Oltre la pandemia: l’alcolismo

di Piero Murineddu

Bisognerebbe valutare meglio se il nostro vero nemico é il covid che sta condizionando quella che fino a ieri era la “normalità” della vita oppure il virus del momento ha fatto solo risaltare quello che da sempre é il nemico primo dell’umanità, cioé il modo autodistruttivo di usare la ragione. In ogni caso, da mesi mesi e ancora mesi l’ attenzione generale é concentrata comprensibilmente su questo esserino microscopico, mentre tutto il resto é passato in secondo piano. Eppure, per ciascuno, le giornate son fatte proprio di  questo “resto”, come per me, che da quando ho fatto una cura odontoiatrica, completata ormai da cinque mesi, a giorni alterni mi aspetto che quel dolorino, non acuto ma fastidiosissimo, si ripresenti, come di fatto avviene. Solo un esempio, naturalmente, e chi legge queste righe sa di sé. Poi ci sono le grandi problematiche sociali, e l’alcolismo é tra queste.

Le pagine sotto sono contenute nel penultimo numero de L’Espresso.

“Il lockdown è stata una tragedia. Ho incominciato a bere anche la mattina, fino al tracollo. Senza i freni, dettati dagli orari lavorativi classici. ho perso il controllo”.

Inizia così l’ articolo, e già presenta la drammaticità del problema che coinvolge non solamente chi é affetto da questo iniziale piacere che progressivamente può assumere le dimensioni di una Patologia che a sua volta ne provoca numerose altre.

Dell’argomento avevo parlato qui allorchè riportai il resoconto di una indimenticabile giornata.  Qui invece avevo focalizzato quella che non é azzardato consuderare come una vera e propria  “cultura” del bere, in questo caso decisamente negativa. In quest’altra pagina avevo riportato una mia canzone ispirata dalla lettura di un volume autobiografico di un prete riuscito a liberarsi dalla schiavitù dell’ alcol con l’ aiuto dei gruppo di mutuo aiuto.

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Oltre la pandemia: l’alcolismoultima modifica: 2021-05-17T06:07:30+02:00da piero-murineddu
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