Azione Diretta Nonviolenta

Mahatma Gandhi

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Marton Luther King

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Aldo Capitini

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Danilo Dolci

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Thomas Merton

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Lanza Del Vasto

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Lev Tolstoj

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Tonino Bello

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Jean Vanier

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Nelson Mandela

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Oscar Romero

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Tiziano Terzani

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Lorrnzo Milani

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di Piero Murineddu

Sono alcuni dei tanti nella storia dell’umanità che hanno tentato e sperimentato vie diverse dalla violenza nella soluzione dei conflitti, siano essi letteralmente armati o presenti nella normalità quotidiana fra individui e gruppi. Tentativi che non sempre hanno raggiunto l’ obiettivo desiderato, ma intanto la loro vita ha dimostrato che la costruzione di un mondo ” altro” é possibile, e guai a noi se smettessimo di crederlo.

Figure che è necessario conoscere oggi  più che mai, per capire che la ragione non sta mai da una sola parte e che quindi un dialogo è quasi sempre possibile.

L ‘uomo ha delle risorse efficaci per affrontare le inevitabili situazioni conflittuali che non sia la forza bruta e l’uso delle armi per incutere timore nell’avversario, o peggio, per eliminarlo. 

Nel tempo, facendo tesoro degli insegnamenti nati dall’esperienza, il grande movimento nonviolento mondiale ha messo a punto delle strategie per attuare l‘Azione Diretta Nonviolenta, con la convinzione che sia un mezzo efficace per superare le ingiustizie e lavorare per la pace.

Di seguito i punti salienti di un Nuovo e realizzabile Modo di rapportarsi, tra gli esseri umani e tra questi con la Natura.

Nanni-Salio-Kailash

QUATTRO PRINCIPI

 

DEFINITE I VOSTRI OBIETTIVI

  • Ingiustizia e violenza sono dappertutto intorno a noi. Si deve cominciare col focalizzare un’ingiustizia specifica.

SIATE ONESTI E ASCOLTATE BENE

  • Parte del vostro obiettivo è conquistare il rispetto dei vostri oppositori. Comportatevi in modo da favorire quel rispetto, mostrando la vostra cura scrupolosa per la verità e la giustizia.

  • Nessuno ha la completa verità: ascoltare con apertura ciò che i vostri oppositori hanno da dire è molto importante nella vostra ricerca della verità.

 

AMATE I VOSTRI AVVERSARI

  • Per quanto alcune persone siano profondamente implicate in sistemi ingiusti e violenti,il vostro obiettivo è di rompere quei sistemi, non di punire gli altri per ciò che fanno di sbagliato. La giustizia vera è stabilità quando la gente si rifiuta di mantenere sistemi oppressivi, non quando la gente in quei sistemi è distrutta.

 DATE UNA VIA DI USCITA AI VOSTRI  AVVERSARI

  • Trovate il modo di farli partecipare alla ricerca di una soluzione. Date loro la possibilità di rispondere e non fatte richieste non negoziabili.

SEI PASSI STRATEGICI

1. INVESTIGARE

  • Oggi la complessità della società richiede un’investigazione paziente per determinare accuratamente la responsabilità per una particolare ingiustizia

2. NEGOZIARE

  • Incontratevi con gli oppositori ed esponete loro il caso:

  • Se nessuna soluzione è possibile, fate sapere ai vostri oppositori che voi intendete essere fermi nel proposito di stabilire la giustizia.

  • Comunque, fatte loro sapere che siete sempre disposti a negoziare ulteriormente.

3. EDUCARE

  • Mantenete i partecipanti alla campagna e i sostenitori bene informati dei motivi e spargete la parola tra il pubblico.

  • Rimanete sempre ai fatti, evitate esagerazioni, siate brevi e mostrate buona volontà.

4. DIMOSTRARE

  • Protestate, vigilate, organizzate raduni di massa, distribuite volantini.

  • Siate informati, calmi, capaci di sopportare possibili interruzioni e di essere presenti a possibili violenze senza panico e senza ricorrere alla violenza per risposta.

5. RESISTETE

  • La resistenza nonviolenta è il passo finale.                                                                                                                                                                                                                                                                                              Può consistere in

 

– un boicottaggio

– un digiuno

– uno sciopero

– un blocco nonviolento

– non pagare le tasse

– altre forme di disobbedienza civile.

  • L’addestramento alla nonviolenza è essenziale.

  • Una parte cruciale della resistenza nonviolenta è la disponibilità a subirne le conseguenze. Voi in effetti state dicendo:”Io sono così determinato a correggere questa ingiustizia che sono disposto a soffrire per apportare un cambiamento”

6. ESSERE PAZIENTI

Un cambiamento significativo non si può compiere in una notte. Come la costruzione di una cattedrale richiede anni di lavoro

Thomas Merton consigliò di concentrarsi sul valore,la giustezza,la verità del lavoro stesso, non sui risultati. Abbiamo bisogno dell’aiuto l’uno dell’altro, del perdono, di una buona disposizione d’animo reciproca per lottare per amore.

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Azione Diretta Nonviolentaultima modifica: 2020-10-19T06:05:45+02:00da piero-murineddu
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