Quegli anni giovanili che ci hanno visto crescere insieme




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di Piero Murineddu

Più che piena sintonia di pensiero, con Tonino non è mai venuto a mancare quel misterioso ed indefinibile legame che tiene unite due persone, e né il tempo né  lo spazio son riusciti mai a scalfire in nessun modo. Era più o meno da una cinquantina d’anni che le nostre vite si erano incontrate.

1968.Pensando mia madre che fossi portato allo studio e probabilmente considerandomi tutto sommato un buon figliolo, finita la scuola elementare decise di contattare le suore vincenziane di paese per “mandarmi in seminario”. Naturalmente la superiora del tempo m’indirizzo’ non a quello diocesano ma a quello che gestivano i missionari presenti a Sassari, anche loro nati sulla scia tracciata dal francese San Vincenzo De Paoli. Niente da rimproverare a mia mamma, che senza dubbio voleva solo e sempre il mio bene, ma la mia entrata in seminario non è sicuramente nata a seguito di una particolare “vocazione” alla vita religiosa, ma più verosimilmente, per avere in famiglia una bocca in meno da sfamare.

Per Tonino devo ammettere che non so come sia andata, fatto sta’ che dopo un anno arrivò anche lui in quella casona che sorgeva a Sassari, dove via Dei Mille incrocia via Muroni. La differenza d’età di dodici mesi non ci ha permesso di frequentare la stessa classe scolastica, ma ugualmente la vita comunitaria in mezzo a tanti ragazzi provenienti da tutta la Sardegna ci ha permesso un particolare  avvicinamento reciproco, dovuto anche alla vicinanza dei due paesi che ci hanno visto nascere, Sorso e Sennori, separati da appena due chilometri.

  1. scuola

Nella foto, addossati al loro professore di terza media, Tonino insieme ai suoi compagni

Conquistata lui la licenza delle medie inferiori, io ero già alle prese col latino e col greco in quarta ginnasio, e non frequentando più la scuola all’interno della grande casa che ci ospitava, la “libertà”  preclusa fino ad allora mi permetteva di tanto in tanto qualche feria, trascorsa a bighellonare per le strade del centro storico o nei vicini giardini prospicienti lo storico liceo “Azuni”, dove appunto studiavo.

Come accennavo, l’essere quasi compaesani ha probabilmente agevolato la nascita della nostra più che  amicizia e complicità, rendendoci quasi inseparabili, a dispetto di quanto al contrario in quei tempi avveniva tra i ragazzi  dei nostri due paesi della Romangia.

In qualunque posto ci si ritrovi a vivere gli anni preadolescenziali, è quasi d’obbligo sciegliersi il gruppetto che fa sentire più sicuri. Ecco, appunto: il quinquennio circa di vita comunitaria  trascorso insieme ci ha visto sempre membri del medesimo gruppo, per cui abbiamo avuto maggiori opportunità di fare le stesse attività e coltivare passioni comuni, in particolar modo la musica.

  1. the spirituals

Le due foto mostrano mentre, più grandicelli, ci esibiamo col ” complessino” che avevamo creato. Nella prima io imbraccio la chitarra e Tonino tiene il ritmo col cembalo, mentre nella seconda lui canta ed io suono la batteria

 

Oltre l’attività musicale, finalizzati principalmente alla preparazione di recitals incentrati su tematiche specifiche, il tempo libero dalla scuola mattutina e dalle ore di studio pomeridiano lo si dedicava allo sport, pallavolo e calcio principalmente. Il campetto interno era teatro di corse sfrenate all’inseguimento del pallone da calciare dentro la porta, e se l’obiettivo non veniva raggiunto, ci si accontentava di sfilare qualche calcione all’ avversario che aveva impedito l’impresa. Le sfide con altre squadre avvenivano in un campo aperto dove attualmente sorge l’Auchan, nella zona industriale di “Predda Niedda”, allora compleramente agro, e lì si doveva vincere a tutti i costi altrimenti a subirne le conseguenze era l’onore, per cui c’era poco da scherzare. Tonino era il nostro portiere titolare, e con lui non era facile per il pallone entrare in rete.

Nei giorni festivi, tempo permettendo, non mancavano le passeggiate di gruppo, e la zona di Monte Oro e di Bunnari erano le mete privilegiate.

I campeggi estivi poi è un capitolo che richiederebbe parecchie pagine per descriverli. Certe volte la nostra presenza animava dei vecchi capannoni militari riadattati, nell’isola di Caprera, altre la piccola frazione marina nelle vicinanze dell’allora Codaruina oggi Valledoria, La Ciaccia. Qui le nostre “olimpiadi” in miniatura attiravano l’intera popolazione, specialmente le ragazze con le quali s’iniziavano i primissimi approcci. Comprensibile lo stravolgimento ormonale dovuto all’età….

Dopo qualche anno, le vicende della vita mi portarono a dover interrompere sia gli studi sia l’esperienza comunitaria, ma il rapporto col mio fraterno amico non si interruppe mai. Appena possibile, non mancavamo di stare insieme e la frequentazione delle rispettive famiglie divenne consuetudine. Il link che segue riporta all’articolo in cui parlo di questo aspetto in occasione della morte della sorella Maria Caterina, con la quale si era creato un particolare legame. Per lei ero un secondo fratello…

Il Cuore di MARIA CATERINA batterà per sempre

Anche dai genitori ero considerato un figlio e l’affetto per loro era da me ricambiato quasi naturalmente. Altrettanto avveniva per lui con la mia famiglia.

Sono trascorsi  esattamente 30 giorni da quando quel triste primo pomeriggio il nostro caro Tonino è venuto a mancare, lasciando un grande vuoto nei tanti che lo hanno conosciuto e, ricambiati, voluto bene. Ormai il progressivo aggravamento del male non lasciava più spazio ad una possibilità di ripresa. Alcune delle volte che andavo a trovarlo, oramai allettato,  il prendere in mano la sua chitarra e cantare brani a lui ben conosciuti sembrava sostituire il normale dialogo verbale diventato ormai impossibile. Con l’espressione del viso, a modo suo Tonino partecipava, anche se la flebilissima voce era diventata pressoché impercettibile. Erano momenti in cui si capiva realmente che le parole non sono l’unico mezzo per comunicare tra persone, specialmente quando si ha una significativa storia in comune.

In moltissimi potrebbero parlare dell’arricchimento ricevuto nel frequentarlo durante i lunghi anni vissuti come Diacono permanente all’interno della congregazione religiosa dei missionari vincenziani. Da parte mia non mancherò in seguito di mettere in comune i ricordi che mi son rimasti di lui. Sarebbe bello che altri facessero altrettanto.

Intanto un affettuoso abbraccio e ringraziamento alle sorelle, ai missionari e alle altre figure professionali che con tanta premura lo hanno assistito nei lunghi mesi in cui la malattia lo ha costretto a letto. Nell’ abbraccio comune pieno di calore umano non possono mancare mamma Nicolina, babbo Giovanni e la fragile e indimenticabile Maria Caterina.

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Quegli anni giovanili che ci hanno visto crescere insiemeultima modifica: 2019-04-06T00:08:29+02:00da piero-murineddu
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Commenti (8)

  1. Gavino Sussarellu

    Vorei contrinbuire anche io al ricordo di Tonino.
    Alla batteria, ai tempi dei The Spirituals, una volta che Pierpaolo ha lasciato il seminario, Beppe ha disposto che ad avere l’onore/onere di sostituirlo alla batteria, appunto, fossi io.
    Ciao Carissimo Piero.
    Sono Gavino Sussarellu.
    Ricordi? sono stato in seminario dal 1970 al 1977. Beppe mi comprò pure un manuale per imparare a suonare la batteria. Tonino da allora si dedicò nel complessino a suonare la sua inseparabile chitarra semiacustica di accompagnamento che se la portava ovunque.
    I nostri pezzi migliori furono ovviamente le musiche di Giombini della Messa Beat come tu hai ricordato, ma poi nel salone del seminario le serate spesso finivano con un repertorio che andava allora per la maggiore da Venus, Solo si muore, Proud Mary, Apache, Image, Smoke on the water, varie canzoni di Lucio Battisti, Pensiero etcc. etcc ma a Tonino piaceva esibire il suo solista Bughi Bughi come lo chiamavamo noi allora. Ne andava fiero. Non finiva mai la serata musicale senza il suo Bughi.
    Ricordo anche con immenso affetto Gianni Concas, diventato Padre Gianni, morto poi tragicamente a Torino.
    Spesso era Tonino che suggeriva dopo gli studi serali, di scendere in salone e iniziare a suonare.
    Spesso le valvole degli amplificatori si scioglievano letteralmente e si andava da Casu a riparali. Ricordi Pie?
    Il complessino era cosi composto: Tonino Chitarra accompagnamento, Federico chitarra solista, Giuseppe accompagnamento/solista, tu Piero accompagnamento/solista, io Gavino alla batteria, Gianpiero al basso, Beppe alla pianola (guai a toccarla senza permesso ti ricordi..si poteva accendere solo per accordare gli strumenti) alla fine comunque eravamo tutti intercambiabili.
    Io poi ero l’unico di Sassari e mentre tutti andavano via per le vacanze estive io spessissimo tornavo in seminario per stare con loro a servire la Santa Messa.
    Io suonai la batteria per 4 bellissmi e straordinari anni.
    Poi le strade si sono separate ma come hai detto tu ormai il seme della Fede è stato piantato e per tutta la vita (ora ne ho 60) mi sono portato orgogliosasmente i suoi frutti con me. Ho lasciato il seminario in 2a liceo al classico, quando purtroppo venne a mancare mia mamma.
    Con Tonino che ultimamnte stava con Padre Pigozzi a Olbia, ci siamo incontrati rare volte ma ogni volta fu con intensa reciproca emozione forti di solide basi costruite in quegli anni meravigliosi.
    Spesso vado volentieri alle missioni ad ascoltare la messa.
    Anche se il progetto di Dio ha riservato a ciascuno il suo ramo da vivere, il tronco è stato posto nello stesso giardino della Fede e alimentato con le medesime acque irrigue del Vangelo.
    Piero Carissimo ora scusa ma è da quando ho iniziato a scrivere questo breve pensiero in memoria di Tonino che gli occhi sono colmi di commozione.
    Se ti va possiamo incontrarci per un caffè e per qualche istante ricordare insieme quei meravigliosi momenti di vita e i nostri compagni.
    Dimenticavo che oltre alla Fede mi sono portato appresso da allora anche la musica: oggi a casa ho un pianoforte verticale, una pianola hiamaha, una chitarra elettrica Fender e un amplificatore VOX a valvole che i miei figli mi hanno regalato al 50mo anno, oltre a 2 chitarre classiche da battaglia.
    Ho anche delle foto di quegli anni. Se vuoi le possiamo condividerle. Tu piuttosto sei riuscito ad avere anche dei filmati di allora che P.Pigozzi ci faceva?
    Mi sono felicemente sposato con l’unica donna che ho conosciuto subito dopo il seminario, che amo immensamente, Dio ci ha donato un figlio e una figlia e un nipotino di 6 anni.
    Se vuoi puoi contattarmi alla e-mail che ti ho indicato sotto.
    Piero carissimo ti do un forte abbraccio.
    Gavino Sussarellu

    Rispondi
  2. mirella

    Ciao Piero
    grazie per i bei ricordi di gioventu che hai fatto riaffiorare. Io conobbi Tonino e forse anche te alla chiesa delle Missioni negli anni 74/75 quando studiavava in seminario. Ricordo alcuni dei vostri nomi Tonino, Piero e Federico.
    Ogni domenica suonavate alla messa conivolgendo tutti con le vostre canzoni. Mi ricordo qualche volta dopo la messa ci fermavamo con le mie amiche a chiaccherare con alcuni di voi. Tonino era molto simpatico e aveva una grande capacita relazionale. Avvicinava e faceva amicizia con tutti con una semplicita e naturalezza, tipica del suo carattere. Lo ricordo con grande affetto e stima. Grazie per le tue testimonianze

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    1. piero-murineddu (Autore Post)

      Grazie per il tuo contributo. Si, l’affabilità di Tonino agevolava avvicinarlo. Sicuramente il fermarsi dopo la Messa a scambiare qualche parola aiutava noi “apostolini” a relazionarci con l’altro sesso, e chissà che non siano nati innamoramenti reciproci, seppur non apertamente manifestati. Ciao Mirella (Pintore?)

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      1. mirella

        Si sono Mirella Pintore.Grazie a te per le testimonianze e per le foto. Quella del complesso gli spirituals era del gruppo che suonava in chiesa?

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        1. piero-murineddu (Autore Post)

          Certo. Federico e il fratello minore Giuseppe alle chitarre, Giampiero al basso, io chitarra, Pier Paolo e Tonino alle percussioni, Beppe alla tastiera e orecchie rosse quando era nervoso. Voci soliste preferibilmente i fratelli Usai, tutti ai cori…

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  3. piero-murineddu (Autore Post)

    Grazie Cesira

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  4. Raimondo orecchioni

    Buongiorno Piero sono raimondo orecchioni di Cannigione … ho letto con piacere la storia tua e di Tonino ,e ti ringrazio per averci fatto sapere la storia sua e tua…qui a Cannigione ha lasciato un vuoto incredibile …. sapevamo tutti che Tonino prima o poi ci avrebbe lasciato per altre destinazioni..ma decisamente non questa……a Cannigione ha fatto un grande lavoro anche frequentando qualche bar
    E facendo arrabbiare don Piero… come ho scritto sulla pagina di Facebook..per Tonino rimarrà sempre un posto nel mio cuore…. spero Piero di incontrarti un giorno di persona così mi racconterai altre storie tue e di Tonino

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    1. piero-murineddu (Autore Post)

      Ahahahaha…. Piero che si arrabbia per la frequentazione dei bar di Tonino. Questi preti “preti”! Immaginavo ma non avevo la certezza. Sul blog scriverò ancora del nostro amico, e incontrandoci, lo farò volentieri di persona. Buongiorno Raimondo

      Rispondi

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