REGIONALI 2014 IN SARDEGNA “Missionari” per la Grande Causa

 

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di Piero Murineddu


Ormai siamo agli sgoccioli. Tra qualche settimana i sardi saranno chiamati a scegliersi i “missionari” che per cinque lunghi anni dedicheranno tempo, intelligenza, fatiche, rinunce e quant’altro per rendere la vita dei loro conterranei più serena e meglio organizzata. In altre parole, migliore di come è stata finora.Invece di tornarsene alle loro precedenti occupazioni di persone “normali”, molti di questi gia sperimentati “missionari” hanno invece deciso di dedicarsi ancora al Bene Comune e prolungare la loro generosa dedizione a questa particolare missione. Ecco quindi che diversi sindaci in carica, incuranti dello sconforto in cui lasceranno i loro amministrati nel caso venissero eletti, hanno deciso di rispondere “obbedisco!” al Partito che li chiama per più alti e nobili compiti. Consiglieri uscenti sono impegnati a convincere i loro concittadini che sono disposti a riaffrontare gli immani sacrifici che saranno costretti a fare andando e tornando dal capoluogo sardo, pur di dare il loro determinante contributo per la grande Causa. E quale potrebbe essere questa “Grande Causa” per cui impegneranno anima e corpo? Vediamo d’ipotizzare.


Principalmente una Sardegna moderna e rispettosa dell’Ambiente, abitata da persone felici di crescere la loro famiglia con un lavoro dignitoso ed equamente retribuito,con ragazzi entusiasti di frequentare scuole veramente formative dove regna il rispetto e la valorizzazione del singolo.Giovani che frequentano università moderne e sono invogliati a dare il massimo di se stessi per far progredire economicamente e sopratutto culturalmente la terra che li ha generati.Una terra dove si lavora a tutti i livelli per costruire una convivenza giusta e pacifica,dove le basi militari e le fabbriche inquinanti sono solo un triste ricordo. Una terra dove i dipendenti pubblici sono sempre gentili e disponibili,anche perchè non scordano mai di essere retribuiti dalle stesse persone che devono servire con rispetto e gratitudine. Una terra dove chi sbaglia non viene marchiato a vita e può avere la possibilità di risarcire la collettività che ha offeso. Una terra dove vengono trovati modi per ascoltare il parere delle popolazioni prima d’imporre  dall’alto decisioni che riguardano la loro vita quotidiana. Una terra dove le miriadi espressioni artistiche vengono valorizzate e possono aiutare a rasserenarci, ad ingentilire gli animi e a guardarci con occhi di simpatia reciproca.E ancora, una terra dove gli ammalati vengono curati professionalmente da personale sensibile e capace e non costretti a viaggi della speranza perchè sfiduciati e diffidenti della Sanità locale. Una terra dove viene coltivata attivamente una cultura dell’accoglienza, dove cada la paura del “diverso” perchè convinti che la diversità può e deve arricchire. Una terra dove le assemblee civiche siano luoghi di ascolto reciproco e non di annientamento degli avversari  e dove si  lavori esclusivamente per il Bene di tutti. Una terra dove coloro che decidono d’impegnarsi in politica non lo facciano per acquisire privilegi ed assicurarsi sproporzionati compensi da loro stessi stabiliti, dove il ”far politica” non sia un mestiere a vita, e colui che pensa di aver ben operato non si senta insostituibile e si faccia volontariamente da parte per dare possibilità ad altri di fare altrettanto.Dove la parola Legalità abbia un significato univoco e divenga prassi normale. 


Ipotesi realizzabili? Per come attualmente siamo messi, sembrano traguardi irraggiungibili, ma la speranza non può venir meno, altrimenti verrebbe la voglia di vendere tutto e trasferirsi al di là del mare. Mi chiedo se qualcuno di questi esempi fatti rientrino fra gli obiettivi dei “candidati”, che secondo il significato del termine devono essere “puliti”, degni quindi di servire gli altri per le loro spiccate qualità morali, oltre che capacità umane ed intellettive.Credo che non sia solo mia la convinzione che se raggiunti, questi traguardi innalzerebbero qualitativamente non solo la vita di tutti noi, ma anche delle generazioni future. Grande è la responsabilità che hanno, e noi non possiamo limitarci ad essere spettatori passivi. Anche noi rientriamo in questa irrinunciabile Responsabilità. 

REGIONALI 2014 IN SARDEGNA “Missionari” per la Grande Causaultima modifica: 2014-01-13T20:17:23+01:00da piero-murineddu
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