I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto
che trema nella notte
stimolando la rabbia dei passanti, la loro rabbia, il loro disprezzo, le risa, la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno,
essi sono altrove, molto più lontano della notte,
molto più in alto del giorno,
nell’abbagliante splendore del loro primo amore.
Allargando il discorso
di Piero Murineddu
Come i pochi amici che seguono questo blog possono dedurre, facilmente, e devo dire molto liberamente, a volte traggo lo spunto da qualcosa per poi espanderlo a mio completo piacimento. Del resto “sono a casa mia”, per cui….
Così avviene anche in questo caso.
Possiamo dire che questo di Prevért é un vero e proprio inno all’ amore adolescenziale, lontanissimi ricordi per noialtri ultra 50/60/70enni e anche più, quella scoperta dell’ altro sesso che generalmente scompiglia il sentire avuto sino ad allora, libero da alcuna convenzione e “dovere” , trasporto per entrambi verso una dimensione in cui ci si riconosce pienamente in un diverso da te, che dona quella complementarietà che aiuta la realizzazione individuale. Tutto da scoprire il pensare e lo scrivere di questo poeta.
Colgo appunto lo spunto per proporre una conversazione fatta nei giorni scorsi dal monaco Enzo Bianchi, invitato da una dinamica associazione di Crema ad approfondire il tema del Bene e del Male, caratteristica che riguarda unicamente l’ animale pensante qual’é l’ uomo.
Interessantissimo e da seguire con attenzione lo spazio che Enzo dedica al mondo giovanile, sopratutto in questo lungo periodo di pandemia.
Nessuna anticipazione da parte mia, dato più che mentre scrivo é una piccola pausa che mi son preso prima di continuare l’ ascolto di questo grande uomo, di fede e di vita, e fine intelligenza.