INDIGNAZIONE, RABBIA E FIDUCIA DI POTER CAMBIARE

Franco-marras-piume

(opera dell’artista Franco Marras)

 

 

di Piero Murineddu

“INDIGNAZIONE e RABBIA nascono dalla fiducia di poter cambiare. Nascono da una Speranza che è frutto della ragione” (Ferruccio Sansa). Nella realtà, però, spesso ci si sente rimproverare la propria manifestazione di dissenso e si viene accusati di disfattismo e di eterni “faccinieddhi”. Così quando non ci si accontenta di quello che passa il “convento”, quando si manifesta inquietudine per come è organizzata la vita sociale, quando davanti all’esibizione gridata di un qualsiasi successo politico si pone qualche dubbio e si avanza qualche riserva…. Chi, insomma, non si limita a dare sempre la colpa al “governo ladro” o al “tempo” se le cose oggettivamente non vanno, e accenna qualche tentativo di analisi razionale, ecco che sente arrivare il macigno: disfattista e rompicoglioni.

E qui non si tratta del saggio valore dell’accontentarsi per vivere meglio, del gioire per quello che si ha. Queste sono scelte intime e personali. No.Qui non è questo in discussione. Qui si parla di diritti e doveri sanciti dalla civile convivenza che ancora civile non è, dall’attuazione di una Costituzione che si vorrebbe cambiare senza averla  trasformata ancora in vita reale.

E poi, come non ammettere che l’Italia campa sull’auto assoluzione, specialmente da parte di chi gestisce il potere e deve decidere sulla vita degli altri? La colpa è sempre altrove, delle “oggettive contingenze avverse”. Al che a me mi si contorcono “li minuzzi” ed il sangue inizia ad affluire furiosamente alle tempie. Ma chi sono i responsabili se il nostro Paese è talmente impantanato che ogni movimento che fai per uscirne fuori, non fa altro che farti sprofondare sempre più? Ma esiste ancora questa benedetta responsabilità personale, delle azioni e sopratutto delle omissioni? Dicevo della “palude” italiana, dovuta anche al fatto che chi sbaglia ha spesso la possibilità di non pagare, e secondo il posto che si occupa nella scala sociale, e quindi tutti i conseguenti agganci costruiti, diventa arrogante certezza d’impunità.

Nei giorni scorsi, ho letto su “Il Corriere Turritano” alcune considerazioni fatte da Leo Spanu a proposito dell’esposizione a Sorso di due artisti, che tentano, attraverso il loro genio e i loro pennelli, di raffigurare l’ idea di “mutazione”. Riferendosi ad uno di loro, Spanu evidenzia la speranza di un’umanità ritrovata, dopo un passato animalesco:

Ci sono scaglie sparse sul corpo di colei che una volta era una sirena, piume per chi viene dal mondo degli uccelli. Tracce animali che stanno lentamente svanendo per restituire ad un mondo cupo e disorientato l’uomo e la sua anima perduta, malgrado colori violenti che sembrano raccontare cataclismi e apocalissi. C’è ancora del buono nell’essere umano, qualcosa di bello che si può ancora salvare e allora la metamorfosi diventa un PROCESSO DI CRESCITA DELLA COSCIENZA”

Ammetto la mia incompetenza riguardo alla pittura, tanto meno l’incapacità critica e di lettura, ma quando sono aiutato a capirne il messaggio, mi confermo nella convinzione che l’arte è uno dei modi privilegiati per comunicare, e quindi per riflettere e trovare applicazioni nella vita reale.

Il tema dell’umanità perduta, mi fa riagganciare alle considerazioni che facevo riguardo alla capacità o meno di critica e di giudizio, sociale e politica:

si riuscirà a prendere coscienza della sovranità civile di ciascuno davanti a chi vorrebbe privarcene, respingere sdegnati i tentativi di commercializzare la “partecipazione attiva” dei cittadini, specialmente in vista di conquistarne il voto per portare avanti, non sempre ma spesso, le personali ambizioni? Si può ancora sperare in un moto personale e collettivo di ribellione, davanti a chi vorrebbe impedirci di ritrovare questa “sovranità” perduta?

La risposta sta anche nella presa di coscienza e responsabilità individuale, e probabilmente si riuscirà anche a “ritrovare la chiave per liberare i nostri sogni”, come dice Leo Spanu a conclusione del suo articolo, e le “scaglie animalesche” che limitano tristemente la nostra libertà cadranno definitivamente.

 

INDIGNAZIONE, RABBIA E FIDUCIA DI POTER CAMBIAREultima modifica: 2014-01-21T13:09:01+01:00da piero-murineddu
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