Arturo e il suo camminare, scrivere, parlare……

Per me è sempre un piacere ricevere la lettera che periodicamente i Piccoli Fratelli di Spello, religiosi che ispirano la loro vita individuale e di fraternità a Charles De Foucauld, mandano ai loro amici, i tanti che nel corso degli anni hanno condiviso la loro vita nella comunità umbra di Spello, specialmente nel periodo estivo. Giustamente, quest’ultima l’hanno voluta dedicare ad Arturo Paoli, il carissimo 103enne che ci ha recentemente lasciati. Il ricordo è affidato a Bernardo, col quale nel 1957 Arturo ed altri avevano condiviso la loro vita coi minatori di Bindua, in Sardegna.

Quando alla fine, non poteva più camminare e scrivere e poi neanche  parlare, il dubbio ha fatto parte del suo cammino di fede”, dice Bernardo del suo e nostro  Amico ormai giunto al termine del suo cammino terreno. Il CAMMINARE era per lui una consuetudine quotidiana. Preso il suo bastone, lo metteva dietro sotto la testa e, tenendolo ben saldo nelle mani, s’avviava nelle sue lunghe passeggiate. Pensando, riflettendo, pregando, ricordando le innumerevoli vicende vissute nella sua non breve vita. Lo SCRIVERE era probabilmente l’attività che ha maggiormente assorbito il tempo e le fatiche di Arturo, e il PARLARE, cosa che faceva sempre molto volentieri, gli permetteva di comunicare agli altri, sempre ansiosi e lieti di ascoltarlo, la sua visione delle cose, specialmente riguardo alla vita di fede, che assolutamente doveva essere “incarnata” nelle cose minute e anche grandi di ogni giorno. L’idea che nella fragilità dell’età avanzata sia stato preso dal dubbio, mi fa sentire il caro Arturo ancora più vicino, più vero, più amico e più fratello. (Pi.Mu.)

 

san

 

Carissimi tutti,

Ci sentiamo uniti e in cammino con ciascuno/a di voi in questo mondo che stenta a trovare i sentieri della solidarietà e della fratellanza. Consapevoli che dobbiamo incominciare da noi, dalle nostre relazioni….

Come senz’altro avrete saputo, durante l’estate e per l’esattezza il 13 luglio ci ha lasciati Arturo Paoli, il nostro fratello maggiore che nel mese di novembre prossimo avrebbe compiuto 103 anni.

Ci siamo così ritrovati a Lucca per l’ultimo saluto insieme a tanti amici e amiche, fratelli e sorelle. E’ stata una vera festa di celebrazione  e ringraziamento per una vita compiuta, che ha trovato la sua pienezza nella fedeltà e nel servizio del Regno del Padre.

Ecco la testimonianza di nostro fratello Bernardo alla fine delle esequie:

“Sì, è proprio vero, c’è solo da ringraziare per la vita di fratel Arturo, perché è stata una vita riuscita. Riuscita perché, vita data. Fratel Arturo ha pensato agli altri rischiando di essere arrestato, torturato, ammazzato quando era un riferimento per vari ebrei che nascondeva durante la guerra mondiale.

Dopo il suo noviziato in Algeria e un tempo di fraternità in una zona di miniera a Bindua in Sardegna, vive in Argentina a contro corrente del regime militare, anche allora rischiando molto. Infatti, in quel tempo, alcuni fratelli sono torturati e un altro viene portato via mentre svolgeva il suo lavoro di spazzino. Ed è così che fratel Maurizio fa parte della lunga lista de “los desparecidos”.

In Venezuela, Arturo ritrova per un tempo il fratello con il quale visse a Fortin Olmos in Argentina.

Però è vero che fratel Arturo ha vissuto poco in fraternità, sia in Venezuela che in Brasile. Ma ha sempre saputo essere di stimolo con le sue riflessioni scritte o semplicemente condivise. Ha saputo mettere insieme persone attente ai bisogni dei più sprovvisti delle regioni povere dove aveva scelto di vivere.

Anche se sembra svolgere una vita di fraternità per conto suo, aveva  sempre presente le fraternità e i fratelli sparsi per il mondo. Come noi era mosso da quella spiritualità di Nazareth, spiritualità del quotidiano e delle cose semplici che Charles de Foucauld ci aveva trasmesso. La sua ultima casa, qui, a Lucca l’aveva chiamata “casa del beato Charles de Foucauld”.

Quando alla fine, non poteva più camminare e scrivere e poi neanche  parlare, il dubbio ha fatto parte del suo cammino di fede. Ma, alla fine, ha lasciato alle persone meravigliose che lo accompagnavano, una pace profonda.

Chiudendo gli occhi lo ritroviamo sorridente, umano, affettuoso .

 

 

Arturo e il suo camminare, scrivere, parlare……ultima modifica: 2015-09-16T23:58:00+02:00da piero-murineddu
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