di Piero Murineddu
Matteo Renzi, dopo che diverse testate giornalistiche europee gli hanno chiesto più coraggio nell’affrontare la questione migranti, risponde attraverso una lettera pubblica. Leggendola quest’oggi, ho avuto tanti stimoli di riflessione. Mi limito a rilevarne qualcuna.
“Sarà il tunnel di Calais, il Tir in Austria, la foto spezzacuore del piccolo Aylan in Turchia, sta’ di fatto che all’improvviso tutti si sono accorti di ciò che stava accadendo.”(Matteo Renzi)
Credo che questa percezione l’abbiano avuta in molti, e se non sbaglio, l’aria è cambiata quando la Cancelliera tedesca ha improvvisamente capovolto atteggiamento nei confronti di chi vuole entrare nel suo Paese. Si, l’ingresso sembra riservato ai siriani, dove la guerra è più evidente e dove la presenza dell’IS è più marcata e qualche malizioso pensa che questo cambiamento è frutto di un calcolo ben preciso, fatto sta’ che i giornali e le tivù hanno iniziato ha mettere in rilievo esempi di accoglienza invece che notizie su manifestazioni di respingimento. Oltre la Polonia, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e l’Ungheria,che si dicono non in grado di aiutare qualcuno viste le loro persistenti difficoltà, c’è ancora la ricca Danimarca,altalenante sul da farsi. Si fa ancora fatica a capire che il far parte di un’Unione di Stati, comporta “onori” ma anche oneri. E’ tuttavia necessario entrare in quest’ottica,anche perchè le “penitenze” sono dietro l’angolo.
Non basta commuoversi, bisogna muoversi. Le emozioni sono importanti, ma le azioni servono di più. Che nessuno immagini di cavarsela col solito rito del minuto di silenzio”.(M.R.)
Il fatto tragico è che molti non sono in grado manco di commuoversi. Il cinismo del “mors tua vita mea” sembra che in certuni abbia preso il sopravvento e abbia talmente indurito che si rimane indifferenti a qualsiasi situazione di bisogno che può esserci intorno. E poi ci sono quelli che ti portano ad essere duri, a loro dire ad essere “razionali”. Uno è sicuramente il Matteo leghista che, vistosi isolato politicamente nella sua posizione di respingimento, adesso dice che “sono pur sempre una persona e se qualcuno che ha bisogno bussa alla mia porta io apro”, e questo dopo aver affermato, come risposta ad una domanda diretta, che anche se ha un bilolocale, un profugo l’ospiterebbe. Naturalmente profugo di guerra e nessun altro. Io dubito tantissimo, ma comunque, se qualche associazione impegnata seriamente ad accogliere questa marea di gente disperata gli mandasse a casa qualcuno da ospitare, potremmo vedere se il Matteo leghista parla perché ha la lingua collegata al cervello (e sopratutto al cuore!), oppure…….
“Occorre maggiore attenzione all’Africa. E’ il cuore del nostro futuro, ha straordinarie capacità di crescita, è la miniera di una nuova speranza per chi crede negli ideali di un mondo globale”(M.R.)
E di quanto l’Africa avrebbe bisogno di attenzioni,ma non predatorie, com’è finora avvenuto, specialmente nell’epoca del colonialismo. In questo senso il termine “miniera” usato da Renzi potrebbe creare inquietudine. Solo se pensiamo all’Inghilterra e al suo attuale e persistente lavarsene le mani, il pensiero inevitabilmente và a quando la sua presenza in ogni dove serviva principalmente ad ingrassare se stessa, in modo particolare in terra africana e in India. Quello che è adesso, è anche frutto dello sfruttamento illimitato delle terre e dei beni altrui. Inutile ribadire la grande pena e irritazione che provoca chi stà bene e se ne infischia degli altri.
“Chi ha studiato la storia della fine delle grandi civiltà, a cominciare dalla decadenza dell’Impero Romano, sa che il declino non inizia da un dato economico, ma culturale”(M.R.)
Il riferimento è all’Europa e al suo travagliato cammino verso un’unità effettiva,ma la fondatezza di tale affermazione è validissima per tutti gli ambiti della vita, collettiva ma anche individuale.