Sorso – Il parco di via Europa: sopratutto…”azèa”

 

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di Piero Murineddu

Quindici anni or sono, al tempo in cui con mia moglie cercavamo un nido familiare definitivo, avevamo tentato di trovare una casetta in campagna, col desiderio di condurre una vita il più possibile rilassata e al contatto con la natura, ma non trovandone nessuna appropriata alle nostre esigenze,ci eravamo imbattuti in una cooperativa  che voleva edificare nella zona superiore di via Europa a Sorso, l’attuale via Brig. Spanu. Il gruppo di persone si era dato il nome “Feeling”, che come ben si sa, è un termine carico di significato, specialmente quando si ha un’età piena di aspettative verso la vita e verso gli altri, e in questo caso, ben disposti a costruire relazioni di buon vicinato. Anche se nell’aria c’era già un poco gradevole sentore, non immaginavo proprio di dover vivere gli anni della mia vecchiaia in mezzo al ghota di quel partito tricolore  che stava già s-governando l’Italia e si apprestava di lì a poco a mettere le mani anche su Sossu. Figuriamoci le relazioni di “buon vicinato”! Comunque, bando alle mie solite divagazioni, e torniamo al tema.

Le case a schiera dovevano nascere a ferro di cavallo, e nel mezzo, al posto di quella mostruosa costruzione commerciale attualmente frequentata più da cinesi che da sussinchi, sorgeva ancora un bello e naturale spazio che si sperava nel futuro potesse dare allegria ai bambini e agli adulti che vi si affacciavano, e non tristezza come avviene di fatto, costretti a subirne la bruttezza appena metti il naso fuori. Infatti, dopo poco che vi ci eravamo stabiliti, un brutto giorno vediamo che tutta la zona viene recintata. Ci siamo resi subito conto che le aspettative di buon senso sono rimaste deluse, per cui, via ai lunghi e terrificanti lavori di scavo che per tanto tempo hanno messo a dura prova la stabilità dei nostri nervi. Purtroppo&menomale, il nostro “pacifismo” e l’essere persone per bene ci ha impedito di organizzarci e di procurarci il materiale esplodente necessario per far saltare quegli escavatori, il cui movimento delle benne faceva tremare il terreno e i muri delle case. La “civiltà” di noialtri abitanti delle case circostanti ci ha portati a subìre tacitamente quella continua e violenta arroganza edilizia. Ancora una volta, Muddi&Cagliaddi&Rassegnati a far ingrassare il “padrone” di turno, che sia speculatore edilizio o politicante parolaio, come ormai d’abitudine succede a Sorso. Purtroppissimo, sembra che il forte carattere dei sussinchi, in antichità mai disposti a sottostare ad angherie e soprusi, sia da invasori esterni sia da padroni interni, è rimasto ormai un antichissimo ricordo del trapassato remoto che più remoto non si può. Ci sarebbe molto da dire su questo, ma lo rinvi a future considerazioni, tempo e cervello permettendo.

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Anni dopo, in quell’altro grande spiazzo oltre la strada, dopo voci che indicavano nascita di pubblica piscina e chissà quale altra struttura di servizio alla collettività, ecco che viene annunciata la realizzazione di un parco, e questo entro un paietto appena di mesi. Nell’occasione, l’Amministrazione annunciò che voleva mantenere alta l’attenzione verso i piccoli e verso le loro esigenze, credendo che il gioco sia un valore fondamentale nella formazione delle nuove generazioni” ( Morghen, sindaco). Correva l’anno 2012.

I lavori per la nascita per lo spazio verde attrezzato sono andati avanti con infinite interruzioni. Nel frattempo ci sono state alluvioni, levitazione di costi, malumori con ditte appaltatrici…. Oggi, se si sorvola l’allegro paesotto romangino, una delle ultime roccaforti dell’ormai decadente impero elettorale berlusconiano, appare una vasta area di verde si, ma prevalentemente  di quel verde…..spontaneo.

 
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Personalmente, iniziando ad accusare tutti i malanni dell’età che avanza e non avendo voglia di fare la passerella serale nel Viale dell’Ipertensione che conduce alla Marina, ho già predisposto magliettinapantaloncinoscarpettine, compreso qualche muscoletto posticcio da applicare alle gambette e ai braccini, per non sfigurare troppo davanti a questi giovanottoni tatuati e supermuscolosi e giovanottine dalle forme anatomiche perfette&invitanti.

Iniziare ad alzarmi di mattina presto e fare jogging tra quei dolci vialetti. Iiiiihhhh, che bella e atletica prospettiva! Ad oggi, però, vedo che questo sogno continua a rimanere puro desiderio.

 

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Quando rientro a casa a notte inoltrata, vedo la “selva oscura” illuminata da tenue luci che proiettano in aria non figure di piante ornamentali e fiorite e attrezzature per i giochi dei bambini, ma piantine infestanti, di gaggaranzu sopratutto. Avvicinatomi l’altro giorno per constatarne l’ “avanzamento” dei lavori, oltre i detriti sparsi ovunque, piantine miseramente piegate e col sostegno rotto, piccole palme soffocate da “erbacce”, vi ho trovato anche qualcuno che si riforniva anche di bietole selvatiche (azèa), di quelle veramente saporite, e se la vista non mi ha ingannato, nella busta aveva anche un mazzetto d’iparamu. Non ho fatto altrettanto perchè la visita è stata veloce e non vedevo l’ora di sistemare nello stomaco quella buonissima pasta in forno ai carciofi preparata dalla mia generosa mugliera, ma assicuro che ce ne umbè ( d’azèa intendo), e per chi capisce qualcosa della medicina naturale, sicuramente proliferano anche piante selvatiche medicamentose, che se conosciute e usate in modo appropriato, possono giovare alla salute e far risparmiare anche parecchi dinà per i farmaci.

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Leggo sul quotidiano locale che il sindaco di Sassari, probabilmente inviso dai sussinchi amministratori e da alcuni colleghi del suo stesso partito, ha proposto “forti riduzioni della Tasi per tutti i cittadini che dimostrino, con atti concreti e documentabili, di promuovere iniziative per la cura del verde pubblico”. Considerando che ultimamente nel capoluogo di provincia stanno riprendendo vita i vecchi Comitati di Quartiere, più partecipati e meno politicizzati di quelli che c’erano una volta, è facile prevedere che la proposta sarà presa seriamente in considerazione. Molto più difficile che ciò si realizzi in un paese come Sorso, dove il senso di comunità e di partecipazione è purtroppo ridotto vicinissimo allo zero e dove si aspetta che sia l’operatore ecologico a togliere la piantina infestante che è riuscita a crescere nel pezzo di asfalto davanti alla propria abitazione.

Che volete che vi dica, aspettiamo e speriamo nell’intelligenza sveglia e agguerrita delle nuove generazioni, tutte ben studiate, diplomate&laureate, semprechè si decidano a togliere gli auricolari e smettano di digitare forsennatamente nei telefonini super moderni, guardandosi finalmente intorno senza limitarsi a piangersi addosso. Purtroppo, difficilmente ci sarà l’apporto dei tanti eccellenti giovani che stanno dandosi da fare per costruire il loro dignitoso futuro lontano il più possibile dalla loro ingrata terra natìa. Si, rimangono qui quelli ben protetti che pian pianino stanno trovando sistemazione grazie all’intercessione dei politici locali e che magari si stanno preparando ( Diononceladia….Dio!) per essere la futura classe dirigente che regolarizzerà la vita dei sussinchi, ma rimane  la speranza del risveglio di quel che è rimasto dei  discendenti di quei sussinchi “macchi” che ebbero la forza e l’orgoglio di assaltare l’antico palazzo baronale e far scappare a gambe levate il Padrone Arraffone.

Per tornare alla selva “spontanea” di via Europa a Sossu, vi auguro una buona passeggiata, e mi raccomando: lasciate qualche piantina d’azèa anche per gli altri.

 

Le foto son state fatte col telefonino il 29 marzo 2015

 

Sorso – Il parco di via Europa: sopratutto…”azèa”ultima modifica: 2015-03-30T23:25:54+02:00da piero-murineddu
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