Il fastidio provocato dai “profeti”

lettera Pasini

 

di Piero Murineddu

Personalmente, considero questa lettera molto “turbata” e i numeroni che vi sono elencati sono per l’autore motivo di sospetto ed evidente preoccupazione. Argomento: le grandi folle che il nuovo Papa raccoglie intorno a se. Tra le righe sento risuonare il monito di Gesù nel Discorso della Montagna (“Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” – Luca 6, 26). Pensandoci, Egli stesso aveva grande seguito, salvo l’esser stato abbandonato da quasi tutti il Venerdì Santo, primo fra tutti Pietro, suo primo discepolo.

Ma l’attrattiva provocata da Francesco, sarebbe proprio condannata dal Maestro, suo e di tanti di noi?

Vi sono diversificati modi e motivi per cui si sta’ dietro un qualsiasi leader. Il più delle volte, è perchè si vede in lui uno stimolo e/o un tramite per migliorare lo stato delle cose, una figura carismatica nella quale ci si riconosce. Nel caso specifico, il ritorno della gente alla frequentazione della Messa domenicale sarebbe l’unica prova che le parole del Papa portano frutto. L’affermazione è categorica, e sicuramente condivisa dai tanti preti che vorrebbero rivedere piene le “loro”(!) chiese. Intendo quel genere di prete che si trova a suo agio solo all’interno della sagrestia e che si compiace nel sentir rimbombare la sua voce davanti ad un silente assemblea che non può interloquire. Tutto sommato, credo che la sua parte di ragione l’autore della missiva ce l’abbia, salvo ipotizzare possibili cause che hanno portato allo svuotamento progressivo delle “case di Dio”. Non credo che nell’uomo moderno sia venuto a mancare il “bisogno d’Infinito”, o che si sia talmente “secolarizzato” fino ad interessarsi esclusivamente della piccola e provvisoria contingenza terrena. Penso piuttosto che anche in quest’ambito – e mi si passi il termine – un “protettivo” individualismo abbia preso il sopravvento, e questo a discapito di una visione più comunitaria della vita. Più o meno come è accaduto in generale nella società. Per i credenti, è scritto che “dove due o tre sono riuniti nel Mio nome…”, ma diciamolo francamente: se questo stare insieme non avviene all’insegna della conoscenza, dell’accoglienza, della valorizzazione di ciascuno e della condivisione vera, alla fine è un apparente stare insieme che invece che attirare, respinge. E in questa solo teorica vita comunitaria, si fa fatica a percepire anche la presenza del Cristo.

Secondo me, uno dei problemi fondamentali è se le Assemblee domenicali erano e sono realmente Comunità solidali dove vige la regola dell’amore fraterno. E poi, influisce o no se il Messaggio Evangelico, “predicato” specialmente dal clero e dalle Gerarchie, continua ad essere di esclusione più che di inclusione? Ho gia detto che l’affermazione del signor Federico è rigidamente categorica: l’unico segno dell’indice di gradimento del Papa è se si riprende a frequentare la Messa. Non sono d’accordo: le parole del Papa sono ascoltate se diventiamo più solidali, più misericordiosi, più operatori di pace e di giustizia. Se mettiamo in pratica l’insegnamento del Vangelo, insomma.

Dico la verità, leggendo questa lettera per istinto mi son venuti in mente i tanti che continuano a storcere il naso davanti alle “stravaganze” dell’attuale Papa, specialmente all’interno della stessa Chiesa Cattolica e tra le numerose Eminenze porporate. Ho paura che siano coloro che amano i privilegi e l’immobilismo a turbarsi davanti all’atteggiamento di Francesco, e col tempo, a causa di una predicazione “dogmatica” e di doveroso adempimento di precetti, molti “fedeli” sono diventati più clericali dello stesso clero.

Io credo che le folle accorrano perché vedono in lui una reale prova di cambiamento, un’aiuto per tornare al messaggio originario e semplice di Gesù di Nazareth.

Pensiamoci: quando mai un Papa ha avuto l’ardire di elencare quelle “malattie” curiali, cioè di chi amministra il Potere (e non solo “spirituale”), quali la vanagloria, l’accumulare, la chiusura, la rivalità, l’arrivismo, l’ appiattimento mentale e altro, come ha fatto lui poco prima di Natale? Col suo esemplare coraggio, Bergoglio si era creato già dei nemici, e col suo parlare chiaro e diretto, i nemici aumenteranno sempre più. D’altronde, i “profeti” hanno sempre dato fastidio. Le chiese, caro signor Federico, torneranno ad animarsi solo quando i cristiani daranno prova di amore, tra loro e nei confronti di chi cristiano non è.

Il fastidio provocato dai “profeti”ultima modifica: 2015-01-04T19:27:19+01:00da piero-murineddu
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