PieroMurineddu Blog

In memoria di Mario, ad un anno dal “trapasso”

 

 

da un ricordo di Irene Baule

 

Oggi sono un po’ stanca, ma posso dire di avere trascorso una mattinata veramente unica. E ringrazio i figli di Sevkija Mario che ci hanno invitato all’ultimo saluto di questo grande signore che avevamo imparato a voler bene come un fratello.

Posso dirvi solo che, più che una cerimonia, è stato un momento di vita, condotto senza fretta e con grande dignità. Vigili e dipendenti del cimitero hanno capito e hanno assecondato i ritmi del congedo rom. Veramente toccante…

Figli nipoti nipotini, tutti belli e molto partecipi, in un modo tanto diverso dai nostri funerali! Un pacifico riappropriarsi degli spazi e delle relazioni, fino alla completa riappacificazione con chi se ne va – come ci ha spiegato bene il genero Giuliano – lasciando questa vita di sofferenza per rinascere a una vita di pace e armonia.

Abbiamo ancora una volta imparato molto dai nostri fratelli rom. A partire dai piccolini, che tutti portavano fiori e baci al nonno. Le ragazzine offrivano a tutti bibite e macedonia come ad un battesimo…

Poi la cerimonia musulmana, la preghiera con le mani rivolte verso il cielo, poi il saluto delle figlie e delle madri, tutte gli hanno detto qualcosa, poi la sepoltura, con amore, senza fretta. I vigili e i dipendenti del cimitero hanno capito e rispettato Il loculo ben pulito, ornato con un bel tappeto su cui è stata adagiata con cura la bara.

E poi il cuscino con il pizzo, il piumone a fiori, i vestiti, le sigarette, lo zainetto con le sue cose, la Vecchia Romagna, le canne da pesca… E la figlia che gli parlava con amore e ogni oggetto era lo spunto per raccontare a lui, a noi, a tutta la famiglia.

Noi preghiamo per Mario, speriamo che lui dal regno della Pace preghi per noi e soprattutto protegga i più piccoli e i più indifesi nel cammino non facile di questa vita.

Che nessuno della tua bella e grande famiglia debba d’ora in poi soffrire quello che hai sofferto tu, fratello mio.

In memoria di Mario, ad un anno dal “trapasso”ultima modifica: 2018-08-17T11:52:20+02:00da
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