di Piero Murineddu
Davanti a quest’ intelligente iniziativa di sei anni fa, mia moglie Giovanna, complimentandosi con chi l’ aveva pensata, diceva che a “leggere” s’inizia appena si aprono gli occhi al mondo, mentre la mia amica Rita, sussinca emigrata a Milano, commentava che a suo nipotino, al tempo neanche raggiunto l’anno di vita, l’attività che preferiva era sfogliare libri, e questo grazie ad uno di stoffa regalatogli appena nato da un collega.
L’ amica Pierina mi fa sapere che il suo primo nipotino ascoltava letture da quando aveva 4 mesi, mentre la seconda addirittura sin da quando era al calduccio dentro la pancia della mamma. Avendo trascorso una vita come insegnante elementare, Pierina conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che con la lettura si cresce e si migliora.
Antonella, impegnata professionalmente col marito nel campo educativo, mi dice addirittura che con la figliola hanno iniziato a farle sentire argomenti di sociologia sin dalla dimissione dall’ospedale e non hanno mai smesso. Esagerati? Mah, dal momento che i bambini assorbono e creano interconnessioni neuronali fin dalla gestazione, c’ é solo da crederle.
Irene, donna con un’ attenzione costante e paziente per le varie e troppe situazioni di bisogno che quotidianamente non mancano di andare a trovarla a domicilio, mi fa sapere che al figlio Oliver, autistico, col marito hanno da sempre mostrato e dato libri e ancora, non più ragazzino, rimane una delle sue attività preferite. La condizione é che abbiano le rime. In mancanza, provvede lei.
Con Graziella, impegnatasi a chiedere ai responsabili della biblioteca in questione se a distanza di anni l’ iniziativa continua, concordiamo che il regalare libri é un’ ottima idea, non solo di stoffa e ancor più….