VOTO di SCAMBIO

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di Piero murineddu

Nei giorni scorsi sono venuto a conoscenza dell’arresto del consigliere regionale calabrese Antonio Rappoccio, accusato di aver ideato un metodo truffaldino per essere eletto e per far eleggere una sua sodale. Per la Procura, l’accusa di truffa deriva dal fatto che il politico in questione, insieme agli altri indagati, avrebbe indotto circa 850 persone a iscriversi, versando 15 euro, alla società fantasma “Alicante” e a partecipare, dietro il pagamento di 20 euro, ad un concorso, superando il quale, secondo Rappoccio, avrebbero avuto concrete possibilità di lavoro.

LA PROMESSA DI UN POSTO IN CAMBIO DEL VOTO, quindi.

In questo caso, un lavoro fantasma, perchè la società non esiste.

MA SE FOSSE REALMENTE ESISTITA  E NON CI FOSSE IN MEZZO DENARO ESTORTO,  IL FATTO SAREBBE MENO GRAVE, LEGALMENTE E MORALMENTE?

Voglio toccare quel punto che purtroppo caratterizza il rapporto di buona parte dei cittadini con la politica:

VOTO IL TALE SE ASSICURA A ME O AD UN MIO FAMILIARE UN LAVORO,

oppure un qualsiasi altro tornaconto,e su questo la fantasia può liberamente spaziare. Nel pensare comune, è diventata norma che se vuoi “andare avanti” ti devi rivolgere ad un politico,considerato simbolo di chi ha accesso al Potere. Questa prassi sembra talmente radicata, che ormai ci si è abituati, e la rassegnazione non coinvolge solo la popolazione di scarso livello culturale e di bassa scolarità, sulla quale il politicante senza scrupoli più facilmente può far breccia.

Con la vicenda Rappoccio, i magistrati calabresi tentano di bloccare la prassi usata da una buona percentuale di aspiranti ad accapparrarsi una fetta del potere politico. Grazie a Dio, ogni tanto la Magistratura cerca di ripulire il nostro Paese dal fango morale che lo sommerge.Purtroppo, questo “fango” è alimentato dalla mentalità secondo la quale, per bisogno o per ottenere favori anche illeciti, si continua a baciare le mani al Potente di turno.

La distorsione del pensiero ha raggiunto livelli tali, al punto di considerare “benefattore” colui che ha fatto raggiungere lo scopo richiesto, lecito o meno. Ci si dimentica che dovere primario del Rappresentante Pubblico è quello di lavorare per la Giustizia Sociale e non per concedere favori individuali.

QUAL’E’ IL COMPITO DELLA POLITICA SE NON QUELLO
DI FAR STARE MEGLIO TUTTI INDISTINTAMENTE ?

Nel lavoro immane di pulizia, il Magistrato, seppur tenace e coraggioso, non può essere lasciato solo.Tento di azzardare un’ipotesi….. assurda. Proviamo ad immaginare se in questo Alto Tentativo di far prevalere la Giustizia, ci fosse la collaborazione dei cittadini, sopratutto di coloro che sono ricorsi a questa mercificazione della loro dignità e prendessero coraggio per rinunciarvi e denunciare i gioghi che li legano ai troppi politicanti senza scrupoli, che continuano a trarre profitto da questo bisogno primario, qual’è quello di lavorare per vivere, e questo in modo particolare a livello locale. Il riferimento è anche a molte Ditte e Società che sono costrette a sborsare tangenti ai vari Assessori per poter lavorare.

Sono un sognatore? Può darsi. E forse anche fortunato. Non mi sono mai trovato nella necessità di chiedere “favori” e agevolazioni, sopratutto per scavalcare altri, e non mi sento di giudicare coloro che l’hanno dovuto fare per necessità. I maggiori colpevoli sono i Potenti senza scrupoli che hanno tratto profitto dal Bisogno degli altri e continuano a trarne, avvelenando la convivenza e, cosa ancor più grave, tradendo la speranza dei nostri figli in una Società Giusta e caratterizzata dal Rispetto Reciproco.

Ma ci si rende conto del Grave Danno che tale andazzo provoca?

Si può mai perdonare un Peccato Sociale così grave?

VOTO di SCAMBIOultima modifica: 2012-09-25T13:26:50+02:00da piero-murineddu
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