A DIOSA, nota come “Non poto reposare”

 
La poesia «A Diosa», meglio conosciuta con il suo primo verso «Non potho reposare», è opera di Salvatore Sini, noto come Badore Sini, avvocato affermatosi come scrittore e soprattutto come poeta. Viene musicata da Giuseppe Rachel, direttore della banda musicale di Nuoro.

Il brano  fa parte ormai del repertorio di tutti i cori polifonici della Sardegna, e probabilmente non solo  Sono tanti i musicisti che ne hanno fatto una personale interpretazione, in chiave lirica, jazz, rock, e se cercate nella rete, la scelta è molto  ricca. Maria Carta ne fu una delle maggiori interpreti, e sono sue queste due interpretazioni che vi presento di seguito. Nel primo video è accompagnata dalla sola chitarra,  coi suoi due o tre accordi arpeggiati. Nel secondo video, vi è la presenza anche di Andrea Parodi, che da solo o insieme ai suoi gruppi  ne ha fatto diverse versioni, con arrangiamenti vari. Nell’ultima parte del secondo video, è evidente l’affaticamento e lo sforzo per portare avanti l’esecuzione. Probabilmente, in quell’occasione Maria era già minata dalla malattia che l’avrebbe portata in seguito alla morte.

Nel 1974, in occasione dell’uscita  dell’album “Delirio”, Giuseppe Dessì scrisse di Maria:

“Il suo bel viso, la fierezza e insieme la grazia del suo portamento, più che un simbolo, sono una personificazione di quella Sardegna intangibile e indomita che ho sempre amato. Quando la sua voce calda e potente si alza e riempie lo spazio, si aprono infiniti orizzonti che scendono nella storia. Dopo aver conosciuto Maria Carta, ancora una volta affermo che i soli grandi uomini della Sardegna sono state donne “

 

(Pi.Mu.)

 

 

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1.
Non potho reposare amore e coro
pensende a tie soe donzi momentu.
No istes in tristura prenda e oro
né in dispiacere o pessamentu.
T’assicuro ch’a tie solu bramo,
ca t’amo forte t’amo, t’amo, t’amo.
2.
Amore meu prenda de istimare
s’affettu meu a tie solu est dau;
s’are iuttu sas alas a bolare,
milli bortas a s’ora ippo bolau;
pro benner nessi pro ti saludare,
s’attera cosa non a t’abbissare.
3.
Si m’esseret possibile d’anghelu
d’ispiritu invisibile piccabo
sas formas; che furabo dae chelu
su sole e sos isteddos e formabo
unu mundu bellissimu pro tene,
pro poder dispensare cada bene.
4.
Amore meu, rosa profumada,
amore meu, gravellu oletzante,
amore, coro, immagine adorada,
amore coro, so ispasimante,
amore, ses su sole relughente,
ch’ispuntat su manzanu in oriente.
5.
Ses su sole ch’illuminat a mie,
chi m’esaltat su coro ei sa mente;
lizu vroridu, candidu che nie,
semper in coro meu ses presente.
Amore meu, amore meu, amore,
vive senz’amargura nen dolore.

6.
Si sa luche d’isteddos e de sole,
si su bene chi v’est in s’universu
hare pothiu piccare in-d’una mole
commente palombaru m’ippo immersu
in fundu de su mare e regalare
a tie vida, sole, terra e mare.
7.
Unu ritrattu s’essere pintore
un’istatua ‘e marmu ti faghia
s’essere istadu eccellente iscultore
ma cun dolore naro “no nd’ischia”.
Ma non balet a nudda marmu e tela
in confrontu a s’amore, d’oro vela.
8.
Ti cherio abbratzare ego et vasare
pro ti versare s’anima in su coro,
ma dae lontanu ti deppo adorare.
Pessande chi m’istimmas mi ristoro,
chi de sa vida nostra tela e trammas
han sa matessi sorte pritte m’amas.
9.
Sa bellesa ‘e tramontos, de manzanu
s’alba, s’aurora, su sole lughente,
sos profumos, sos cantos de veranu
sos zefiros, sa bretza relughente
de su mare, s’azurru de su chelu,
sas menzus cosa do, a tie anzelu.

 

 
1. Non posso riposare, amore e cuore,
sto pensando a te ogni momento.
Non essere triste gioiello d’oro,
né in dispiacere o in pensiero.
Ti assicuro che bramo solo te,
che t’amo forte t’amo, t’amo, t’amo.
2. Amore mio, gioiello da stimare,
il mio affetto a te solo è dato;
se avessi avuto le ali per volare,
mille volte all’ora avrei volato;
per venire almeno a salutarti,
o solamente per vederti.
3. Se mi fosse possibile d’angelo
di spirito invisibile prenderei
le forme; ruberei dal cielo
il sole e le stelle e formerei
un mondo bellissimo per te,
per poter dispensare ogni bene.
4. Amore mio, rosa profumata,
amore mio, garofano olezzante,
amore, cuore, immagine adorata,
amore cuore, sto spasimando,
amore sei il sole lucente,
che sorge al mattino ad oriente.
5. Sei il sole che m’illumina,
che mi esalta nel cuore e nella mente,
giglio fiorito, candido come la neve,
sei sempre nel mio cuore.
amore mio, amor mio, amore
che tu viva senza amarezza né dolore.

6. Sei la luce delle stelle e del sole,
sei il bene che c’è nell’universo
avrei potuto appendermi ad una roccia
come un palombaro immergermi
in fondo al mare e regalarti
la vita, il sole, la terra, il mare.
7. Se fossi pittore un ritratto,
se fossi scultore una statua avrei fatto per te,
se fossi stato scultore eccellente…
ma con dolore dico non lo so fare.
ma non valgono nulla marmo e tela,
in confronto all’amore vela d’oro.
8. Ti vorrei abbracciare e baciare,
per riversarti la mia anima nel cuore,
invece devo adorarti da lontano.
Pensando che tieni a me io mi rinfranco,
che nella nostra vita,
tela e trame han origine dal tuo amarmi.
9. La bellezza dei tramonti,
al mattino l’alba e l’aurora, il sole lucente,
i profumi, i suoni della primavera,
i venti, la brezza scintillante del mare,
l’azzurro del cielo,
ogni miglior cosa dono a te, angelo.

 

A DIOSA, nota come “Non poto reposare”ultima modifica: 2016-03-08T12:10:56+01:00da piero-murineddu
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