Lo ammetto: mi sto proprio impoltronendo. Se poi son costretto a mettermi in viaggio per forza maggiore e specialmente il dover prendere l’aereo, allora vorrei far di tutto per scappare e far perdere le mie tracce.
Ma come detto, ci son forze maggiori. In più, il figliolon direttore anticipa addirittura il concerto per festeggiare i cinque anni del coro al giorno in cui c’è da lui il suo babbone, per cui come si fa’ a tirarsi indietro? Con quel finale più o meno improvvisato che coinvolge tutto il pubblico poi…….
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Però mia moglie ha proprio ragione: una volta che sei partito passa tutto, con la possibilità persino che la cosa piaccia. Se poi è l’occasione per stare qualche giorno coi due figlioli Giuseppe e Marta, e bè, allora passa in second’ordine anche il terrore che le ruote all’atterraggio del velivolone, invece di poggiare bene sulla pista, al contrario faccia schiantare l’uccellone e tutto il suo contenuto umano e quel che è stato è stato. Ufffhhh….che ansia!!
Bei giorni, dai….. A camminare si cammina eccome! E poi il riuscire a tenere il passo di questo giovinotto e di questa giovincella, abituati come sono ai lori ritmi di città, mi è costata faticaccia assai. “Ahò, ma volete rallentare o no?” – ” Ih, ba’…mi che sei vecchio mi!”
Comunque la felice “pena” è finita e sono ancora tutt’intero, grazieaddio. Anzi, adesso inizio a vedere per tempo occasioni di biglietti scontati e abbozzo cosa mettere in valigia.
