Altri tempi mica tanto…

“O ba’, no mi piazi anda’ a ischora”

di Piero Murineddu

Polish_20230512_142453057

 

Ba’, no mi biazi andà a ischòra…

Me figliò – rispondeva il babbo – ànda achì si no candu sei mannu ti n’abarai a pirintì…

O ba’, no mi biazi propiu – insisteva il figlio – daboi la masthra dazi più attinzioni a li      figliori di li famigli ricchi e candu è nivòsa si la piglia sempri cun meggu….

Aggi pazienza me figliò – di rimando l’ adulto evidentemente saggio – isthrigni li denti e  truba adananzi. O voi dibintà cument’e      babbu toiu, sempri triburendi da lu          manzanu chizzu finz’a sera daboi                    incrinaddu? E pagosa daboi? Pa dui citi…….    Isthudieggia e fatti una pusizioni…..

 

Ma nonostante l’impegno del genitore per incoraggiare il figlio a non mollare, alla fine il ragazzetto o ragazzotto abbandonava la scuola, anche perchè desiderava avere in tasca qualche soldo, come i suoi amici coetanei lavoratori.

Trovare un lavoro come maniari frabigamuru (manovale muratore) o come ragazzo tuttofare nelle botteghe artigiane non era cosa difficile, considerando che allora la Legge aveva tutt’altro a cui pensare che occuparsi dei minori e dei loro diritti. In casa entrava così uno stipendietto in più, e il ragazzo poteva disporre del suo gruzzoletto col quale potersi comprare le prime sigarette vendute sfuse ed iniziare a farsi le birrette al bar, che man mano diventava la sua..seconda casa.

Nel frattempo, i suoi coetanei di famiglie agiate continuavano gli studi, coi soldi assicurati in tasca e, spesso, col sicuro lavoro di prestigio una volta completata la scuola. Così era, almeno ancor prima che anche i figli delle famiglie meno abbienti ma con la passione della conoscenza e con particolari obiettivi da raggiungere, riuscissero a proseguire negli studi, magari non disdegnando qualche zurradda di maniari durante l’estate o aiutando il genitore nella costruzione della propria abitazione.

Ad ogni modo, una volta adulti, coloro che hanno iniziato a lavorare da ragazzini, seppur semianalfabeti e privati degli strumenti culturali idonei per affrontare la vita, riuscivano comunque a cavarsela in tutte quelle cose pratiche che richiedono l’uso delle mani – ben guidate dal cervello, ovvio – e questo, vedendo quanto costa l’intervento di un idraulico, di un muratore, o di un meccanico, è forse l’aspetto positivo della faccenda, considerando anche che, ai giorni d’oggi, se non ti funziona una lavatrice o un qualsiasi aggeggio casalingo, spesso sei costretto a buttarlo, non trovandosi più in giro laboratori di riparazione.

Lo so, in queste poche righe ho considerato solo alcuni aspetti dell’abbandono scolastico, ma sono semplicemente ricordi venuti di botto a galla guardando questa foto di miei compaesani.

Le ragazze poi…

No, lasciamo quest’ altro ambito, almeno per ora. L’ affrontarlo, specialmente per quanto riguarda l’ Italia del sud e insulare, richiederebbe molto, molto, molto più tempo.

Naturalmente, eventuali considerazioni storico-sociali li lascio ad altri più competenti e acuti di me. Che poi, mica sono convinto che il Problema riguardi solo i tempi passati.

Altri tempi mica tanto…ultima modifica: 2023-05-11T06:19:42+02:00da piero-murineddu
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *