Una “pecora nera” in mezzo al fracassoso e unanimissimo….. belare

 


di Piero Murineddu

In tutti gli ambiti, il dissentire di qualcuno é sempre stato guardato con sospetto, e non raramente ci si sente oltremodo infastiditi, con una irritazione che vien su senza possibilità di riuscire a contenerla. A volte é considerato un volersi distinguere sempre e comunque. A me, invece, normalmente provoca una reazione contraria. Sará forse dovuta alla mia cronica allergia al pensiero unico, al comodo conformismo, al vogliamoci bene a prescindere…..

Comunque, mi chiedo  cosa sarà mai che verso le “pecore nere”  provo una certa simpatia. Boh…

Riporto l’esperienza fatta da un giovanotto che, dopo un periodo come amministratore della Cosa Pubblica, ha deciso di usare le sue energie per operare al di fuori dell’ambito strettamente “politico”, o meglio partitico……

L’episodio si riferisce al marzo di quattro anni fa, quando l’intero Consiglio comunale di Tempio, in Sardegna, maggioranza e opposizione all’unanimità avevano deciso di dare la cittadinanza onoraria alla famosa “Brigata Sassari”, quelli che si presentano nelle occasioni ufficiali introdotti dall’inno “Dimonios” e circondati sempre da una folla plaudente.

Nello stupore generale e inaspettatamente, addirittura il vice sindaco si era permesso di dissentire, adducendo motivazioni non di poco conto.

L’anno scorso, di questi giorni, quel dissenziente cronico e fastidioso bastian contrario ho avuto modo di conoscerlo, con piacere di entrambi. Gianni ha lasciato la politica, cosa che faceva col massimo impegno e tutta la dedizione possibile. Con amici ha creato un’associazione culturale e non da molto si occupa con altri di mandare avanti l’azienda agrituristica “L’Agnata”, messa su da Fabrizio De Andrè e dalla moglie Dori Ghezzi.

Credo che sia molto più sereno del tempo in cui si faceva in quattro per rispondere nel miglior modo alla fiducia che i cittadini gli avevano accordato per occuparsi della Cosa Pubblica. Aveva capito che il dovere di un pubblico amministratore è principalmente essere presente per cercare di rendere migliore la vita della cittadinanza.

L’ha fatto con un tale impegno che a molti ha dato fastidio, e di esempi me ne ha fatto mentre quella sera autunnale mi ricordava, cosa che non facevo da quarant’anni circa,  come si fa’ a far contenere bene un po’ di tabacco all’interno di una cartina. Nonostante l’impegno, il risultato è stato scarsino, ma in compenso mi son confermato che l’ambiente della politica non è  una bella e piacevole passeggiata, specialmente quando si viene costretti ad obbedire agli ordini di scuderia, essere pronti a dire “signorsì” ed alzare la manina di consenso, possibilmente senza fiatare. Se poi ti permetti di dire quello che pensi realmente, allora sei ritenuto completamente fuori posto.

L’argomento richiederebbe del tempo per essere approfondito, in quanto riguarda il tipo di democrazia malconcia che abbiamo contribuito un po’ tutti a creare, seppur la maggior parte di noi è lontana dai bottoni di comando.

Vi riporto quanto dell’episodio fu scritto in quei giorni, seguito da un breve comunicato di un consigliere di allora che aveva chiesto le dimissioni dello “sfrontato” vice sindaco, arrivando a dire che si vergognava delle affermazioni di Gianni. Dico semplicemente che sono io a vergognarmi di quanto detto da questo tal Tato Usai, sicuramente spalleggiato dai suoi colleghi, e non solo dello stesso partito. La presenza di persone come Gianni nei luoghi decisionali contribuirebbero a ridare dignità alla politica, che sempre più sta perdendo il suo nobilissimo valore, raggiungendo bassezze tali che sarebbe meglio ……..

 

Cattura

Tempio Pausania. Brigata Sassari, cittadinanza onoraria e venerazioni militari. Vicesindaco contro tutti.

(da www.zinzura.it)

12 marzo 2015 – Giovedì scorso il consiglio comunale di Tempio Pausania ha ufficializzato la cittadinanza onoraria alla fanteria della Brigata Sassari (152° reggimento). Era prevedibile proprio nell’anno del centenario di tale parte dell’esercito italiano. Tutti concordi, eccetto uno. La contrarietà è pesante, per l’argomento e per il fatto che la stessa viene espressa dal Vicesindaco di Tempio e assessore alle Politiche Sociali, Gianni Monteduro. La discussione in consiglio è stata forte e prima dell’intervento di Monteduro c’era chi indossava il cappotto e dava per sciolto il consiglio. In pratica, una formalità. Da quel momento in poi gli interventi hanno mostrato una bella dose di patriottismo italiano che si è spinto sino alle attitudini etniche alla guerra dei Sardi, dovute alla particolare realtà socioeconomica agropastorale. Le ragioni di Monteduro sono piuttosto note come altrettanto lo sono le gesta più che centenarie dell’esercito italiano in Sardegna, Italia e in giro per il mondo. Ragioni di tipo educativo, per il bene dei bambini che non crescano tra autoritarismo, sciovinismo italiano e, per conto di questi, una Storia mistificata dall’esaltazione di “valori” che porteranno nulla di buono alla società di domani. Non è la prima volta che Monteduro esprime posizioni simili. Due anni fa, nello stesso modo, con educazione e argomenti, si è opposto alle esercitazione della Brigata Sassari in zona La Pischinaccia e a tutto ciò che in questi casi consegue, come le lezioni dei militari ai ragazzi o questi ultimi che con i loro maestri apprendono come realizzare campi militari a Herat o, magari, come portare avanti in poche giornate bonifiche nei Poligoni militari in Sardegna, dopo bombardamenti che proseguono da cinquant’anni.

Nella giornata di venerdì a Tempio si terranno così le celebrazioni  e preoccupano non poco – in tempo di disoccupazione, emigrazione e guerre ovunque nel mondo – gli auspici che alla venerazione dei sassarini segua un impegno in tal senso 365 giorni all’anno per la città (Gianni Addis). Oppure il sindaco Frediani che è convinto si tratti di “questioni personali” e, in quanto tali, non si dovrebbero esternare.

La questione, invece, è proprio politica, scientifica e storica; il consiglio comunale è, o dovrebbe essere, un luogo politico. Da segnalare che, seppur a mezzo stampa, un altro consigliere di minoranza, Tato Usai, ha persino chiesto le dimissioni del Vicesindaco.

Per una volta, sindaco e maggioranza di governo hanno registrato un appoggio convinto dalla minoranza: le due parti erano unite come non mai. Miracoli dell’esercito italiano e della propaganda elettorale che, si può dire, è ormai entrata nel vivo.

 

Ed ecco la richiesta di dimissioni

 

di Tato Usai

Lo sgangherato intervento del vicesindaco  evidenzia un totale rigetto delle Istituzioni. Nell’udire le parole della seconda carica istituzionale della Città, ho provato un senso di vergogna per le affermazioni di chi, armato di sterile ed inopportuno (visto il contesto) pseudo pacifismo, ha rovinato un giorno di festa e di onore per la città. Ritengo che, il vice sindaco debba, senza indugio alcuno, presentare scuse ufficiali alla Città, alla gloriosa Brigata Sassari, ai suoi uomini ed ai suoi caduti. Dovrebbe inoltre, per coerenza con quanto affermato nei confronti delle Istituzioni, rassegnare immediatamente le sue dimissioni. Non sarà comunque una voce sgraziata e dissonante a pregiudicare la legittima attribuzione delle cittadinanza alla Brigata Sassari. Auspico che venerdì prossimo, per la celebrazione che ricorderà il centenario della costituzione in città del   152esimo, Tempio si stringa attorno alla Brigata Sassari con l’affetto di sempre.

Una “pecora nera” in mezzo al fracassoso e unanimissimo….. belareultima modifica: 2019-11-18T15:08:19+01:00da piero-murineddu
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