Pancrazio, un vero personaggio di Sennori

SICURAMENTE un uomo buono, a suo modo vissuto felice. La sua vivacità e la sua bontà d’animo è rimasta dentro il cuore di molti.Secondo me la sua semplicità ha inciso più di tante parole dette da chi si sentiva migliore, in fondo non essendolo.Il passaggio di Pancrazio su questa terra ha lasciato un grande segno, per me sicuramente positivo (Giovanna Stella)

GLI ABBIAMO voluto bene tutti. E come non potevi volergliene quando in piazza del Comune, ubriaco, buttata la sciscía per terra, ci faceva sopra la verticale perfetta a testa in giù. (Vincenzo Leoni)

RICORDO benissimo Pancrazio. Con i miei coetanei, poco più che ragazzi, ci divertivamo nel vedere questo buffo ma simpatico personaggio finire le serate barcollando mentre percorreva la strada di rientro a casa.A volte approfittando della sua bontà ed essendo consapevoli della sua innocuità, lo prendevamo un po’ in giro ma tutto poi finiva con un sorriso. (Giovanni Augusto Manghina)

SI CHIAMAVA Pancrazio, ma in paese lo chiamavamo Brancazzu, perché in fondo c’è un pezzo di stronzo in ognuno di noi. Era un po’ matto ma era uno buono. Se c’era uno che non faceva letteralmente male a una mosca era lui.Non conosceva la differenza tra bene e male, lui conosceva solo il bene, che era il lavoro, la fedeltà, un piccolo sorriso, una birra. Un giorno lo trovai in un bar. Avevo con me la mia Pentax e gli feci una foto. Quando la sviluppai, me la tenni nel cassetto, non la feci vedere a nessuno e ne tirai fuori un ritratto a matita. L’ho ritrovato in soffitta, riempito di macchie di ruggine come le mie matite.(Giulio M.Manghina)