Ecco alcuni passaggi (testo tratto dal sito de L’Unione Sarda)

“Che male c’è se questa gente è disunita. In fondo siamo cento personaggi in cerca di berritta”.”Che male c’è se ti avvelenano la terra. In fondo il cibo è più sicuro se è prodotto in una serra”. E ancora benzene nella falda, aziende finite all’asta e acquistate a prezzo indegno da prestanome della banca (“Così non hai debiti e puoi ucciderti sereno”), la lingua sarda “non può esprimere concetti di livello”, e quanto è bello far l’amore “tranne a Quirra” perché “attenti, i bimbi malformati son dovuti ai coiti tra parenti”. E non è finita: il vento sfruttato dalla mafia, i boschi in fiamme. Per concludere: “tanto ai Sardi per principio in culu l’intrat et in conca no”.

 

http://www.unionesarda.it/video/video/2014/08/14/nasodoble_cazz_boh_la_rabbia_dei_sardi-19-382026.html

“CAZZ BOH”ultima modifica: 2014-08-16T22:28:44+02:00da piero-murineddu
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