di Piero Murineddu
Altalt…un attimo….fermituttifermitutti, e se qualcuno in grado è, sia gentil e capir mi faccia.
Allora, il fatto è questo. Punto e a capo.
Oggi, di buon mattino, nel senso all’apertura, al locale ufficio postale mi reco per affari che miei sono e che di seguito vado ad esporre.
Gia l’orario non permette di vedere espressioni sorridenti ai vari sportelli, ma, scalognona delle scalogne, all’impiegata meno sorridente e un tantino scorbutichella presentarmi mi tocca.
“Embè, e lei il numero non l’ha?”, ingrugnita mi fa.
Va bene che erano anni che non mettevo piede dentro tal ufficio, ma, a dirla tutta tutta, all’interno eravamo in tre: una graziosella signorinella in un altro sportello servita, il giovanottone appena servito dall’ingrugnita e appunto io, che ingrugnito non ero.
“Ma veramente…..”
“Dica, dica……”
Leggermente intimorito riesco a dire che un pacco devo spedire.
“E come?”
“In che senso, scusi….”
“Per posta ordinaria, raccomandata, con o senza ricevuta, col piccione viaggiatore, via barca a vela o via aerea….”
“Boh…non lo so. Vorrei solo “raccomandarmi” che arrivi a destinazion…”
“Oh, l’indecision di certa utenza….vediamo….vediam.
Allora, col piccione costa tot, con la vela costa tut, con la ricevuta costa tat e portata a nuoto costa tattattat…..”
“Iiiiihhhhh…esagerato! Mi costa più del contenuto mi costa !! Faccia come meno devo sganciar, altrimenti mi conviene portarla da me mi conviene….”
“Allora, fanno ichisi”
“Ah, e questo è il meno!?…. va bene, va bene….”
Mentre prende i soldini, noto che il grugno iniziale, come per inaspettato miracolo, ha preso umane sembianze.
“Ecco, tenga il resto…..”
Incredibilmente, quella che inizialmente una belva pareva, addirittura mi dice “grazie”. Il sorriso no. Quello sarebbe e costerebbe troppo.
“Mi “raccomando” mi, che arrivi a destinazione….”
“Che raccomanda e raccomanda…non ha fatto mica una raccomandata lei…”
“Embè, uno scontrino, uno straccio di prova che io ho sborsato non mi si da’? Non è il solito francobollino da non so più quanti cent….”
“Le leggi son così. Se arriva arriva, altrimenti affari suoi sono….”
“Ma….ma…ma…ma….”
“Buongiorno e grazie !”
Le sembianze umane si erano ritrasformate in grugnito in piena menopausa, galoppante anche.
Oh, la Legge è Legge, maperò. Si, lo so, ma però non si dice…
Ma peròperòperò, dai….. !!!
ps
(post scriptum e non pubblica sicurezza: da queste parti è meglio chiarificarizzzzzzzare ogni minima virgola, onde facili e “pericolosi” fraintendimenti evitare)
Mi precipito a chiarire ‘sta storia della menopausa, prima che qualche gentil donzella cinquantenne mi si rivolti contro, per aver osato scherzacchiare su un momento così delicato nella vita di una donna.
Intendevo che in certi uffici pubblici la “pausa”
(di gentilezza, cordialità, acoglienza, senso del servizio verso chi ti da’ lo stipendio per vivere….)
è spesso oltremodo più lunga del necessario, e anche del sopportabile per l’utente. Per cui il mio invito è fare in modo che questa “pausa” duri “meno” possibile……
Ufffhhhh….e anche questa è fatta, sperando di essere stato convincente