Omaggio a Joan

di Piero Murineddu

Dos kelbl” é stata concepita nel 1935 dal cervello di tal Sholom Secunda, che a sua volta aveva rielaborato una canzone popolare polacca.

Il testo invece, originariamente in yiddish, fu scritto da Aaron Zeitlin.

Il ritornello della canzone, in yiddish Dona dona, è ritenuto da alcuni un’invocazione ebraica a Dio, in ebraico Adonay, mio Signore, e la cosa non dispiace.

Ecco l’adattamento che ne aveva fatto Herbert Pagani, anch’egli ebreo:

 

Un capretto su un carretto va al macello del giovedì
non s´è ancora rassegnato a finire proprio così
Chiede ad una rondine Salvami se puoi..

Lei lo guarda un attimo fa un bel giro in cielo e poi risponde:

Siete tutti nati apposta io non c´entro credi a me,

c’è chi paga in ogni festa, questa volta tocca a te…

Un bambino su un vagone va al macello del giovedì
non s’è ancora rassegnato a morire proprio così
chiede ad un soldato salvami se puoi
e lui con la mano lo rimette in fila e poi risponde:
Siete in tanti sulla terra io non c’entro credi a me
c’è chi paga in ogni guerra e questa volta tocca a te…

Ora dormi caro figlio sta tranquillo che resto qui,
non è detto che la storia debba sempre finire così.
Il mio bel capretto è nato in libertà
finché sono in vita mai nessuno lo toccherà.
La storia te l´ho raccontata apposta perché un giorno pure tu dovrai fare l´impossibile perché non succeda più.

Siamo madri e siamo figli tutti nati in libertà
ma saremo i responsabili se uno solo pagherà….

 

Riporto la spiegazione del testo che ho trovato in Rete, precisamente nel sito “Canzoni contro la guerra”, affidabilissimo riferimento per gli amanti del cantare non solo per passare il tempo, ma anche per trarne qualche utile insegnamento

Vediamo…

(…) Un capretto, l’immagine sacrificale per eccellenza (anche se di solito è l’agnello), che va al macello.Lo stesso rituale si ripete per un bambino avviato verso uno dei tanti lager ancora oggi tristemente presenti nel mondo, con le stesse, atroci modalità. Un riferimento forte ed un disperato omaggio a tutte le piccole vittime di tutte le guerre che sono state massacrate da assassini. In nome di tutto il mare di dolore che la guerra degli uomini fa scorrere tra i suoi stessi piccoli figli deboli ed indifesi, prime vittime di tutti i conflitti, un mare che travolge, distrugge e uccide vite e futuro, in tanti, troppi luoghi sulla Terra e che – qualche volta – riesce a lambire anche le nostre coscienze di “uomini liberi” e riesce a farci alzare, indignare, impegnare, gridare “No alla guerra!” (…)

Per l’impegno che ha sempre portato avanti nella sua carriera, per Joan Baez era impossibile non inserirla nel suo fornitissimo repertorio.

download

Dietro suggerimento dell’amico Luca, considero molto opportuno proporre questo brano – eseguito nel luglio di due anni fa a Berlino – il giorno che una delle folksinger più conosciute e probabilmente più apprezzate, in pubblico sempre sorridente come ci auguriamo in privato, compie il suo

80esimo compleanno

 

https://www.youtube.com/watch?v=dQrsSvms8Kw&feature=share&fbclid=IwAR0bs01cnJ8clA3raxO5_aDptInT9ijGm7sU-2FW3mNpl36d4jrut0Ep3x4

 

Omaggio a Joanultima modifica: 2021-01-09T15:35:17+01:00da piero-murineddu
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