Una realtà desiderata ma in buona parte rimasta spesso nei cassetti dei sogni

di Piero Murineddu

Anni settanta, anni della nostra adolescenza, delle crisi continue, dei timidi approcci con l’altro sesso, di scoperte a non finire, del bisogno vitale di stare in compagnia, delle stravaganze ostentate, dei “bastian contrari” a prescindere….

Sogni, oh quanti !

E poi la musica. Anzi, con prioritá assoluta e al di sopra di tutto il resto, la musica. Era il periodo in cui si ascoltavano i “complessi” stranieri (Pink Floyd, Genesis, Deep Purple, Dire Straits,Tangerine Dream,Jethro Tull…..), ma certi italiani non erano male. Io non disdegnavo i New Trolls, sopratutto per la ben riuscita polifonia vocale, aspetto a cui son stato sempre particolarmente attento. Non tutti, ma una buona parte di noialtri si aveva un’attenzione particolare per chi sperimentava modi nuovi di creare musica.

L’uscita dell’LP “Aria“, dell’ancora sconosciuto Alan Sorrenti, era stata una piacevolissima e inaspettata folgorazione per noi ventenni alla ricerca di particolari sonoritá. Un modo di usare la voce come un vero e proprio strumento musicale. Indubbie capacità vocali questo giovanissimo studente napoletano. Per l’Italia era una novità assoluta e ancora le straordinarie capacitá di Demetrio Stratos mi erano del tutto sconosciute.

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Ore ed ore con questa musica riprodotta dal giradischi comprato a rate. Rifare con la chitarra il lungo brano che dava il nome al disco non era cosa fattibile, ma “Vorrei incontrarti“, presente nello stesso LP, era più abbordabile.

https://youtu.be/ffvAH_ANHIU

Ancora oggi, che la metá “del cammin di mia vita” l’ho oltrepassato da un pezzo, capita di suonarmela e cantarmela.

A forza di ascoltarlo e dopo aver completamente rigato il disco in vinile, se ne  aspettava uno seguente che ricreasse uguali atmosfere, e difatti l’anno dopo, il 73, ” Come un vecchio incensiere all’ alba di un villaggio deserto” non tradì le aspettative. Il brano che dava il titolo all’ album occupava l’ intera seconda facciata, oltre venti minuti di vocalizzi e passaggi musicali dai quali si veniva completamente rapiti. Nei giorni scorsi, a distanza di decenni, ho voluto inoltrarmi in quella fittissima boscaglia fatta di suoni, quelli vocali sopra tutti gli altri, buttati fuori nel modo più libero  che un essere umano puó permettersi…

https://youtu.be/_0jCoL5gzyE

I brani contenuti nella prima  prima facciata ricordo che non mi stancavo mai di rifarli, seppure in modo molto più modesto di quanto riusciva a riprodurre l’estensione vocale di Sorrenti. ” A te che dormi” era tra quelli più alla mia portata….

Eccola…

https://youtu.be/zFTZq7Pw8P8

Ma le cose “complicate”, non orecchiabili, difficilmente portano al successo. Fu forse questo il motivo per cui, crescendo in età, il giovanotto avrebbe composto “Figli delle stelle” ed altro che il successo glielo diedero si, ma che confermarono il mio definitivo allontanamento dalla sua musica. Non avendolo più seguito, non so che cosa in seguito abbia prodotto il suo cervello, fatto sta che in molti che l’ avevano apprezzato agli esordi gridarono al tradimento. Io  ho sempre evitato di gridare, anche se non sempre mi é riuscito, ma molta delusione ricordo di averla provata anch’ io.

Come sappiamo, le cose belle son destinate a durare poco. E’ la vita. Un po’ come avviene solitamente ed è avvenuto per molti. Fin quando si è giovani bei propositi di vita alternativa, di impegno per la pace, di proponimenti sinceri di condivisione, di coraggio di denunciare le ingiustizie, di non massificarsi, di avere un’opinione propria senza paura dei giudizi altrui, di desiderio di uguaglianza……

Ad un certo punto, ti accorgi che secondo le circostanze, il tuo pensiero è meglio non esprimerlo: potresti perdere amicizie, alleanze, e di conseguenza, crearti  il vuoto intorno. Ecco allora che ci si accoda, che si ride per non essere considerati dei musoni, che ci si trattiene anche se al tipo che ha fatto quella battuta sul ragazzino zingaro o sul negro scontatamente parassita vorresti spaccare il muso…

Una volta che si procede negli anni, pare inevitabile che i propositi, convintamente sinceri, spesso diventano ricordi di un passato sempre più lontano, talmente lontano che sembra sia stato un sogno. Bello sicuramente, ma tristemenre solo un sogno. Come tutta la magica atmosfera onirica che caratterizzava quell’ “Aria” dell’ancora giovane Alan, oggi settantenne, con alle spalle grane legate alla droga e con qualche medaglia attaccatagli al petto da qualcuno che evidentemente ha gusti diversi dai miei.

Per finire, faccio così: mi rituffo in quella magica atmosfera riascoltando l’ intero suo primo album e metto da parte la malinconia…

https://youtu.be/JnD5-oXkaCE

Una realtà desiderata ma in buona parte rimasta spesso nei cassetti dei sogniultima modifica: 2021-01-19T05:18:03+01:00da piero-murineddu
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