Per chi sa guardare
di Ada Merini (Milano)
Sei bella, e non per quel filo di trucco.
Sei bella per quanta vita ti è passata addosso, per i sogni che hai dentro
e che non conosco.
Bella per tutte le volte che toccava a te,
ma avanti il prossimo.
Per le parole spese invano e per quelle cercate lontano.
Per ogni lacrima scesa e per quelle nascoste di notte al chiaro di luna complice.
Per il sorriso che provi, le attenzioni che non trovi, per le emozioni che senti e la speranza che inventi.
Sei bella semplicemente, come un fiore raccolto in fretta, come un dono inaspettato,
come uno sguardo rubato o un abbraccio sentito.
Sei bella e non importa che il mondo sappia,
sei bella davvero, ma solo per chi ti sa guardare.
D U O L E…..
di Giorgia Satta (Castelguelfo,originaria di Sennori)
Senza collane,
col cuore fermo
che non è più amore
e non ti chiama più
col nome tuo.
Grida il dolore alla strada
nessuno vede
lo squarcio nel cielo
il segno nero nel sole.
Duole la porta chiusa,
rossa, l’ha fatta rossa
la follia, dov’è la casa?
la chiave,il cassetto
il fazzoletto bianco della resa
la mano stesa senza più carezza.
Duole la porta chiusa
rossa che non risponde
rossa che non sei niente
rossa come il dolore
sangue nel cuore,
e sangue nei capelli
i fiori secchi,e quelli
ancora vivi,senza un perchè
e senza via di fuga.
Eravamo in molte
di Rita Clemente (Chieri, originaria della Puglia)
Eravamo in molte,
povere e ricche,
libere e schiave,
eravamo donne,
donne e malate,
malate di desiderio.
La legge dei padri ci prescrisse
un destino non scelto,
ma noi rompemmo i vincoli,
sprezzammo i divieti,
lasciammo le case,
voltammo le spalle
ai destini segnati
ci riprendemmo la vita…
Continueró a credere che…
di Caterina Ladinetti (Castelsardo, originaria di Sennori)
Malattie come le ciliege nei miei ultimi anni, una dietro l’altra.
Ogni giorno è una battaglia che affronto con dignità e forza grazie agli affetti cari e agli amici che non mi hanno abbandonato.
Esistono ancora e io continuerò a credere che l’unione fa la forza.
Sono sul ring. Una battaglia persa non è una sconfitta. Anzi, spinta per andare avanti.
É dura ma….
di Angelica Sini (Sorso)
Sono andata ad insegnare nella scuola italiana statale di Asmara, che esisteva dal 1913.
A seguito dello scoppio della pandemia, le sospensioni delle attività scolastiche.
A motivo di contrasti tra il governatore e l’ambasciata del nostro Paese, ad agosto son stati posti i sigilli alla scuola italiana.
Ora insegno la nostra lingua in Inghilterra. Ho 27 corsi in 4 scuole situate in 4 zone diverse della città dove mi trovo.
É dura, ma la grinta non mi manca e vado avanti.