Sorso: atto di indirizzo “morale” per la scelta degli scrutatori

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di Piero Murineddu

 

Il concedermi ogni tanto una pausa dal comprare “La Nuova Sardegna”, anche per poter dare un’occhiata ad altri quotidiani (ed io non sono assolutamente di quelli che escono giornalmente dall’edicola con un mucchio di giornali sottobraccio), mi aveva fatto sfuggire una notizia che, se confermata, farebbe fare un notevole passo avanti riguardo al “Senso di Giustizia” a Sossu, oltre che farmi leggermente ricredere sul giudizio per niente positivo che ho sempre avuto della giunta Morghen, fin dal suo esordio di cinque anni fa. Sia ben inteso: giudizio sulla normale prassi governativa e sui vari ambiti della vita collettiva, non altro.

Testuale, dal resoconto del corrispondente locale, con la speranza che non abbia dato una notizia “inesatta”: Nel corso della riunione (del Consiglio Comunale) è stato approvato una sorta di atto di indirizzo “morale”per la commissione sulla scelta degli scrutatori. La maggioranza vuole nominarli con una estrazione mirata a parametri quali lo stato di disoccupazione e il reddito. E continua: La proposta è passata con i consiglieri di Sorso Democratica contrari e quelli di Unione Riformista fuori dall’aula                           (18 luglio 2014).

L’articolo continua, cambiando l’argomento che adesso m’interessa.

 

Atto di indirizzo “morale”. Non una decisione ufficiale, scritta e sottoscritta a cui ci si dovrà obbligatoriamente attenere, ma invito perchè nel momento della scelta a chi dare quei pochi citi, non si risponda ai propri elettori “clienti” ma si usino criteri di giustizia. Già nel momento dell’insediamento, l’attuale assessore Angelo Spanu, ex stipendiato pubblico a seguito della “chiamata diretta” del sindaco per averlo come segretario evidentemente di fiducia, voleva far valere il sistema delle nomine nella commissione elettorale, poiché secondo lui l’estrazione tout court – “pescando” anche chi ha già un lavoro – non sarebbe equa. «Nel primo consiglio utile presenterò una mozione che restituisca alla commissione la funzione alla quale la legge chiama i consiglieri » (10 giugno 2014).

 

Allora, c’è contraddizione tra “un’estrazione mirata a parametri quali lo stato di disoccupazione e il reddito” oppure “far valere il sistema delle nomine”, prerogativa dei consiglieri? Vedremo e giudicheremo. Certo è che la contrarietà dei consiglieri di opposizione a questa benedetta “estrazione mirata a parametri quali lo stato di disoccupazione e il reddito” lascia un po’ perplessi, santoiddio! Va bene che ormai i vecchi concetti di “destra” e “sinistra”, “conservatori” e “progressisti”, al giorno d’oggi hanno perso quasi di significato. Il chiaro e univoco intendimento di queste affermazioni sembra sempre più sfuggente. Ma comunque, vedremo e giudicheremo. E questa volta con lo spirito critico e di buon senso, libero dai pregiudizi ideologici e di schieramento partitico.

Sorso: atto di indirizzo “morale” per la scelta degli scrutatoriultima modifica: 2014-07-20T23:28:46+02:00da piero-murineddu
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Commento (1)

  1. piero-murineddu (Autore Post)

    Daniela Ruiu, consigliere/a d’opposizione, mi manda alcune precisazioni sull’argomento:

    “Buongiorno. Ho letto le sue considerazioni a proposito della questione scrutatori con annesso suo stupore per il voto contrario della minoranza.. Urgono delle precisazioni per amor di verità. La mozione presentata dall’assessore non recava neanche in menzione la dicitura “estrazione ” ma faceva esclusivo riferimento alla “nomina” così come prevista in ossequio alla legge vigente in materia.. Nomina tout court quindi. L’emendamento da me presentato,in accordo col gruppo Sorso Democratica, chiedeva l’introduzione di un’estrazione mirata con parametri che avessero a riguardo la situazione patrimoniale nonché la condizione di disoccupazione e, a parità di requisiti, il grado di scolarità come discriminante.
    Ne è nata una discussione piuttosto animata a seguito della quale i firmatari della mozione si erano detti favorevoli all’introduzione dei suddetti parametri.. Sennonché la situazione è poi degenerata con punti di vista più disparati per cui non si riusciva a capire quale fosse l’urgenza di deliberare su una questione così delicata saltando a piè pari la previa consultazione della commissione elettorale che a questo è deputata, per raggiungere un accordo il più largamente condiviso.. Non sono previste elezioni nell’immediato futuro.. Non vi era l’urgenza di deliberare all’unanimità su una questione approdata direttamente in consiglio senza aver consultato prima la commissione com’è prassi consolidata ancorché non obbligata.. Insomma la situazione era nebulosa..da qui la nostra richiesta di rimandare i lavori alla commissione per una successiva deliberazione più congrua alle istanze raccolte tra i cittadini.. Richiesta prontamente respinta con la classica ripetizione dell’ ubi maior minor cessat non senza un velo di tracotanza.. Questo è quanto.
    L’emendamento è poi stato inserito e tradotto in un invito agli amministratori a fare un estrazione mirata confidando nel senso di responsabilità di ognuno.. Grazie dell’attenzione”

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