CLEOPATRA & ……considerazioni in margine alle recenti inondazioni in Sardegna

di Piero Murineddu

18 novembre 2013. Alluvioni catastrofiche. Bombe d’acqua inaspettate. Evento fatale e millenario.Stravolgimenti climatici e future temperature roventi.
Tragiche fatalità. Rischi idrogeologici.Abusi e condoni. Morti e sfollati. Applausi ai funerali. Indagini della magistratura.Raccolta fondi e generosa mobilitazione. L’assessore organizza gli aiuti. Il Vecchioni si sente sardo. Lupi dopo Letta.“Ogni volta sfilano e si mettono al primo banco”. Tra 4 mesi tutto ok. “Vi prego, facciamo in modo che non si ripeta”. Moratoria per mutui e prestiti.Bocche di lupo chiuse con inferriate nel seminterrato invaso dalle acque. Moduli per risarcimento per sei mesi….

E ancora, giustamente, cronache particolareggiate dell’immane tragedia che ha colpito una terra gia tanto tribolata su troppi fronti.Un popolo intero solidarizza e vuole abbracciare i meno fortunati. Certo, c’è e ci sarà tanto da valutare e giudicare.Ma, consentitemi, qualcosa o più di una cosa c’è che stride.

In quei drammatici giorni, un politico a livello nazionale rileva la “gravità” dell’assenza delle Camere ai funerali del poliziotto morto in servizio. Eppure c’era la bara avvolta dal tricolore, c’era il capo della Polizia, c’era la presidente del Consiglio Regionale e lo stesso Cappellacci. Pur tuttavia, il politico dal cognome simile a quello del governatore, magari per fini strumentali, evidenzia che le Istituzioni non hanno degnamente onorato l’eroismo di un “servitore dello Stato”. Intanto,sul valore che si dà al termine “eroe”, sarebbe tutto da analizzare, anche considerando che il povero poliziotto, perito a causa dell’improvvisa voragine apertasi nel ponte, stava svolgendo una delle tante normalissime attività previste dal mestiere che aveva scelto, cioè accompagnare un’ambulanza con un ferito da incidente. E su questo la retorica delle cronache giornalistiche si è scatenata.

Ci sarebbe da riflettere sopratutto sulla dicitura “servitore dello Stato”.
Chiedo come mai solitamente è considerato tale chi indossa una qualsiasi divisa, possibilmente militare o delle forze dell’ordine, oppure ricopre un ruolo di rilievo nella società, vedi magistrati ed altri. Il pensiero va anche ai poveri militari periti in terra straniera non per azioni di guerra in senso stretto, ma per un semplice incidente stradale. Al loro rientro in patria sono accolti da eroi e con solenni funerali di Stato. Un poveretto che muore sul posto di lavoro, sottopagato e magari perchè non sono state osservate le norme di sicurezza, non è un servitore dello Stato? Una casalinga che dedica le sue fatiche quotidiane per la famiglia, non è una servitrice dello Stato? Un insegnante che muore d’infarto perchè stressato dalle dure ore di lavoro coi ragazzi, non è un sevitore dello stato? Un anziano metalmeccanico che muore di cancro dopo aver respirato per anni veleni, non è un servitore dello stato? Oppure un militare ammalatosi gravemente perchè nei campi d’addestramento che dovevavo ripulire dalle scorie micidiali dell’uranio impoverito non lo avevano messo in condizioni di operare in sicurezza. Questo giovane, magari morto, non è un servitore dello stato?

Potremmo continuare con gli esempi, naturalmente, e difficilmente arriveremmo alla loro conclusione. Me ne permetto comunque un ultimo. Isael, immigrato brasiliano da svariati anni in Gallura, perito con la sua famiglia imprigionata dalle acque del seminterrato della casa non sua che custodiva ad Arzachena, non era un servitore dello Stato? Eppure era un onesto e ben voluto cittadino, riferimento della comunità evangelica della zona, fattivo operatore di crescita umana e spirituale non solo per i suoi fratelli nella fede. La corona di fiori dell’amministarzione cittadina c’era sulle bare e il lutto cittadino è stato proclamato, certo. C’è stata anche un momento di preghiera comune da parte dei sacerdoti cattolici della zona, ritrovatisi presso la cappella del cimitero. Le salme rientreranno in Brasile a spese della collettività, certo. Però. Però!

Altre vicende recenti ci hanno mostrato e continuano a mostrarci che non tutti siamo uguali, davanti alla legge e purtroppo, rischiamo di non esserlo neanche davanti alla morte.

Onore a tutte le vittime di questa e di tutte le tragedie, vittime si di fenomeni naturali straordinari, ma sopratutto della colpevole imbecillità umana .

CLEOPATRA & ……considerazioni in margine alle recenti inondazioni in Sardegnaultima modifica: 2013-11-29T11:22:11+01:00da piero-murineddu
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