Razzismo? Mah, più che altro uno dei tanti malumori tra poveri

di Piero Murineddu

Un campetto scolastico di una scuola nel quartiere del “Monte” a Sassari. Un centro per immigrati che è anche “centro” di disperazione e di inevitabili tensioni, tra gli stessi immigrati di diverse nazionalità e tra africani e indigeni sassaresi. Il campetto è l’unica possibilità che hanno i richiedenti asilo per trascorrere il troppo tempo libero e liberarsi per un attimo dalla tristezza di aver dovuto lasciare la propria terra d’origine e dalle tante incertezze sul loro futuro, oltre che da un presente pieno di disagi e privazioni. Il fatto è che del campetto fanno uso anche i ragazzi del quartiere. Risultato? Da immaginare e da prevedere per tempo, specialmente se mancano occasioni di conoscenza reciproca. I ragazzi chiamano i genitori, i genitori chiamano la polizia, la polizia si rivolge alla dirigente scolastica. Parapiglia a gogò. Il prete è per l’accoglienza come la dirigente, il sindaco pure, ma risentito perchè non avvertito dal Prefetto, se non a decisioni prese e imposte. Poveri contro poveri, orecchie poco disposte ad ascoltare, “mormorii” anche gridati e  scritte contro gli …invasori del “nostro” territorio.

Prima di rientrare dal lavoro, insieme all’amico Sergio, che vive nel quartiere, abbiamo fatto un salto sul luogo del….delitto. Trovatomi nel bel mezzo di un gruppo di ospiti, la traduzione del giovane amico studente è preziosa. Tutti  vogliono dire la propria, evidenziando sopratutto il disagio per le troppe privazioni. Gente che ha il pasto assicurato, anche se non abbondante, ma che mancano di tutto, specialmente di comprensione per la loro concreta e continua disperazione.

“Ma che numero hai di scarpe?“.

Oh, e che se ne fanno del mio misero 39-40?

Comunque posso farmi portavoce di questa necessità.

Certo è che questa Prefettura che dà con troppa leggerezza il permesso a certe cooperative d’ accoglienza mi lascia alquanto perplesso.

Chiudo qui, chiedendo a chi legge queste righe di controllare i propri armadi e scarpiere. Nel caso, trovi il modo di farmelo sapere.

Oggi, sempre l’ottimo Luigi Soriga su La Nuova Sardegna ci edotta sulla Normativa ministeriale del 1975 e successive modifiche  del 1986:

art.2

1. Per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non inferiore a mq 14 per i primi 4 abitanti ed a mq 10 per ciascuno dei successivi

2. Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq 9, se per una persona, e di mq 14 se per due persone

3. Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno 14 mq

art. 3

L’alloggio monostanza,per una persona, deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq 28 e non inferiore a mq 38 se per due persone.

Ieri ho dimenticato di dire che le scritte stupidamente e violentemente “razziste” che hanno scatenato il putiferio e che la preside voleva lasciare almeno per una settimana come monito contro gl’imbecilli autori, già quando ero io sul posto erano state cancellate per volontà del sindaco. Mah, a parer mio l’intelligente preside della scuola, sperava che lasciandole sotto gli occhi dei passanti, avrebbe aiutato sia i piccoli che, sopratutto, gli adulti, a crescere civilmente, per cui non è che avesse tutti i torti. I governanti, invece, spesso preferiscono nascondere la polvere sotto il tappeto.

Sempre l’ottimo Soriga c’informa oggi che un componente di un gremio ha manifestato pubblicamento la sua imbecillità dando dei “negracci” ai profughi e congratulandosi con l’autore della scritta sul muro del campetto. Sempre nella stessa pagina 19, un altro articolo è accompagnato da una foto che ritrae tre grossi africani che sfidano a calcio alcuni ragazzini locali. Quello che il buon senso e la mancanza di paure infondate e pregiudizi verso l'”Uomo Nero” dovrebbe suggerire di fare, appunto.

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