ASINARA: Aperta&Cermellata?

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di Piero Murineddu

Apprendo con molta soddisfazione la notizia che parte degli ex operai messi alla porta con nessun riguardo man mano che l’industria petrolchimica di Porto Torres è andata dismettendosi, saranno impiegati per riattivare le aree agricole di Cala D’Oliva e di li, almeno si spera, tutta la magnifica e incontaminata isola dell’asinara.

Attraverso un periodico locale, leggo anche delle varie potenzialità e progetti descritti dalla signora ex sindaco delegata all’isola, componente di maggioranza della locale amministrazione delle larghe e indecise intese. Non voglio entrare nello specifico del destino dell’isola ex penitenziario. Forse in altra occasione.

Nella stessa intervista, si parla anche del successo ottenuto lo scorso settembre dalla manifestazione “AsinarAperta”, alla quale ho avuto l’avventura e, tutto sommato, il piacere di partecipare, almeno alla giornata conclusiva. Avevo letto delle polemiche riguardo ai finanziamenti per questa manifestazione organizzata all’ultimo momento, mentre per altre gia in programma, le risorse erano state minime. Ma non è di questo che vi voglio parlare, piuttosto di quella particolare domenica, senza che questo venga inteso come un giudizio all’insieme. Venitemi dietro, dunque, naturalmente se ne avete voglia.

A causa dell’incertezza meteo, la decisione di andarci è stata in forse fino all’ultimo. Alla fine, anche per non dare dispiacere ad altri della compagnia, ho vinto la pigrizia e la mattina mi sono imbarcato, non prima di aver fatto gioire le papille gustative con le buonissime paste della nota pasticceria vicino al porto ed un buon caffè, offerte dal generoso cognato – pittore che ho la fortuna di avere.

Il tragitto è stato allietato dall’animazione canora di due gentili signore, accompagnate da un gradevole fisarmonicista, che hanno avuto il grande potere di mettermi di buon umore gia di primo mattino, cosa per me rara, e di aiutare a superare la cupezza della giornata piovosa. Tutto prometteva bene,insomma.

Arrivati a Cala Reale, iniziano i problemi, e non da poco: trovare il modo per raggiungere il centro della manifestazione che si svolgeva a Cala D’Oliva. Tutti i partecipanti sapevano che il trasporto sarebbe stato gratuito,secondo accordi che l’organizzazione aveva preso con l’ATP. A quanto pare, ma ancora non se ne capisce il perchè, la sera prima gli autisti avevano ricevuto l’ordine di far pagare il biglietto. Era stato predisposto anche un altro bus privato gratuito, ma prima dei visitatori doveva occuparsi di trasportare gli artisti.

La pioggia, seppur non violenta, continuava a scendere. Intravista poco più lontano una signora che sembrava far parte dell’organizzazione, ci siamo avvicinati per chiedere spiegazioni. Quando l’agitata signora (lo si vedeva chiaramente) si accorge della mia mischineddha videocamera accesa, trova il modo di eludere le legittime domande poste garbatamente da un mio amico e mi si scaglia violentemente contro, chiedendomi chi ero, se ero autorizzato a fare le riprese e intimandomi di spegnere immediatamente l’apparecchio.

Francamente, la reazione inaspettata ed esagerata mi ha lasciato di stucco. Probabilmente la signora immaginava che, in modo prevenuto, volessi documentare qualche neo nella perfetta organizzazione predisposta, e questo non poteva permetterlo. Intanto, rassegnati, buona parte dei visitatori hanno dovuto munirsi del biglietto richiesto. Altri, abbiamo atteso il mezzo che ci avrebbe trasportati gratuitamente. Anche, se non sopratutto, per non essere presi per imbecilli.

Arrivati, causa specialmente il tempo incerto, non troviamo tutto il movimento che ci si aspettava. Pochi gli artisti, quasi inesistenti gli stands. Durante la Messa, preoccupazione principale del prete celebrante, appassionato di cavalli (specialmente se sono benedetti nelle spiagge! I locali mi capiranno) è auspicare il ritorno della vita comunitaria nell’isola e cantare le lodi di chi si era e si stava adoperando perchè ciò avvenisse.

Convinta della possibilità di acquistare il pasto in loco, la maggior parte dei visitatori non aveva provveduto a portarsi qualcosa da casa. L’unico stand presente preparava un solo piatto unico, probabilmente non a tutti gradito ed io ero tra questi. Il bar aveva fatto buona scorta di spianatine e salumi, per cui è stato quello il ripiego, seppur ben pagato.

L’organizzazione aveva predisposto un piccolo buffet, purtroppo non utilizzabile prima che i bravi musicisti terminassero il loro concerto all’interno della chiesa, iniziato poco dopo la fine della Messa e nell’occasione, particolarmente…lungo. Al termine “sospirato” ( non per la non gradevolezza della musica, bensì per la…fame!), il buffet doveva essere avviato dalle autorità presenti (e quando mai non devono essere loro in prima linea!). Il fatto è che queste “autorità”, per un qualche misterioso motivo, non si decidevano. Morale? Nel mio stomaco fino al rientro serale a casa, è rimasta solo una spianatina piegata che ricopriva due fette di prosciutto e una fetta sottilissima di pomodoto. Gradita come non mai, lo ammetto. Le due paste della mattina erano state digerite da un bel pezzo.

Nel mentre, edificati dalla partecipazione alla Messa e rimessi in forma dal ….succulento pasto, in mezzo alla gente che tentava di ripararsi dalla pioggia, ho intravisto la “signora” con la quale c’era stato lo scambio “elettrizzato” (da parte sua, intendo). Armatomi di coraggio, anche perchè sapevo che la sua partecipazione all’Eucaristia l’avrebbe dovuta rendere più “avvicinabile” e predisposta a sentimenti pacifici, mi son fatto avanti per tentare un chiarimento ed una riconciliazione. Non l’avessi mai fatto! Appena mi ha visto, l’agitazione ha preso il posto della sua apparente rilassatezza ed il suo sorriso di poco prima è immediatamente sparito, mostrando il suo reale animo: “mi lasci stare! Con lei non voglio avere niente a che fare!” Ohibò!!

Ho saputo dopo che era la principale organizzatrice della giornata, gia sindaco, anche se i suoi riferimenti politici erano diversi dagli attuali ( e che…non si può cambiare opinione, DioSanto!). Devo ammettere che la reazione non mi ha fatto piacere. Certo, per la verità un pò prevedibile, vista l’agitazione e l’ “ansia del successo” che l’aveva presa per tutta la giornata. Non mi aspettavo una simile accoglienza di un ospite da parte di chi vorrebbe fare dell’Asinara un ….quartiere di Porto Torres, e non solo per i residenti. Probabilmente mi aveva riconosciuto come uno “di fuori”, dunque non suo possibile elettore, per cui, chi glielo faceva fare di sforzarsi di essere, almeno apparentemente,…cordiale?

Che dire in conclusione? Nella mia memoria, il momento più degno di essere ricordato della giornata rischia di essere…la bontà di quelle paste del mattino, piccolo frammento delle quali era ancora rimasto nella cavità di un mio dente cariato, grazie a Dio!

ASINARA: Aperta&Cermellata?ultima modifica: 2013-11-26T11:18:53+01:00da piero-murineddu
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