di Alessandro Marescotti (da peacelink del 7/11/23)
“Gaza sta diventando un immenso cimitero per bambini”. Questa è l’accusa pesantissima avanzata dal segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres. Ha sottolineato che centinaia di bambini sono uccisi o feriti ogni giorno. Inoltre, durante le ultime quattro settimane, il numero di giornalisti morti è maggiore rispetto a qualsiasi altro conflitto degli ultimi 30 anni. Guterres ha rimarcato che non è mai stato registrato un così alto numero di operatori umanitari delle Nazioni Unite uccisi in un periodo di tempo simile nella storia dell’organizzazione.
E il nostro Presidente della Repubblica interverrà per sostenere il segretario generale dell’ONU Guterres? Fino a ora è rimasto in silenzio. Per difendere i bambini ucraini per Mattarella era giusto mandare perfino le armi. Per difendere invece i bambini palestinesi fino a ora Mattarella non ha mandato neppure qualche aggettivo di riprovazione, chessò, a scelta fra: terribile, ripugnante, riprovevole, disumano. Quello che accade ai bambini palestinesi non è terribile, ripugnante, riprovevole, disumano? Ma attenzione: se Mattarella lo dicesse sarebbe subito rimproverato dall’ambasciatore israeliano (“vergogna”, ha gridato l’ambasciatore israeliano a Guterres). E quindi Mattarella non ha ritenuto necessario neppure fare un discorso di circostanza.
Chiariamo subito: sicuramente è indignato per i bambini palestinesi che muoiono, ma si indigna in silenzio. Pensa che Guterres ha fatto bene, ma non lo dice. Perché Mattarella è nato in quella scuola di pensiero che si chiamava Democrazia Cristiana: piena di buoni sentimenti manzoniani. Coltivati in silenzio, però, quando diventavano “divisivi”.
In questo contesto è veramente imbarazzante notare la differenza significativa tra la reazione schietta del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres e quella del presidente della Repubblica Italiana.
Questa disparità di reazioni solleva infatti interrogativi sul doppio standard che talvolta sembra emergere nelle relazioni internazionali. Mentre il segretario generale dell’ONU si è pronunciato in difesa dei diritti umani e della protezione dei civili, il presidente italiano è rimasto in silenzio mentre in altre occasioni ha dimostrato grande indignazione in solenni discorsi quando i bambini erano biondi e con gli occhi azzurri.
Questa doppiezza solleva interrogativi sulla coerenza e l’equità nelle risposte dei leader mondiali di fronte a situazioni di crisi. La mancanza di una presa di posizione da parte del presidente Mattarella in un momento così delicato da una parte indebolisce l’ONU e dall’altra aumenta i dubbi sulla sua coerenza.