Eravamo in molte,
povere e ricche,
libere e schiave,
eravamo donne,
donne e malate,
malate di desiderio,
la legge dei padri ci prescrisse un destino non scelto,
ma noi rompemmo i vincoli,
spezzammo i divieti,
lasciammo le case,
voltammo le spalle ai destini segnati …..
ci riprendemmo la vita
Per riprendersi la vita è necessario parecchio coraggio. Questo Coraggio ci viene descritto da Rita Clemente nei suoi versi, dove le donne di cui si parla nel Vangelo raccontano dell’Incontro che ha cambiato la loro vita. Un Incontro forse inaspettato ma intimamente tanto desiderato, un Incontro che ha dato la gioiosa certezza di sentirsi finalmente accettati per quello che realmente si è senza doversi mascherare e senza la preoccupazione di dover rispondere alle altrui aspettative, liberi da ogni corazza protettiva che spesso porta ad essere aggressivi e falsifica i rapporti. Quello che forse vorremmo essere tutti. Un Incontro che fa riprendere la propria vita e porta ad un amore che non è possesso, ma donazione.
L’autrice, insegnante in pensione, scrive poesie, racconti e testi teatrali, oltre che occuparsi di integrazione sociale e Intercultura. E’ inoltre coordinatrice del Comitato Pace e Cooperazione di Chieri.
Quelle che seguono sono brevi considerazioni sul libretto di Enrico Peyretti, intellettuale impegnato nel Movimento Nonviolento e Pacifista e animatore delle Comunità di Base, sorte all’interno del variegato mondo Cattolico e che probabilmente più di altri (e spesso con sana ed entusiasta inquietudine) fanno un continuo lavoro di attualizzazione del Messaggio Evangelico.
Chi è interessato all’acquisto, può contattare direttamente l’autrice ritaclemr@libero.it (Pi.Mu.)
Anche i vangeli vanno scossi, aperti, squarciati…..
di Enrico Peyretti
Cara Rita, ti dico subito che le donne che cantano e piangono, sempre vivissime, nelle tue pagine, mi hanno molto e lungamente commosso e innamorato. Permetti che dica questa mia commozione ad un po’ di amiche e amici. Le donne del vangelo, del cammino e della vita di Gesù, parlano tuo tramite con una autenticità diretta, che estrae scoppi di nuda vita da libri che abbiamo troppo imbalsamato nell’abitudine. Anche i vangeli vanno scossi e aperti, squarciati perché non diventino sepolcri religiosi, e le donne vive e frementi sono lì per questo. Hai fatto cosa bella e vera nel dare la tua voce, con immaginazione interpretante, e con bellezza, a quelle donne che videro e toccarono Gesù, per dire a noi chi Gesù fu per loro, e come lo compresero, e come lui le amò e le liberò. Erano voci secondarie, nella lunga tradizione, e tu, come tante altre studiose ascoltanti-parlanti, le hai portate in primo piano, come è giusto, accanto a figure e parole più note. E, dentro le parole, ci fai intravedere anime che impregnano la carne di spirito, trepidanti di vita intera. Anche la terrestrità di Maria di Nazareth, richiamata giù da nuvole celestiali, ce la rende più vera e vicina. Esegeti, critici letterari, diranno la loro, io ti dico la mia emozione nell’ammirare questa cerchia di donne innamorate di Gesù, perciò di tutta la vita, anche la nostra, di ciascuno. Vorrei che il tuo libretto che merita diffusione andasse anche in commercio, e se tira su quattro soldi, queste donne intraprendenti continueranno a fare la spesa, come allora, per il cammino di Gesù. Ti ringrazio molto di quel che ci hai messo dentro, di loro e di tuo.