In ricordo di Carlo Carretto

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di Piero Murineddu

Quattro ottobre. Francesco d’Assisi prima di tutto il resto e di chiunque altro quest’oggi, quella bellissima persona che da giovanotto, assai belloccio secondo il regista Zeffirelli,  si divertiva spensieratamente, grazie anche ai soldi di babbo Pietro, ma che stravolto dai pensieri e dai ripensamenti durante il guerreggiamento contro i perugini, si dedicó completamento a considerare gli altri – ad iniziare dal lebbroso che abbracció infischiandosene del possibile contagio – fratelli da amare e da considerare col massimo rispetto.

Se poi questo quattro ottobre coincide con la pubblicazione della “Circolare” indirizzata al mondo intero che papa Francesco, ha dedicato alla fraternitá e firmata significatamente proprio dove giace il corpo dell’antico giovane scavezzacollo, beh, allora la cosa parrebbe bella che completa.

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Comunque, oggi il mio pensiero va particolarmente a Carlo Carretto  che in questo stesso giorno del 1988 finì di soffrire nel corpo per iniziare a gioire eternamente nello spirito. Che poi, conoscendo qualcosetta di Francesco, nato Giovanni dell’assisano Pietro di Bernardone, Francesco papa e Carlo, sono sicuro che  sarebbero dei veri amici se la loro esistenza fosse stata vissuta contemporaneamente, e il loro esempio e insegnamento, oggi, aiuterebbe certissimamente a tirare il mondo fuori dal pantano in cui sempre più si sta ficcando. Certo, conoscendo un po’ anche gli umani, non é detto che li avremmo ascoltati, ma intanto la loro presenza sarebbe una garanzia in più che non tutto é ancora perduto.

Comunque, Francesco papa é vecchio ma in vita, per cui guardiamolo con simpatia e guardiamo con estrema attenzione a quanto ha ancora da dire.

Quindi Carlo, che neanche 40enne e  impegnato nel movimento cattolico del suo tempo, riuscì a far riunire in Piazza San Pietro trecento mila “baschi verdi” che sembrava volessero portare chissá quale rivoluzione. Inaspettatamente per tutti peró, e nel pieno del suo “successo” di trascinatore, Carlo decide di lasciarsi tutto alle spalle e andare nel Deserto per cercare Quello che – avrebbe scritto in seguito – é riuscito a trovare.

Cercando qualche filmato che parlasse di lui, mi sono imbattuto in uno scorcio di convegno animato dal biblista Giuseppe Florio, anche lui, vivente ancora Carlo,  “Piccolo Fratello” di Charles De Foucauld che durante le settimane estive a Spello indicava ai presenti modi intelligenti di leggere e di vivere il Messaggio Evangelico

Leggo che Giuseppe, oggi 78enne, nel 1989 ha fondato una associazione di solidarietà internazionale denominata Progetto Continenti, stabilendone la sede nell’antico convento francescano di S. Andrea a Collevecchio in Sabina, che dopo anni e anni di abbandono, é divenuto luogo di accoglienza e ricerca spirituale e culturale.

 

In ricordo di Carlo Carrettoultima modifica: 2020-10-04T04:03:34+02:00da piero-murineddu
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